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Il mio ritorno
Nel 1980, dopo circa quattro anni di appartenenza a La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, mi ritrovai nella mia personale “selva oscura”… mollai la verga di ferro, e la bruma tenebrosa cominciò ad avvolgermi.
Fino a dieci anni prima, senza un‘educazione religiosa, nei discorsi con gli amici si concludeva, dopo estenuanti conversazioni pseudo-filosofiche, che Dio non “poteva” esistere.
In piena confusione spirituale, nel 1976, incontrai due missionari “mormoni”; entrarono nella mia vita con un messaggio di speranza, in un momento in cui ero davvero smarrito.
Avevo 24 anni e pensavo di avere finalmente le risposte che cercavo da sempre; fui battezzato ma avevo capito ben poco dei contenuti profondi del Vangelo restaurato.
Fu una militanza fatta di polemiche e contestazioni dottrinali.
E la conclusione non poteva che essere quella di una testimonianza vissuta senza consapevolezza.
Rimasi da solo con una moglie e due figli ed una soffitta piena di buone intenzioni.
Passarono circa quaranta anni, tra momenti di euforia irrazionale e di profonda crisi esistenziale.
Ho, nel frattempo, distrutto la mia famiglia. Temevo di dover morire da solo. Soprattutto avevo paura di restare solo per l’eternità.
Spesso, nei momenti peggiori, ricordavo le preghiere che recitavo, senza convinzione, durante le serate familiari, le riunioni sacramentali, le riunioni del Sacerdozio…
Provavo a ripeterle, nella solitudine del mondo cui appartenevo, con la speranza di suscitare un miracolo.
E dopo un tempo interminabile, fatto di incredibili sofferenze mentali e spirituali finalmente un giorno chiesi, con ferma determinazione, al Padre nostro, di fare ciò che andava fatto per risvegliarmi da quel torpore in cui mi ero inabissato con la volontà di annientarmi, per non vedere cosa ero diventato.
Il Padre Celeste agì con severità… tutto cominció con il primo passo la domenica 13 agosto 2017. Un piccolo ramo di una città che non conoscevo molto bene. Una decina di membri… e due missionari… con loro ho ricominciato.
Alti e bassi, disperazione ancora, e nuovamente speranze fragili.
Lungo la mia strada avevo sempre due missionari accanto; come fari che illuminavano il percorso.
Voglio ringraziare quei fratelli e quei missionari che si sono avvicendati nei successivi tre anni.
Mi hanno dato molto.
Voglio ringraziare il Padre Celeste, perché mi ha preso per mano fin dal giorno che lasciai la retta via e mi ha ricondotto a Casa con amore.
Domenica 9 agosto 2020, mi sono state restaurate le benedizioni del Sacerdozio di Melchisedec, le mie alleanze con il Padre. Presto tornerò nella Casa di Dio, dopo quarantanni di assenza a Roma.