Vale la pena aspettare
L’autrice vive in Texas, USA.
Perché non potevo essere battezzata subito?
“Esser battezzato come fu Gesù … è ciò che voglio di più”. (Children’s Songbook, 104).
“Oggi impareremo una nuova canzone” disse la sorella Reid. “Si chiama ‘Il battesimo’. Tutti quanti, chiudete gli occhi e ascoltate la musica”.
Chiusi gli occhi e mi rilassai sulla sedia. Il pianista cominciò a suonare una melodia dolce ed elegante, come l’acqua che scorre. Poi, la sorella Reid cominciò a cantare: “Nelle acque del Giordano battezzato fu Gesù; da Giovanni il Battista in quel fiume immerso fu”.
Sentii una lacrima scendermi sulla guancia. Cercai di asciugarla prima che mamma potesse vederla, ma era troppo tardi. Mamma era la presidentessa della primaria e vedeva sempre tutto. Vidi che mamma mi guardava e sorrideva tristemente. Sapeva perché stavo piangendo.
Dopo la chiesa, la mia sorella minore, Julie, canticchiò la canzone durante tutto il viaggio fino a casa. Io rimasi in silenzio.
“Ti va di colorare con me?” Chiese Julie quando arrivammo a casa.
Scossi il capo. “Forse dopo. Prima devo fare una cosa”.
Trovai papà in salotto. Era seduto sulla sua poltrona preferita con un libro aperto tra le mani. Gli piaceva leggere mentre io, Julie e mamma andavamo in chiesa.
Respirai profondamente. “Papà”. dissi. “Posso essere battezzata?”
Papà chiuse il libro e mi chiese di sedermi accanto a lui.
“Oh, Sadie. Ne abbiamo già parlato. La mia risposta è ancora no” disse.
“Ma io lo voglio davvero!”, dissi io. “Ho compiuto otto anni da qualche mese e ci ho pensato parecchio. So che la Chiesa è vera e più tempo aspetto, più voglio essere battezzata”.
Papà scosse la testa. “Penso ancora che tu sia troppo piccola per prendere una decisione così importante. Ma sai che ti voglio bene”.
“Lo so”, dissi. Sapevo che papà voleva il meglio per me. Semplicemente non pensava che fossi pronta per fare questa scelta.
Corsi in camera mia e chinai il capo. Pregai più intensamente che mai. “Padre Celeste, voglio davvero essere battezzata. Per favore, aiuta papà a capire”.
All’inizio non accadde nulla, ma rimasi in ginocchio. La melodia dell’inno “il battesimo” suonava nella mia mente. Dopo un po’, non mi sentivo più così triste. Sentii invece molta pace dentro di me. Cominciai a pensare a tutte le cose che potevo fare, pur non potendo ancora essere battezzata.
Potevo continuare a pregare e ad andare in Primaria. Potevo essere un esempio per Julie, e forse potevo anche chiedere a mamma di digiunare per me la settimana prossima.
Quel senso di pace rimase con me mentre scendevo per la cena. Non sapevo quando, ma un giorno sarei stata battezzata. E ne sarebbe valsa la pena.
Sei mesi dopo, due giorni prima del suo nono compleanno, il papà di Sadie le diede il permesso di essere battezzata.