2018
L’ora della nanna per Felix
Giugno 2018


L’ora della nanna per Felix

L’autrice vive nello Utah, USA.

“Quando sono buono e gentile e aiuto qualcuno, mi sento molto felice, perché sto aiutando me stesso” (Children’s Songbook, 197).

Bedtime for Felix

Anton guardava lo schermo mentre il computer caricava il livello sei per quella che sembrava la milionesima volta. Fece un respiro profondo e iniziò a muoversi nel labirinto, volando su cime colorate e attraverso gallerie infuocate. Batté il piede più velocemente mentre si avvicinava al traguardo.

“Anton?”. Era la voce dolce della mamma. Sembrava che avesse bisogno di qualcosa.

“Non ora”, pensò lui. Saltò un’altra cima e corse attraverso un’altra galleria. “Sì?”, disse senza staccare gli occhi dallo schermo.

“Potresti per favore mettere il pigiama a Felix e leggergli una storia? Devo finire di pulire la cucina”.

“Ehm… ”, era così vicino! Curvò attraverso un ultimo corridoio pieno di aculei, sopra un’altra fiamma, superò un mostro divoratore e… SÌ! Superò il traguardo!

Il computer caricò il livello sette. Sembrava più difficile, ma Anton non vedeva l’ora di provare. Aveva lavorato sodo per raggiungere questo livello. Anton premette il tasto pausa e guardò la mamma, che teneva in braccio il suo fratellino, Felix. “Posso avere ancora qualche minuto? Sono appena arrivato al livello sette!”.

“Ho davvero bisogno del tuo aiuto”, disse la mamma. “Potrai fare ancora un altro livello quando ti sarai occupato di Felix”.

Felix sorrise. “Pe favoe?”, disse con la sua vocina di due anni.

Anton guardò lo schermo del computer e sospirò. “Va bene”. Doveva solo sbrigarsi così sarebbe potuto tornare a giocare.

Prese in braccio Felix e lo portò su per le scale, nella loro stanza.

“Chi è il mio fratellino preferito?”, disse picchiettando il suo pancino morbido. Soffiò sul pancino di Felix e sorrise mentre Felix ridacchiava.

Anton mise a Felix il suo pigiama preferito con i dinosauri. Poi lo mise sul letto e si diresse verso la porta. La mamma gli aveva detto anche di leggere una storia a Felix, ma aveva fatto la parte più importante. Forse ora poteva fare ancora due livelli prima di andare a letto.

Proprio in quel momento Anton si sentì tirare la maglietta. Guardò giù e vide che Felix si era arrampicato ed era sceso dal letto.

“Orso?”, chiese Felix. Corse verso la sua cesta dei libri e tornò con un libro con un orso polare sulla copertina.

“Dai Felix, ho delle cose da fare!”, disse Anton. Felix teneva alto il libro sulla testa, guardando Anton con i suoi grandi occhi marroni.

Anton non poté fare a meno di sorridere. “Non accetterai un no come risposta, vero? Va bene”.

Anton si sedette sul letto di Felix e Felix gli andò in braccio. Anton aprì alla prima pagina e lesse mentre Felix era appoggiato a lui. Felix indicò ogni animale nella pagina imparando a dirne il nome. “Ze-ba… feniotteo… ticheco”.

Alla fine, Anton chiuse il libro e rimboccò le coperte a Felix. “Buona notte, Felix”, disse baciandolo sulla testa e alzandosi per andarsene.

Ma, mentre camminava verso la porta, sentì di nuovo quella vocina. “Coccola?”.

Anton sorrise. “Va bene. Fatti più in là. Mi fermo per un po’”.

Anton si stese sul cuscino. Almeno per ora, non voleva fare niente altro. Sorrise quando Felix fece un grande sbadiglio e chiuse gli occhi. Si sentì felice, più di quanto si fosse sentito in tutta la giornata. Il suo gioco poteva aspettare.