Latter-day Saint Charites e Organizzazioni umanitarie insieme a Roma
Presso la sala Conferenze del Centro Visitatori del Tempio di Roma ha avuto luogo, nel mese di novembre scorso, una serata di apprezzamento per riconoscere e celebrare le Organizzazioni Umanitarie di Roma da parte della Latter-day Saint Charities della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
La serata è stata organizzata dal “Centro Amicizia” della Latter-day Saint Charities di Roma, che accoglie 250- 300 ospiti a settimana provenienti dai paesi dell’Africa, Medio Oriente, Sud America ed Europa ed è diretto dalla coppia missionaria Larry e Sandra Barney, in collaborazione con decine di volontari tra membri e missionari della Chiesa, e studenti di alcune Università di Roma.
Sono intervenuti Cristian Ottiker, manager dei Servizi Umanitari della Chiesa per l’Area Europa, l’anziano Dini-Ciacci, Settana di area, e altri dirigenti locali.
Tra i graditi ospiti presenti, vi erano i rappresentanti del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS), l’organizzazione Medu, Intersi, Casa Scalabrini, il Centro per i rifugiati Joel Nafuma, l’Università John Cabot, l’Università di Loyola, St John’s University, Ies all’estero (stagisti/insegnanti per le classi del Centro Amicizia), Medici Senza Frontiere e la Croce Rossa Italiana.
Gli ospiti hanno avuto modo di visitare il Centro Visitatori ee, dopo l’esibizione dell’anziano McInnis che ha cantato da tenore il brano lirico “Nessun dorma”, l’anziano e la sorella Barney, una coppia missionaria senior, hanno mostrato alcune foto relative all’operato delle organizzazioni intervenute.
È stato evidenziato il generoso e grande impegno di ciascuna organizzazione umanitaria volto ad alleggerire le sofferenze dei bisognosi e a offrire sostegno per l’integrazione dei rifugiati, ispirandosi ai principi della responsabilità personale e dell’autosufficienza.
Ma ciò che rende speciale e unico il servizio in cui ciascuna di esse è impegnata è il restituire fede e speranza a chi non ne ha più nessuna.
“Bastano piccoli gesti e piccole cose — ha detto in conclusione Cristian Ottiker — per rendere migliore la giornata delle persone”. Piccoli gesti di gentilezza che illuminano il mondo e che pur nelle differenze ci fanno sentire tutti fratelli e sorelle nella grande famiglia di Dio.