Benedetto dalla mia sorella fedele
L’autore vive a New York, USA.
Non sarei l’uomo che sono oggi senza l’influenza retta della mia sorella maggiore.
Ho la fortuna di aver avuto delle donne buone nella mia vita: una madre premurosa e coraggiosa, delle sorelle sagge e fedeli, e una moglie amorevole che mi sostiene. Desidero rendere onore a una di queste donne influenti, la mia sorella maggiore, Thelma, per l’impatto che ha avuto nella mia vita attraverso il suo continuo buon esempio.
Quando ero giovane, mio padre mi ha insegnato a seguire la guida di Thelma quando lui e mia madre non c’erano, e sono eternamente grato del suo consiglio.
Essere determinati a imparare
Tre dei miei otto fratelli e sorelle si sono uniti alla Chiesa a El Salvador in contemporanea a me. Quando ci siamo battezzati, Thelma aveva quattordici anni ed era la maggiore di noi figli. Io avevo otto anni all’epoca ed ero il più piccolo in famiglia, quindi lei era la nostra guida.
Abbiamo conosciuto la Chiesa grazie al nostro vicino che cantava canzoni che in seguito scoprimmo essere inni. Il nostro vicino ci parlava di un posto meraviglioso, chiamato Primaria, nel quale i bambini imparavano a cantare. Furono contattati i missionari, i quali cominciarono a venire a casa nostra per istruirci.
Mio padre, tuttavia, era molto contrario alla Chiesa e all’idea che i suoi figli venissero istruiti dai missionari. Essendo piccolo, non capivo quello che quei due anziani dovevano sopportare per portare il Vangelo nella nostra vita. Mio padre li cacciava fuori se li trovava in casa nostra, e spegneva di proposito le luci se passavano a trovarci la sera. Proprio come mio padre era implacabile nel cercare di impedire ai missionari di insegnare, così Thelma era doppiamente determinata a conoscere il Vangelo e a leggere il Libro di Mormon. Thelma e gli anziani non si sono mai arresi, e sono grato per questo.
Andare in chiesa era difficile perché nostro padre cercava di fermarci usando diverse tattiche, come obbligarci a sbrigare le faccende domestiche prima che potessimo andare in chiesa.
Una domenica mattina fu particolarmente dura. Lui non voleva che andassimo, ma noi ci rifiutammo di essere fermati. Colpì un bidone dell’immondizia e ne fece rovesciare il contenuto sul pavimento che avevamo appena pulito. Con calma, Thelma cominciò a raccogliere i rifiuti senza lamentarsi. Dopo aver ripulito il pavimento, domandò se potevamo andare in chiesa. Avevamo sbrigato tutte le faccende e anche di più, ma nostro padre non voleva ancora darci il suo permesso. Alla fine chiese apertamente: “Perché insistete nel voler andare in questa chiesa, comunque?”. Allora, Thelma portò una possente testimonianza della veridicità del Vangelo e del messaggio della Restaurazione. Una volta che ebbe finito, mio padre fece un cenno con la mano e diede il suo permesso.
Dopo questo episodio, papà non cercò mai più di fermarci e alla fine, nonostante non fosse d’accordo, ci diede il permesso di unirci alla Chiesa.
Servire sin da subito
Non avevo problemi ad andare in chiesa di domenica, ma non ero altrettanto entusiasta di frequentare la Primaria perché a quei tempi si svolgeva il sabato mattina. Quando avevo dieci anni, Thelma tornò a casa un pomeriggio e raccontò ai miei altri fratelli e alle mie altre sorelle che c’era stata una grande partita di calcio tra i diaconi e gli Scout di undici anni. Osservò quanto fosse un peccato il fatto che mi fossi perso la partita perché non ero andato in Primaria. È superfluo dire che il sabato seguente ci andai (scarpe da calcio incluse) e che non feci più alcuna assenza.
All’età di sedici anni, Thelma fu chiamata come presidentessa della Primaria. Il nostro vescovo aveva cercato di trovare qualcuno per gestire le numerose difficoltà che la Primaria stava affrontando. Il rione copriva una vasta area geografica e per molte famiglie con bambini piccoli era difficile e costoso viaggiare in autobus per andare in chiesa sia di sabato (per la Primaria) che di domenica. Molti di questi bambini non frequentavano la Primaria e non si era trovata alcuna soluzione al problema. Il vescovo aveva sentito l’impressione di dover chiamare Thelma, ma non era riuscito a trovare il coraggio di farlo perché lei era molto giovane. Le impressioni continuarono e, dopo aver ricevuto l’approvazione del presidente di palo, il vescovo estese la chiamata a mia sorella.
Si rivelò essere una decisione ispirata che benedisse molti bambini, me compreso. Thelma onorò la propria chiamata seguendo l’ispirazione, usando il buon senso e implementando idee innovative volte a creare programmi di formazione per portare il Vangelo ai bambini. Chiese alle sue consigliere e alle sue insegnanti di tenere le riunioni della Primaria in vari luoghi più vicini alle case dei bambini e fornì un addestramento continuo a queste insegnanti. Questa soluzione consentì ai membri di risparmiare tempo e denaro, e permise ai bambini che prima non frequentavano la Primaria di ricevere le benedizioni di questa meravigliosa organizzazione.
Dare un esempio di fede
Col passare del tempo, io, i miei fratelli e le mie sorelle abbiamo continuato a seguire la guida di Thelma. Tenevamo la serata familiare e partecipavamo a tutte le riunioni della Chiesa. Poco dopo la mia ordinazione a diacono, Thelma si è rivolta a me durante una serata familiare e ha riconosciuto il mio ruolo di unico detentore del sacerdozio in famiglia. Questo episodio mi ha insegnato una lezione preziosa sul rispetto per il sacerdozio.
Thelma si assicurava inoltre che non mi mancasse mai il giusto incoraggiamento e l’incentivo supplementare affinché frequentassi le mie riunioni del sacerdozio o adempissi le mie responsabilità. Ad esempio, usava ogni modo rumoroso ed energico possibile per buttarmi giù dal letto la domenica mattina cosicché potessi frequentare la riunione del sacerdozio. Mi insegnò anche ad attendere con trepidazione i miei avanzamenti nel Sacerdozio di Aaronne.
Alle attività congiunte e al Seminario, non m’importava che mi chiamassero sempre “il fratello di Thelma”. Alcuni dei miei amici avevano il sostegno dei genitori nella Chiesa, ma io avevo il mio vescovo, i miei dirigenti dei Giovani Uomini, e Thelma.
Thelma ha continuato a essere un esempio per me servendo in numerose chiamate fino alla sua partenza per la missione. Ha servito con onore nella Missione di Quetzaltenango, in Guatemala, e tra i frutti dei suoi sforzi c’è stato il battesimo di nostra madre, celebrato due giorni dopo il ritorno di Thelma dalla missione. Quando io, che ero diventato sacerdote, celebrai questa sacra ordinanza, la nostra gioia fu completa. Seguendo l’esempio di Thelma, cominciai a prepararmi seriamente per svolgere una missione.
Dopo la sua missione, Thelma si trasferì negli Stati Uniti per frequentare la Brigham Young University, nonostante le nostre circostanze finanziarie difficili. Continuò ad avere una forte influenza su di me nonostante la distanza.
Dopo essere tornato a casa dal mio servizio nella Missione di Città del Guatemala, anche io andai a Provo, nello Utah, per frequentare la BYU. Ero grato della gentilezza e del sostegno offerti da tante persone affinché potessi andare là. Il denaro, tuttavia, sarebbe comunque finito presto.
Poco dopo il mio arrivo a Provo, io e Thelma esaminammo la nostra situazione finanziaria. Giungemmo entrambi alla conclusione che, pur lavorando io part-time, non avevamo abbastanza denaro per pagare il mio e il suo affitto per tutto l’anno accademico. Thelma, tuttavia, non dubitò mai che saremmo riusciti a superare quella prova. Confidava nel fatto che il Signore avrebbe preparato una via. Meno di una settimana dopo, Thelma ricevette una lettera dalla Facoltà di spagnolo della BYU. Aprendola, si volse verso di me ed esclamò: “Guarda! Ecco come pagheremo il tuo affitto!”. La lettera la informava del fatto che era stata accettata come assistente di un insegnante, e questo avrebbe aumentato le sue entrate.
Gestire un problema di salute
Col passare degli anni, Thelma continua a essere una fonte di ispirazione. Gestisce ogni avversità meglio di chiunque altro io conosca. Si prende cura del suo bellissimo figlio con la sindrome di Down, della nostra anziana madre, e di suo marito che soffre di un grave problema di salute. Inoltre, se queste cose non bastassero, ha problemi di salute anche lei.
Alcuni anni fa, Thelma ha subito un intervento al cervello per alleviare la pressione causata da una cisti cerebrale. Viste le necessità dei suoi cari, il prospetto di possibili complicanze era molto preoccupante. Pregò per ricevere aiuto e ispirazione e andò al tempio. Durante tutto questo, la sua fede non vacillò, ma lei nutriva dei dubbi sul mettere la propria vita nelle mani del dottore che avrebbe effettuato il delicato intervento chirurgico. In quel periodo Thelma si trovò a far visita a un’amica alla quale confidò le proprie preoccupazioni in merito all’operazione. L’amica chiese come si chiamasse il dottore e, una volta saputolo, disse che era membro del suo rione e che era un membro fedele della Chiesa e un degno detentore del sacerdozio. Spesso, mentre effettuava le operazioni, metteva inni della Chiesa come sottofondo musicale. Pur essendo una semplice informazione, quella fu una tenera risposta alle preghiere di Thelma. La sua vita e le sue esperienze spirituali sono una fonte di forza e testimonianza continue nella mia vita.
Penso ai giovani che forse stanno vivendo in un contesto simile a quello in cui sono cresciuto io. Penso a coloro che non hanno un modello di riferimento maschile a casa, che possono trovare rifugio soltanto in chiesa, e a coloro che stanno crescendo in nazioni tormentate. A loro dico: non arrendetevi mai; restate vicini al Signore e ai Suoi servitori. Sono grato che il Signore abbia fornito il sostegno di cui avevo bisogno per incoraggiarmi a raggiungere i miei obiettivi e diventare la persona che sono oggi.