Fonti di pace e di potere
Come fanno coloro che affrontano le difficoltà a sentirsi comunque in pace e a essere allegri e forti?
Una delle esperienze più toccanti che ho avuto come Autorità generale è quella di servire tra i nostri cari santi del Venezuela. Lì le persone, compresi i membri della Chiesa, vivono in circostanze difficili. Tuttavia, anche se questa realtà esiste, ho potuto vedere, durante le mie frequenti visite nel paese, che c’era differenza tra la popolazione in generale e i Santi degli Ultimi Giorni.
L’esperienza venezuelana
I santi del Venezuela fanno del loro meglio. È vero che molti soffrono e lottano, e la Chiesa continua a sostenere attivamente chi è nel bisogno grazie ai fondi di digiuno, ai programmi di benessere e alle iniziative nell’ambito dell’autosufficienza. Ma anche se i santi potrebbero trovare con facilità motivi per essere tristi, nonostante tutte le difficoltà che affrontano, sono un popolo felice — in pace con se stessi, spesso sorridenti e speranzosi dell’arrivo di giorni migliori.
Questo vale per i giovani della Chiesa in Venezuela. Le difficoltà personali e familiari li stanno rendendo più forti e li stanno preparando per il futuro. Ed è ugualmente vero per i nostri missionari venezuelani. Hanno bisogno di essere forti per se stessi, per i loro simpatizzanti e per le loro famiglie. E lo sono. Ci ricordano i duemila giovani guerrieri di Helaman. Anche se pochi di numero, sono “molto valorosi […] per il loro coraggio” (vedere Alma 53:20–21). In Venezuela il Signore sta preparando una possente generazione di madri, padri e dirigenti. Ogni volta che ci troviamo tra quei santi, ci sentiamo pieni di fede nel Vangelo e nel futuro.
Pace nei momenti difficili
Come fanno questi membri, che affrontano tali difficoltà, a sentirsi comunque in pace e a essere allegri e forti? Credo che ciò che sta accadendo a molti di loro sia il fatto che stanno diventando più dipendenti da Dio. Di conseguenza, stanno attingendo dalla sorgente di tutta la forza. Essi riconoscono le benedizioni che ricevono dal Padre Celeste, confidano nel potere di Gesù Cristo e della Sua Espiazione e ricevono conforto, supporto e forza dallo Spirito Santo. Il risultato è che i loro fardelli diventano leggeri, il loro dolore viene mitigato ed essi trovano pace nonostante le prove.
I membri venezuelani stanno sperimentando un esempio moderno di ciò che avvenne tra Alma e il suo popolo nel Libro di Mormon:
“Ed ora avvenne che i fardelli che erano stati imposti ad Alma ed ai suoi fratelli furono resi leggeri; sì, il Signore li fortificò cosicché potessero portare agevolmente i loro fardelli, ed essi si sottoposero allegramente e con pazienza a tutta la volontà del Signore” (Mosia 24:15).
Il potere redentore di Gesù Cristo
La mia testimonianza del desiderio che Dio ha di benedirci è diventata più forte grazie al tempo trascorso tra i nostri membri in Venezuela. Come nell’esperienza di Alma e dei suoi seguaci, i santi in Venezuela sono stati rafforzati e la loro accresciuta capacità ha alleggerito i fardelli che essi portano. Il Salvatore ci invita a venire a Lui, se abbiamo dei fardelli pesanti, per trovare riposo (vedere Matteo11:28–30). Questi bravi membri sono stati messi nella condizione di portare i propri fardelli nella forza del Signore.
Come conseguenza delle loro prove, e come benedizione per aver riposto la propria fiducia nel Salvatore e nella Sua grazia, hanno provato un mutamento di cuore e ciascuno di essi è diventato “come un fanciullo, sottomesso, mite, umile, paziente, pieno d’amore, disposto a sottomettersi a tutte le cose che il Signore ritiene conveniente infliggergli, proprio come un fanciullo si sottomette a suo padre” (Mosia 3:19).
In breve, durante le prove hanno sviluppato gli attributi cristiani che tutti i discepoli di Cristo sperano di ottenere.
Quello che è successo a loro è lo stesso processo che dovrebbe accadere a ciascuno di noi. Nella vita tutti incontreremo avversità e prove. Quando accade, dovremmo domandare a noi stessi:
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Stiamo guardando a Dio perché ci aiuti a superare questi momenti difficili?
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Siamo disposti a pagare il prezzo necessario per diventare persone migliori e per sviluppare le caratteristiche cristiane tanto fondamentali per il nostro progresso?
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Comprendiamo che attraverso il potere dell’Espiazione del Salvatore possiamo trovare forza e speranza?
Come e perché il Salvatore può fornire un conforto e un potere tali? Le Scritture ci dicono: “Ed egli andrà, soffrendo pene e afflizioni e tentazioni di ogni specie; e ciò affinché si possa adempiere la parola che dice: egli prenderà su di sé le pene e le malattie del suo popolo.
E prenderà su di sé la morte, per poter sciogliere i legami della morte che legano il suo popolo; e prenderà su di sé le loro infermità, affinché le sue viscere possano essere piene di misericordia, secondo la carne, affinché egli possa conoscere, secondo la carne, come soccorrere il suo popolo nelle loro infermità” (Alma 7:11–12).
Il Signore sa
L’anziano Bednar del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato: “Il Salvatore non ha sofferto solo per le nostre iniquità, ma anche per le diseguaglianze, l’ingiustizia, il dolore, l’angoscia e le ansie emotive che ci assediano così di frequente.… Nei momenti di debolezza possiamo gridare: ‘Nessuno capisce, nessuno lo sa’. Forse nessun essere umano lo sa, ma il Figlio di Dio lo sa perfettamente e comprende, perché lo ha provato portando i nostri fardelli molto tempo prima di noi. E dal momento che ha pagato il prezzo supremo e ha portato quei fardelli, Egli prova un’empatia perfetta e può tenderci il Suo braccio misericordioso in tantissime fasi della nostra vita” (“L’Espiazione e il viaggio della vita terrena”, Liahona, aprile 2012, 19).
Poi l’anziano Bednar cita questi versetti, che ci aiutano a comprendere che, grazie all’Espiazione di Gesù Cristo, ciascuno di noi può trovare la pace:
“Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo.
Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perch’io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre;
poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero” (Matteo 11:28–30).
Voglio aggiungere la mia testimonianza alle parole dell’anziano Bednar. Anche io so per esperienza personale che possiamo trovare forza e pace nelle braccia amorevoli del nostro Salvatore. Il potere redentore e capacitante del Salvatore non è solo la fonte del perdono dei nostri peccati, ma anche una fonte potente di speranza, di pace, di forza, di conforto, di talenti, di ispirazione e di tutto quello che è necessario per aiutarci a compiere il nostro percorso in questa vita e a farcela. Possiamo davvero affidarci ai “meriti e [alla] misericordia e [alla] grazia del Santo Messia” (2 Nefi 2:8).
L’applicazione nella nostra vita
Come possiamo attingere a questa sorgente di forza? Che cosa dobbiamo fare per ottenere l’aiuto necessario?
Innanzitutto, dobbiamo avere fede nel Signore Gesù Cristo e nella Sua Espiazione. Dobbiamo capire che Egli e Suo Padre sono le fonti della pace e del potere. Essi rendono possibile ogni cosa.
Poi, dobbiamo agire e fare del nostro meglio in qualunque cosa ci troviamo ad affrontare. Forse ci stiamo impegnando per vincere una debolezza, stiamo cercando sollievo dal dolore o cercando di sviluppare un talento. Anche se tutti i nostri sforzi sembrano insufficienti, se facciamo davvero del nostro meglio, il Signore ci benedirà mediante la Sua grazia con ciò che ci serve.
“Quando sia io che voi giungeremo a comprendere e ad utilizzare nella nostra vita personale il potere [capacitante] dell’Espiazione”, ha detto l’anziano Bednar, “pregheremo e ricercheremo la forza per cambiare le circostanze in cui ci troviamo, invece di pregare perché queste vengano cambiate. Diventeremo persone che agiscono invece di subire (vedere 2 Nefi 2:14)” (“L’Espiazione e il viaggio della vita terrena”, Liahona, 16).
Dobbiamo ricordare anche che, quando facciamo la nostra parte, il Signore è al nostro fianco. Non dobbiamo combattere da soli la nostra parte della battaglia. Egli ci starà accanto, dal primo momento fino all’ultimo. Rendo testimonianza del fatto che le parole di Isaia sono vere: “Perché io, l’Eterno, il tuo Dio, son quegli che ti prendo per la man destra e ti dico: ‘Non temere, io t’aiuto!’” (Isaia 41:13). Ciò è vero per i santi del Venezuela ed è vero per i santi di tutto il resto del mondo.