Lezione 9
«Iddio se lo provvederà l’agnello»
Abrahamo 1; Genesi 15–17; 21–22
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire meglio il sacrificio compiuto dal Padre celeste offrendo Suo Figlio mentre apprezzano la disponibilità di Abrahamo a sacrificare Isacco.
Preparazione
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Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture. Nota: in Genesi 17 leggiamo che il Signore cambiò il nome di Abramo in Abrahamo, e il nome di Sarai in Sara (vedi i versetti 5, 15). I nomi Abrahamo e Sara saranno sempre usati durante questa lezione.
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Abrahamo 1:1, 5-20. In gioventù Abrahamo è perseguitato dai falsi sacerdoti di Faraone. Essi cercano di sacrificarlo, ma egli è salvato da Geova.
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Genesi 15–17; 21. In seguito Abrahamo desidera una posterità, che gli viene promessa (15:1–6). Sara dà Agar in moglie ad Abrahamo; Agar dà alla luce Ismaele (16:1–16). Dio parla di nuovo della Sua alleanza con Abrahamo e gli promette che egli sarà padre di molte nazioni (17:1–14; vedi la lezione 7). Viene annunciata la nascita di Isacco, tramite il quale l’alleanza sarebbe continuata (17:16–22). Sara dà alla luce Isacco (21:1–12).
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Genesi 22. Dio comanda ad Abrahamo di sacrificare Isacco (22:1–2). Abrahamo si prepara a sacrificare Isacco, ma Dio provvede un montone da sacrificare al suo posto (22:3–19).
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Letture addizionali: Ebrei 11:8–19; Giacomo 2:21–23; Giacobbe 4:5; Dottrina e Alleanze 132:34–36.
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Se svolgi la seconda attività per richiamare l’attenzione, almeno una settimana prima chiedi ad alcuni membri della classe di prepararsi a narrare la storia di un’occasione in cui furono aiutati perché erano disposti a sacrificarsi.
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Nei momenti indicati durante la lezione esponi le seguenti illustrazioni: Un angelo salva Abrahamo (62607; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 104) e Abrahamo conduce Isacco al sacrificio (62054; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 105).
Svolgimento della lezione
Attività per richiamare l’attenzione
Puoi svolgere la seguente attività (o un’altra di tua scelta) per iniziare la lezione. Scegli l’attività più idonea per la classe.
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Chiedi ai membri della classe di pensare a una persona che amano molto o a una cosa che hanno molto cara.
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Come vi sentireste se Dio vi chiedesse di rinunciare a questa persona o cosa, ossia di sacrificarla? Cosa fareste?
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Invita alcuni membri della classe a pensare a un’occasione in cui furono aiutati perché erano disposti a sacrificarsi.
Dopo una di queste attività, spiega che Dio comandò ad Abrahamo di sacrificare suo figlio Isacco, che Abrahamo amava molto. Anche se ad Abrahamo non fu chiesto di compiere effettivamente questo sacrificio, la sua disponibilità a farlo gli fu imputata a giustizia (vedi DeA 132:36). Grazie alla sua rettitudine, Abrahamo e i suoi discendenti furono grandemente beneficati da Dio.
Scritture, discussione e applicazione pratica
Quando esponi i seguenti passi delle Scritture chiedi come si possono mettere in pratica nella vita di ogni giorno. Esorta i membri della classe a riferire alcune loro esperienze attinenti ai principi contenuti in questi passi.
1. Abrahamo stava per essere sacrificato dai falsi sacerdoti di Faraone
Esponi e commenta Abrahamo 1:1, 5–20. Una parte di questa lezione tratta del comandamento dato da Dio ad Abrahamo di sacrificare Isacco. Per aiutare i membri della classe a capire la portata di questo comandamento e la grande fede di Abrahamo, la lezione inizia con un breve esame dell’esperienza fatta da Abrahamo quando egli, ancor giovane, fu quasi sacrificato da un falso sacerdote di Faraone.
• Quali erano le condizioni in Caldea quando Abrahamo viveva in quella regione? (Vedi Abrahamo 1:1, 5–8). Cosa cercarono di fare ad Abrahamo i falsi sacerdoti di Faraone? (Vedi Abrahamo 1:7, 12). In che modo Abrahamo fu salvato da quei falsi sacerdoti? (Vedi Abrahamo 1:15–16, 20).
• Perché l’esperienza fatta da Abrahamo sull’altare dei falsi sacerdoti può averlo aiutato a prepararsi per le prove che avrebbe sostenuto in futuro? Come possono le nostre prove aiutarci a prepararci per le future difficoltà?
2. Abrahamo ebbe dei figli da Agar e Sara
Esponi e commenta Genesi 15–17; 21.
• Quale promessa fece il Signore ad Abrahamo riguardo ai suoi figli? (Vedi Genesi 15:1–6). Perché Sara dette Agar in moglie ad Abrahamo? (Vedi Genesi 16:1–3; DeA 132:34–35). Quale promessa fece il Signore ad Agar? (Vedi Genesi 16:10–11).
• Cosa rivelò Dio ad Abrahamo in Genesi 17:15–16, 19 e 21? Come rispose Abrahamo? (Vedi Genesi 17:17. Nota che mentre la nostra versione della Bibbia dice che Abrahamo «rise» quando udì che Sara avrebbe avuto un figlio, una traduzione alternativa del termine ebraico è «gioì». La Traduzione della Bibbia fatta da Joseph Smith dice che Abrahamo «gioì» a quella notizia).
• Cosa ci insegna la rivelazione per cui Abrahamo e Sara avrebbero avuto un figlio, riguardo a come Dio tiene fede alle Sue promesse? (Dio manterrà sempre le Sue promesse, anche se ciò non avverrà necessariamente nel modo o nel tempo che potremmo aspettarci. Fai notare che Abrahamo e molti altri personaggi delle Scritture dovettero aspettare fedelmente per molti anni prima di ricevere le benedizioni promesse).
• Per quali aspetti erano diverse le promesse che Dio fece riguardo a Isacco da quelle che fece riguardo a Ismaele? (Vedi Genesi 17:19–21).
3. Dio comanda ad Abrahamo di sacrificare Isacco
Esponi e commenta Genesi 22.
• Perché Dio chiese ad Abrahamo di sacrificare Isacco? (Vedi Genesi 22:1). Perché sacrificare Isacco era una prova difficile per Abrahamo? (Non soltanto Isacco era suo figlio, ma Dio gli aveva promesso che l’alleanza di Abrahamo sarebbe continuata tramite Isacco e i suoi discendenti [Genesi 17:19]. Un altro motivo per cui quella fu una prova difficile è che da giovane lo stesso Abrahamo era stato sul punto di essere sacrificato dai falsi sacerdoti di Faraone [Abrahamo 1:1; 5-20]).
• Come rispose Abrahamo al comandamento di Dio di sacrificare Isacco? (Vedi Genesi 22:2–3). Cosa possiamo imparare da Abrahamo riguardo alla fede e all’obbedienza? (Vedi Ebrei 11:17–19; Giacomo 2:21–23).
• Come reagì Isacco in quella situazione? (Vedi Genesi 22:3–10. Non c’è nessuna indicazione che Isacco cercasse di opporsi all’intenzione di Abrahamo di sacrificarlo).
L’anziano Dallin H. Oaks ha dato questa spiegazione: «Quando arrivarono nel luogo stabilito, Abrahamo costruì un altare e vi pose sopra la legna. Poi, dice la Bibbia, ‹Abrahamo … legò Isacco suo figliuolo, e lo mise sull’altare, sopra le legna› (Genesi 22:9). Cosa pensò Isacco quando Abrahamo fece una cosa tanto strana?
La Bibbia non parla di resistenza né di obiezioni. Il silenzio di Isacco si può soltanto spiegare pensando alla fiducia che aveva in suo padre e all’obbedienza che gli portava» (La Stella, gennaio 1993, pag. 42).
• La disponibilità di Abrahamo a sacrificare Isacco è a similitudine della disponibilità del Padre celeste di sacrificare il Suo Unigenito Figliolo (Giacobbe 4:5; Genesi 22:8, 13). Quali sono alcuni punti in comune tra l’esperienza fatta da Abrahamo e quella fatta dal Padre celeste? Qual è la differenza più grande?
• In quale modo possiamo essere paragonati a Isacco? Se Isacco rappresenta noi, chi rappresenta il montone intrappolato nel cespuglio? Perché questi confronti ci aiutano a capire meglio l’amore che il Padre celeste ebbe per noi nel sacrificare Suo Figlio?
L’anziano Dallin H. Oaks ha detto: «Questa storia… mostra anche la bontà di Dio nel proteggere Isacco e nel fornire un sostituto, in modo che egli non avesse a morire. A causa dei nostri peccati e della nostra condizione di esseri mortali, noi, come Isacco, siamo condannati a morte. Quando è svanita ogni altra speranza, il nostro Padre in cielo fornisce l’Agnello di Dio, e noi siamo salvati dal Suo sacrificio» (La Stella, gennaio 1993, pag. 42).
• Cosa dimostrò Abrahamo superando questa prova? (Vedi Genesi 22:11–12). Invita i membri della classe a parlare di altre situazioni, tratte dalle Scritture o dalla vita quotidiana, in cui una persona è stata messa alla prova per dargli la possibilità di dimostrare la sua fedeltà. Chiedi ai membri della classe di parlare anche della gioia e dei benefici che sono derivati dal superamento di tale prova.
• Perché in Genesi 22:16 Isacco è chiamato l’unico figlio di Abrahamo? (Isacco era l’unico figlio tramite il quale l’alleanza sarebbe continuata. Questo riferimento sottolinea anche il parallelo tra Isacco e il nostro Salvatore, l’Unigenito Figliuolo del Padre). Quali benedizioni furono assicurate ad Abrahamo per la sua fedeltà? (Vedi Genesi 22:15–18). Quali benedizioni sono promesse a noi tramite l’alleanza di Abrahamo? (Vedi la lezione 7). Quali sono i nostri obblighi come eredi dell’alleanza di Abrahamo?
Conclusione
Esprimi la tua gratitudine per l’esempio di fede e di obbedienza dato da Abrahamo. Porta testimonianza che la disponibilità di Abrahamo a sacrificare Isacco è a similitu- dine della disponibilità del Padre celeste a sacrificare il Suo Unigenito Figliuolo. Invita i membri della classe a parlare dei sentimenti che provano verso l’Espiazione e il grande amore che il Padre celeste e Gesù Cristo hanno per noi.
Altri suggerimenti per l’insegnamento
Il seguente materiale integra il contenuto della lezione. Puoi utilizzarlo secondo necessità durante la lezione.
1. Impariamo dalle prove
• Il presidente Hugh B. Brown disse che Dio comandò ad Abrahamo di sacrificare Isacco perché «Abrahamo doveva imparare qualcosa riguardo ad Abrahamo» (citato da Truman G. Madsen, The Highest in Us [1978], pag. 49). Cosa può aver imparato Abrahamo su se stesso da questa esperienza? Cosa avete imparato voi dalle vostre prove?
• Il Signore rivelò che dobbiamo essere messi alla prova «come Abrahamo» (DeA 101:4). Perché, secondo voi, questo è necessario? (Vedi DeA 101:5, 35–38; 122:5–7). Cosa possiamo fare oggi per prepararci ai sacrifici che il Signore potrà chiederci di fare?
2. Stabiliamo uno stretto rapporto con Dio
Abrahamo 1 e 2 descrivono i rapporti che Abrahamo e suo padre avevano con Dio. Il padre di Abrahamo si rivolgeva a Dio nei momenti difficili, ma si dedicava al culto degli idoli quando le cose gli andavano bene (Abrahamo 1:5, 30; 2:5). Abrahamo, invece, cercava continuamente Dio (Abrahamo 1:2, 4; 2:12).
• Come possiamo cercare Dio, rendendo il nostro rapporto con Lui una cosa attiva invece che passiva? Come possiamo rendere più consistente il nostro impegno verso Dio, in modo da poterLo cercare sia nei momenti di pace e di agi che nei momenti di difficoltà e di prove?