Proprio l’aiuto di cui avevo bisogno
Un atto di servizio da parte dei miei vicini m’insegnò una lezione memorabile sull’importanza d’individuare i bisogni altrui e di aiutare a soddisfarli.
Da madre sola con tre figli, avevo imparato a essere piuttosto autosufficiente nel prendermi cura della famiglia. Nella primavera del 1989, tuttavia, dei cambiamenti nella mia vita portarono delle nuove difficoltà. Il figlio più grande, missionario ritornato, era sposato. Egli era un ufficiale della Marina Americana e svolgeva servizio lontano. Mia figlia e il mio figlio più piccolo erano in procinto di partire, a distanza di un paio di settimane, in missione a tempo pieno. Per la prima volta sarei stata sola.
Beh, non sarei rimasta completamente sola: c’era Mischa, il nostro grande e bel cane samoiedo. Uno dei figli lo portava a spasso tutti i giorni, ma ora se ne sarebbero andati tutti, così quest’incombenza sarebbe spettata a me. Il problema era che avrei dovuto sottopormi a un intervento chirurgico per sistemare un tallone e, dopo, sarebbe stato estremamente doloroso camminare per almeno qualche settimana.
Durante una delle ultime passeggiate che il figlio più piccolo fece con Mischa prima di partire per il Centro di addestramento per i missionari, egli fu fermato da un vicino. L’uomo disse che tutti i giorni avrebbe portato a spasso il cane fino a che uno dei figli sarebbe tornato a casa.
La prima sera che il vicino venne a prendere Mischa, il cane non volle uscire, poiché non lo conosceva. Egli, allora, si fermò da noi e giocò con lui per circa quindici minuti. La sera dopo il vicino tornò per giocare con il cane e fare amicizia, ma anche questa volta Mischa si rifiutò di uscire a fare una passeggiata. Alla fine, alla terza sera, accettò di uscire e, ben presto, tutte le sere si mise ad attendere con impazienza il suo nuovo amico.
Molto tempo dopo la guarigione del mio piede operato avrei potuto assumermi il compito, ma il vicino continuò a portare a spasso Mischa. Quando un lavoro serale lo tenne occupato per tre sere la settimana, sua moglie lo sostituì. Per un anno e mezzo, sino a che mia figlia ritornò, questi vicini meravigliosi portarono a spasso il cane per almeno un’ora ogni sera, eccetto tre giorni quando, scusandosi, fecero una breve vacanza fuori città. In totale prestarono più di 547 ore di servizio.
Sono certa che i miei vicini fossero in stretto contatto con lo Spirito; sono grata che abbiano individuato la mia necessità e, conseguentemente, si siano dati da fare. Non si trattava di qualcosa che avrei chiesto loro di fare, ma, considerati a quel tempo i miei impegni, nessun altro servizio sarebbe potuto essere di maggior aiuto per me. Seguendo l’ammonimento di Alma di «portare i fardelli gli uni degli altri, affinché possano essere leggeri» (Mosia 18:8), questi vicini sono stati un esempio di servizio amorevole che mi rimarrà per sempre impresso.
Margaret Kay Christensen è membro del Rione di Midvale 5, Palo di Midvale, Utah.