«Questi sono i vostri giorni»
«Coloro che vi stanno attorno possono dirvi chi siete, possono vederlo nei vostri occhi e sentire lo spirito che emana da voi, quando si trovano in vostra compagnia».
Quando fui rilasciata dall’incarico di presidentessa di palo delle Giovani Donne, fui sorpresa di scoprire che era proprio il campeggio la cosa che più mi mancava. Mi mancava il divertimento e l’entusiasmo delle giovani che imparano ad apprezzare il mondo che le circonda e la tenera testimonianza di coloro che «non erano mai state così contente». Mi mancavano le giovani donne che avevo imparato ad amare. E mi dispiaceva di non poter più dormire sotto le stelle.
C’è qualcosa di magico nel dormire sotto le stelle in un campeggio delle Giovani Donne, particolarmente in una notte oscura, quando non c’è la luna e le stelle splendono. E’ l’ambiente perfetto per parlare in tranquillità delle cose che più contano e per ascoltare la musica. Per quanto le ragazze fossero stanche, c’era sempre della musica — piccoli gruppi che cantavano nel buio, da qualche parte, prima di sistemarsi per la notte — e, qualche volta, il suono lontano di un ukulele o di una chitarra. Ho scoperto che dormendo all’aperto ci troviamo più pronte all’azione, quando qualcuno ha bisogno di aiuto, di conforto o di consiglio nel mezzo della notte.
Ho vissuto una notte simile l’anno scorso, quando andai al campeggio. Poco dopo che l’ultima campeggiatrice, che aveva un po’ pianto di nostalgia, era andata a letto e il campo era finalmente silenzioso, notai in cielo il primo segno dell’alba. Dovevamo cercare un posto in cui tenere la riunione di devozione al sorgere del sole e, poiché ero ancora sveglia, mi sembrò che quello fosse il momento più adatto per cercarlo. Così uscii dal sacco a pelo e presi il sentiero che s’inoltrava nel bosco. Quando arrivai in cima a una collinetta trovai uno spiazzo erboso da cui si potevano ammirare la valle sottostante e le montagne più a nord. Rimasi là a lungo, guardando il cielo diventare sempre più chiaro e le nuvole cambiar colore, da grigio a rosa e da rosa a bianco.
A mano a mano che la luce aumentava, le montagne dall’altra parte della valle per qualche aspetto mi sembrarono familiari, anche se non ero mai stata in quel luogo prima di allora. All’inizio credetti di sbagliarmi, poi mi resi conto che stavo guardando dal lato opposto le montagne che conoscevo molto bene. Erano le montagne che da bambina potevo vedere dalla finestra della mia camera nella fattoria. Molte volte le avevo osservate cambiar colore nei giorni di burrasca, quando le nuvole si ammucchiavano sulle loro vette e la pioggia cadeva nella valle dove si trovava la fattoria.
La mia mente si riempì di ricordi di mia madre e di mio padre e del loro amore per me. Pensai al mio Padre celeste e a quante cose mi aveva dato. Mentre stavo là, osservando il sorgere del sole, potevo sentire il calore della mano affettuosa e sicura del Salvatore. Seppi, senza che mi fosse detto, che ero letteralmente figlia di Dio e, grazie al sacrificio di Suo Figlio, un giorno avrei pouto di nuovo trovarmi in compagnia dei miei genitori terreni e vivere alla presenza del nostro Padre celeste. Io stessa avevo insegnato queste cose ad altre persone molte volte, ma quella mattina mi sembrò di averle scoperte per la prima volta. E forse era proprio così. Avevo ricevuto una testimonianza dello Spirito.
Lassù, sulla vetta della collina, ringraziai il mio Padre celeste per ciò che sapevo. E promisi di dedicare la mia vita al Suo servizio. Non trovo parole per esprimere la gioia di quel momento. Volevo affrettarmi a tornare al campo e svegliare tutte le ragazze. Volevo dire loro chi erano veramente: figlie di Dio! Volevo dire loro di avere fede, di parlare col nostro Padre celeste — di non preoccuparsi più delle piccole cose che non potevano cambiare. Volevo dire loro che Dio vive e veglia su di noi e che, per mezzo di Suo Figlio Gesù Cristo, ogni cosa è possibile. Tutto ciò che Egli chiede è che facciamo del nostro meglio con i mezzi che abbiamo e che rimaniamo vicini a Lui. Volevo dire loro: «Voi siete figlie di Dio ed Egli vi ama. Ha bisogno di voi — di ognuna di voi! Ve ne rendete conto?»
Quando tornai al campo non le svegliai. Le persone non ascoltano con molta attenzione quando sono mezzo addormentate. Rimandai ciò che volevo dire a un’altra occasione: a oggi.
Mie giovani sorelle, sapete di essere figlie di Dio? Se ognuna di voi potesse avere personalmente la sicura conoscenza di questo fatto, sentireste in cuore una gran pace e l’assoluta fiducia di poter affrontare ogni difficoltà che la vita potrà presentare. Non vi sarebbe mai alcun dubbio riguardo a ciò che farete quando incontrerete le tentazioni sul vostro cammino.
Molte di voi sanno che ciò che dico è vero. Voi sapete chi siete. Quando avete seguito i suggerimenti dello Spirito Santo, avete sentito la mano affettuosa e ferma del Salvatore e avete sentito in cuore la pace di cui parlo. Coloro che vi stanno attorno possono dirvi chi siete, possono vederlo nei vostri occhi e sentire lo spirito che emana da voi, quando si trovano in vostra compagnia. Durante i nostri viaggi in tutto il mondo abbiamo conosciuto molte di voi. Vi abbiamo sentite parlare del vostro impegno di stare «come testimoni di Dio in ogni occasione, in ogni cosa ed in ogni luogo» (Mosia 18:9), quando avete ripetuto il Tema delle Giovani Donne in molte lingue diverse. Abbiamo abbracciato molte di voi e parlato con molte di voi. Quanto siamo felici di vedere che la preghiera, le Scritture e l’osservanza dei principi del Vangelo per prepararvi per le benedizioni del tempio sono diventate parte integrante della vostra vita!
Janalyn è un esempio. Ogni anno, per la celebrazione del giorno dei pionieri nello Stato dell’Utah, vengono scelte tre giovani a rappresentare le discendenti dei pionieri mormoni. Jana aveva ricevuto un riconoscimento nazionale per il suo straordinario servizio civico e si trovava tra le finaliste. Mentre aspettava sul palcoscenico la scelta finale, si rese conto che nella sua mente continuava a ripetere il Tema delle Giovani Donne. Sentiva in cuore una gran pace. Ella pensò: «Posso stare come testimone di Dio — anche qui, in questo momento e in questo luogo». Il suo unico desiderio era «di trovarsi al posto giusto nel momento giusto per dare al Signore il massimo aiuto nell’edificare il Suo regno». Quando le annunciarono che era stata scelta, le chiesero di dire alcune parole. Ella prese il microfono e, anche se sapeva che molti dei presenti non appartenevano alla Chiesa, portò la sua testimonianza. Il pubblico si fece silenzioso ed ella disse: «Ho digiunato. E ieri sera ho pregato e ho detto al Signore che Lo avrei rappresentato se avessi ricevuto questo onore. Sono grata di questa chiamata a rappresentare i miei antenati pionieri».
Noi diciamo a voi che, come Janalyn, sapete di essere figlie di Dio e vivete in armonia con tale consapevolezza: «Continuate. Continuate sulla via che avete scelto». Questi sono i giorni in cui dovete guidare gli altri in rettitudine, in modo che possano seguirvi sani e salvi e, insieme con voi, prepararsi a «venire a Cristo» (vedi Moroni 10:30).
A voi, che avete dei dubbi sul vostro valore e vi chiedete se Dio vi ama veramente, noi diciamo che questi sono i giorni in cui dovete mettere alla prova la parola di Dio, obbedendo ai Suoi comandamenti e rimanendo vicine a Lui. Questo sentimento di amore e di accettazione non si può conoscere senza l’obbedienza.
Come dice l’opuscolo Per la forza della gioventù, «non potete fare il male e sentirvi bene! E’ impossibile!» (Per la forza della gioventù, pag. 4). Queste norme furono stabilite dalla Prima Presidenza con grande spirito di amore e d’interesse per voi, per aiutarvi a sapere come potete fare le giuste scelte e sentire l’amore del Salvatore.
Esse sono riassunte su questo cartoncino. Portatelo con voi in ogni momento per ricordare le norme che dovete osservare.
A qualcuna di voi che sa di fare delle cose sbagliate, chiediamo di smettere. Pentitevi. Tornate indietro. Potete farlo. Vi sono delle persone che possono aiutarvi. Il vostro Padre celeste vi ama e ha bisogno di voi, di ognuna di voi.
Giovani donne, fate che il vostro giorno cominci e finisca con la preghiera. Leggete ogni giorno le Scritture. Quando pregate e parlate con il vostro Padre celeste, quando Gli permettete di comunicare con voi mediante le Scritture e mediante il Suo Spirito, ricevete una risposta alle vostre preghiere — proprio come accadde a Dawn.
Quando i genitori di Dawn ricevettero una chiamata in missione in Giappone, le fu data la possibilità di scegliere se andare con loro o rimanere a casa. Partire significava lasciare le amiche, rinunciare all’ultimo anno delle medie superiori e, più in generale, cambiare molti dei suoi piani futuri. La decisione sembrava davvero difficile. Ella disse: «Passai molto tempo a piangere e a chiedermi perché doveva accadermi una cosa simile».
Ella digiunò e pregò riguardo a questa decisione. Sembrava una coincidenza il fatto che quell’anno al seminario stessero studiando il Libro di Mormon e, in particolare, la situazione della famiglia di Lehi. In passato ella si era chiesta perché Laman e Lemuel trovavano tanto difficile scegliere il giusto. La turbava il fatto che essi erano i fratelli maggiori e non davano il buon esempio. Cominciò ad applicare le Scritture alla sua situazione. Ella era la figlia maggiore; andare in Giappone per lei era come avventurarsi nel deserto. Avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle molte cose importanti. Disse infine: «Non volevo diventare un Laman o un Lemuel. Volevo obbedire al mio Padre nei cieli e fare la Sua volontà». Capì che la sua decisione era giusta quando disse ai genitori che le sarebbe piaciuto andare in Giappone con loro, e si sentì soddisfatta della sua scelta.
Alla festa di addio Dawn disse alle amiche quanto le amava e quanto avrebbe sentito la loro mancanza, poi aggiunse: «Mi rendo conto che il più grande amico che ho è Gesù Cristo. Sento il Suo amore ogni giorno».
Questi sono i giorni in cui dovete rivolgervi alle Scritture per avere una guida e per stabilire un più intimo rapporto con il Salvatore mediante la preghiera. Egli può diventare il vostro migliore amico. Per mezzo di Lui, potete sapere da sole che siete figlie di Dio. Egli è il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo. E voi siete Sue sorelle. Non dimenticatelo!
E’ entusiasmante vivere oggi, in questo importante periodo della storia in cui il Vangelo è stato restaurato nella sua pienezza e le frontiere delle nazioni si aprono in modo straordinario per permettere al messaggio del Vangelo di propagarsi.
Giovani donne, questi sono i giorni in cui dovete prepararvi a fare la vostra parte: a prendere il vostro posto nel grande movimento che sta avanzando in tutta la terra come una possente ondata. La preghiera, lo studio delle Scritture e l’obbedienza ai comandamenti vi prepareranno ad essere un esempio di rettitudine secondo il vangelo di Gesù Cristo.
Noi, presidenza generale delle Giovani Donne, vi invitiamo ad unirvi nei vostri rioni e rami, ad amarvi reciprocamente, a trovare forza l’una nell’altra. Vi esortiamo a rimanere unite e a difendere la moralità, a parlare contro le forze del male nel mondo. Siete pronte a difendere la verità e la rettitudine e a guidare gli altri che vorranno seguirvi, se mostrerete loro la via? Sarete testimoni del nostro Padre celeste e di Suo Figlio Gesù Cristo?
Ascoltate le parole della presidentessa Ardeth G. Kapp:
«Sento un crescente coro di voci di giovani donne risuonare in terra e in mare e verso il cielo, per rispondere all’appello ed essere giovani piene di rettitudine. Vi vedo rimanere forti e sicure nella nostra fede … piene della gioia della scoperta e della giovinezza, contagiate dall’entusiasmo che si trova nel compiere buone azioni e nel fare le giuste scelte. Vi vedo imparare, crescere, conoscere a casa vostra le bellezze del mondo. Adoperarvi per sostenere coloro che sono più deboli. Unite insieme, avrete sempre più forza, a mano a mano che i Valori delle Giovani Donne diventano una parte della vostra vita … crescendo in forza, a mano a mano che altre giovani come voi si faranno avanti dalle montagne, dalle valli, dalle isole del mare, dagli aridi deserti e dalle foreste tropicali … ovunque i semi del Vangelo sono stati seminati.
Aiutate gli altri, unite dal grande vincolo della sorellanza. Siate unite nella rettitudine. Tenete alta la vostra bandiera perché tutti la vedano. Non vi vergognate del vangelo di Cristo, perché agite per una causa, e la vostra causa è gloriosa!» (Young Women fireside, 10 novembre 1985).
«Ammirate questo giorno. Levatevi in tutto il vostro splendore e portate gli stendardi del mondo che sarà» (Maude Osmond Cook, citato nella conferenza generale di ottobre 1991).
Vi onoriamo, preghiamo per voi, vi amiamo. Dio vi benedica. Dico questo nel nome di Gesù Cristo. Amen.