Voci dei Santi degli Ultimi Giorni
La preghiera di un capo scout
Ero un capo scout che guidava venti giovani uomini e due dirigenti in un viaggio nel sud dello Utah (USA).
Quando siamo arrivati alla strada che ci avrebbe condotto all’accampamento, mi sono fermato per esaminare il deserto che si stendeva davanti a me. Avevo fatto questo viaggio molte volte, ma per qualche motivo non riuscivo a riconoscere nulla di ciò che vedevo. Ho guardato attentamente a sinistra e a destra, alla ricerca di qualcosa di familiare.
Qualsiasi strada prendessi era senza uscita.
Si stava facendo buio. Alla fine, mi sono fermato e ho detto a tutti di non muoversi. Ho preso una torcia e ho spiegato loro che avrei cercato la strada a piedi per poi far loro un segnale una volta trovata.
In realtà, ciò che ho fatto è stato inginocchiarmi e implorare il Padre Celeste di aiutarci a uscire da questa situazione complicata. Gli ho aperto il cuore, descrivendo nel dettaglio la mia preparazione, il mio affetto per i ragazzi, la mia gratitudine verso i padri che erano venuti con noi e la mia fede totale nel fatto che Egli avrebbe risposto prontamente alla mia preghiera. Finita la preghiera, mi sono alzato. Mi aspettavo che, una volta alzato, avrei puntato la torcia nell’oscurità e che il fascio di luce avrebbe illuminato immediatamente la strada giusta.
Invece, non è accaduto nulla.
In silenzio, ho scandagliato l’orizzonte fino a dove giungeva il fascio di luce.
Ancora niente.
Non riuscivo a crederci. Sapevo che non appena mi fossi alzato, avrei visto la strada. Sapevo che il Signore non mi avrebbe deluso, soprattutto con tutte quelle persone che dipendevano da me.
A quel punto, dovevo affrontare due padri frustrati e le loro auto piene di ragazzi ansiosi che chiedevano: “Quanto manca?”.
Mi sono scusato e ho assicurato loro di aver fatto lo stesso viaggio venti volte nella mia vita e sapevo che la strada era lì. Semplicemente non riuscivo a vederla.
Alla fine, abbiamo deciso di andare in città e di affittare due camere in un motel. Saremmo ripartiti riposati il sabato mattina.
Dato che non potevamo accendere il fuoco per cucinare il cibo da campeggio che avevamo portato, siamo andati in una pizzeria della zona che avevamo visto ai confini della città.
La pizza era deliziosa e i ragazzi erano felici, io, però, mi sentivo in colpa per il costo del motel e della cena.
Mentre mangiavamo, mi chiedevo perché il Padre Celeste non avesse risposto alla mia preghiera, poi improvvisamente ho sentito una forte esplosione.
Mi sono alzato, ho aperto la porta della pizzeria e ho visto l’acquazzone più violento che avessi mai visto. C’erano lampi a nord-ovest, proprio verso il luogo in cui avevo pregato per una risposta nemmeno un’ora prima. In quel momento, ho sentito lo Spirito su di me e ho capito che il Signore aveva risposto alla mia preghiera!
La mattina seguente il cielo era blu e quando ci siamo addentrati di nuovo nel labirinto di strade sterrate, ho guidato dritto verso la strada che stavo cercando la sera prima. Adesso so che a volte le preghiere ricevono un “no” come risposta, ma una risposta la ricevono sempre.