Risposte dei dirigenti della Chiesa
Come affrontare le prove della fede
Tratto da un discorso tenuto alla conferenza generale di ottobre 2012.
Questa fornace accesa [la fornace della prova della vostra fede] serve a rendervi più forti, ma può potenzialmente ridurre, o addirittura distruggere, la vostra fiducia nel Figlio di Dio e indebolire la vostra volontà di mantenere le vostre promesse nei Suoi confronti. Spesso è camuffata per renderne difficile l’individuazione. Trova radice nelle nostre debolezze, nella nostra vulnerabilità, nella nostra sensibilità o nelle cose più importanti per noi. Una prova gestibile per qualcuno, può essere una fornace accesa per qualcun altro.
Come si può rimanere “costanti e irremovibili” (Alma 1:25) durante una prova della fede? Bisogna immergersi nelle stesse cose che hanno portato la fede stessa: bisogna esercitare fede in Cristo, pregare, meditare le Scritture, pentirsi, frequentare la Chiesa e prendere il sacramento, osservare i comandamenti e servire il prossimo.
Quando si sta affrontando tale prova, qualsiasi cosa si faccia, non si deve lasciare la Chiesa! Allontanarci dal regno di Dio durante una difficoltà, è come lasciare un rifugio sicuro proprio quando vediamo arrivare un tornado.
L’apostolo Paolo disse: “Voi dunque non siete più né forestieri né avventizi; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio” (Efesini 2:19). È nel santuario della Chiesa che proteggiamo la nostra fede. Riunendoci con altre persone che credono, preghiamo e troviamo le risposte alle nostre preghiere, adoriamo tramite la musica, rendiamo testimonianza del Salvatore, serviamo il prossimo e sentiamo lo Spirito del Signore. Prendiamo il sacramento, riceviamo le benedizioni del sacerdozio e andiamo al tempio. Il Signore dichiarò: “Nelle sue ordinanze il potere della divinità è manifesto”.(DeA 84:20). Quando affrontate una prova della fede, rimanete al sicuro nella famiglia di Dio. Qui c’è sempre un posto per voi. Nessuna difficoltà è tanto grande da non poterla superare insieme (vedere Mosia 18:8–10).