2010–2019
La verità di ogni cosa
Ottobre 2017


9:54

La verità di ogni cosa

Ciascuno di noi è personalmente responsabile di fare ciò che è necessario per ottenere e mantenere una forte testimonianza.

Siamo venuti questa sera con la speranza e la fede che, in qualche modo, ce ne andremo rafforzati e benedetti dallo Spirito Santo, che insegna la verità. È della nostra ricerca individuale della verità che desidero parlare.

Quando ero ragazzo, avevo molte domande sulla Chiesa. Alcune delle mie domande erano sincere. Altre non lo erano e riflettevano i dubbi di altre persone.

Spesso parlavo delle mie domande con mia madre. Sono sicuro che riuscisse a percepire che molte delle mie domande erano sincere e che mi venivano dal cuore. Penso che fosse un po’ delusa da quelle domande che erano meno sincere e più polemiche. Tuttavia, non mi ha mai fatto sentire in colpa perché avevo delle domande. Mi ascoltava e provava a rispondere. Quando capiva di aver detto tutto quello che poteva e che io avevo ancora domande, diceva qualcosa del genere: “David, è una buona domanda. Mentre cerchi, leggi e preghi per trovare tu la risposta, perché tu non fai le cose che sai di dover fare e smetti di fare le cose che sai di non dover fare?”. Questo è diventato il modello per la mia ricerca della verità. Studiando, pregando e rispettando i comandamenti, ho scoperto che esistono risposte a tutte le mie domande importanti. Ho scoperto anche che alcune domande necessitano di fede, pazienza e rivelazione continue.

Mia madre ha dato a me la responsabilità di sviluppare la fede e di trovare le risposte. Sapeva che le risposte importanti sarebbero state il risultato della mia ricerca della verità perseguita nel modo prescritto dal Padre Celeste. Sapeva che dovevo trovare la verità. Sapeva che dovevo essere sincero nelle mie domande e disposto ad agire in base a ciò che sapevo già essere vero. Sapeva che dovevo studiare e pregare e che dovevo sviluppare maggiore pazienza nel chiedere risposte al Signore. La disponibilità a essere pazienti fa parte della nostra ricerca della verità e del modello che il Signore usa per rivelare la verità.

Con il tempo, ho capito che mia madre mi stava insegnando il modello del Padre Celeste per la ricerca della verità. La fede è cresciuta, le risposte sono cominciate ad arrivare e io ho accettato una chiamata in missione.

C’è stato un momento, all’inizio della mia missione, in cui ho capito che dovevo sapere se la Chiesa era vera e se Joseph Smith era un profeta di Dio. Ho provato quello che il presidente Thomas S. Monson ha espresso in modo estremamente chiaro nella nostra ultima conferenza generale: “Se ancora non l’avete, fate ciò che è necessario per ottenere una testimonianza salda di queste cose. È indispensabile che in questa epoca difficile abbiate una testimonianza personale, perché con la testimonianza degli altri non andrete molto lontano”. Sapevo cosa era necessario fare. Dovevo leggere il Libro di Mormon con cuore sincero e intento reale e dovevo chiedere a Dio se era vero.

Ascoltate la promessa straordinaria che il Padre Celeste ha fatto mediante il profeta Moroni: “Quando riceverete queste cose, vorrei esortarvi a domandare a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo, se queste cose non sono vere; e se lo chiederete con cuore sincero, con intento reale, avendo fede in Cristo, egli ve ne manifesterà la verità mediante il potere dello Spirito Santo”.

Per poter ricevere ciò che era contenuto nel Libro di Mormon, dovevo leggerlo. Ho cominciato dall’inizio e l’ho letto ogni giorno. Alcuni ricevono una testimonianza molto velocemente. Ad altri servono più tempo e più preghiere e magari serve leggere il libro diverse volte. Ho dovuto leggere tutto il libro prima di ricevere la testimonianza promessa. Tuttavia, Dio me ne ha manifestato la verità mediante il potere dello Spirito Santo.

Nel mio diario missionario ho descritto sia la mia gioia nel conoscere la verità sia la mia espressione personale di impegno e l’intento reale di agire in base alla verità che avevo ricevuto. Ho scritto: “Ho promesso al mio Padre Celeste e a me stesso di fare davvero del mio meglio, di dare il cento per cento per il resto della mia vita; qualsiasi cosa mi venga chiesto di fare, la farò, ma per ora ho il resto della mia missione e la renderò una grande missione, una verso cui non mi sentirò in colpa, ma non per me, per il Signore. Amo il Signore e amo l’opera, e prego soltanto che tale sensazione non mi abbandoni mai”.

Ho capito che servono il nutrimento costante e lo sforzo continuo di pentirsi e di rispettare i comandamenti perché quella sensazione non se ne vada mai. Il presidente Monson ha detto: “Una testimonianza deve essere mantenuta viva e forte mediante l’obbedienza costante ai comandamenti di Dio, e tramite la preghiera e lo studio delle Scritture quotidiani”.

Negli anni ho chiesto ai missionari e ai giovani in tutto il mondo da dove è partito il loro personale impegno di cercare la verità e ottenere una testimonianza. Con pochissime eccezioni, hanno risposto che il loro impegno di ottenere una testimonianza personale è partito dalla decisione di leggere il Libro di Mormon dall’inizio e di chiedere a Dio se era vero. Così facendo, hanno scelto di “agire” invece di “subire” i dubbi degli altri.

Per conoscere la verità, dobbiamo vivere il Vangelo e fare un “esperimento” sulla parola. Ci viene dato l’avvertimento di non resistere allo Spirito del Signore. Il pentimento, unito alla determinazione di rispettare i comandamenti, è un aspetto importante della ricerca individuale della verità. Infatti, potremmo dover essere disposti ad “[abbandonare] tutti” i nostri peccati per conoscere la verità.

Ci viene comandato di “[cercare] l’istruzione […] mediante lo studio ed anche mediante la fede” e di “[cercare] nei libri migliori parole di saggezza”. La nostra ricerca della verità deve focalizzarsi sui “libri migliori” e sulle fonti migliori. Tra i migliori in assoluto ci sono le Scritture e le parole dei profeti viventi.

Il presidente Monson ha chiesto a ciascuno di noi di “[fare] ciò che è necessario” per ottenere e mantenere una forte testimonianza. Che cosa è necessario per rendere la vostra testimonianza più profonda e più forte? Ciascuno di noi è personalmente responsabile di fare ciò che è necessario per ottenere e mantenere una forte testimonianza.

Tenere fede pazientemente alle nostre alleanze mentre “[facciamo] ciò che è necessario” per ricevere risposte dal Signore fa parte del modello di Dio per apprendere la verità. Soprattutto quando le cose sono difficili, ci potrebbe essere chiesto di “[sottoporci] allegramente e con pazienza a tutta la volontà del Signore”. Tenere fede con pazienza alle alleanze accresce la nostra umiltà, rende più profondo il nostro desiderio di conoscere la verità e consente allo Spirito Santo di “[guidarci] nei sentieri della saggezza, affinché [possiamo] essere benedetti, prosperi e preservati”.

Io e Mary, mia moglie, conosciamo una persona che amiamo molto e che, per gran parte della sua vita, ha avuto difficoltà con determinati aspetti della Chiesa. Questa persona ama il Vangelo e ama la Chiesa, ma ha ancora domande. È suggellata nel tempio, è attiva nella Chiesa, adempie alle proprie chiamate ed è una madre e una moglie meravigliosa. Nel corso degli anni ha cercato di fare quelle cose che sapeva essere giuste e ha evitato di fare quelle cose che sapeva essere sbagliate. Ha tenuto fede alle proprie alleanze e ha continuato a cercare. A volte, è stata grata di appoggiarsi alla fede degli altri.

Non molto tempo fa, il suo vescovo le ha chiesto di poterla incontrare insieme al marito. Ha chiesto loro di accettare un incarico al tempio per agire per procura per chi aveva bisogno delle ordinanze del tempio. Questa chiamata li ha sorpresi, ma hanno accettato e hanno iniziato il proprio servizio nella casa del Signore. Il loro figlio adolescente si era recentemente dedicato alla storia familiare e aveva trovato un parente le cui ordinanze del tempio non erano state completate. Col tempo hanno celebrato le ordinanze del tempio per procura per quella persona e per la sua famiglia. Quando si sono inginocchiati all’altare e hanno celebrato l’ordinanza di suggellamento, questa donna meravigliosa e paziente, che aveva cercato per così tanto tempo, ha avuto un’esperienza spirituale personale grazie alla quale ha capito che il tempio e le ordinanze che vi si celebrano sono veri e reali. Ha chiamato sua madre raccontandole della sua esperienza e ha detto che, pur avendo ancora alcune domande, sa che il tempio è vero, che le ordinanze del tempio sono vere e che la Chiesa è vera. Sua madre ha pianto di gratitudine per un Padre Celeste amorevole e paziente e per una figlia che continua con pazienza la propria ricerca.

Tenere fede con pazienza alle alleanze porta le benedizioni del cielo nella nostra vita.

Ho trovato grande conforto nella promessa del Signore che dice: “Mediante il potere dello Spirito Santo voi potrete conoscere la verità di ogni cosa”. Pur non sapendo tutto, noi possiamo conoscere la verità. Possiamo sapere che il Libro di Mormon è vero. Infatti, questo pomeriggio il presidente Russell M. Nelson ha insegnato che possiamo “sentire, nel più profondo del nostro cuore [vedere Alma 13:27], che il Libro di Mormon è inequivocabilmente la parola di Dio”. E possiamo “sentirlo così profondamente da non voler più vivere neanche un solo giorno senza di esso”.

Possiamo sapere che Dio è nostro Padre, che ci ama e che Suo Figlio, Gesù Cristo, è il nostro Salvatore e Redentore. Possiamo sapere che l’appartenenza alla Chiesa è da considerare preziosa e che prendere il sacramento tutte le settimane aiuterà noi e la nostra famiglia a essere al sicuro. Possiamo sapere che, mediante le ordinanze del tempio, le famiglie possono davvero stare insieme per sempre. Possiamo sapere che l’Espiazione di Gesù Cristo e le benedizioni del pentimento e del perdono sono vere e reali. Possiamo sapere che il nostro caro profeta, il presidente Thomas S. Monson, è il profeta del Signore e che i suoi consiglieri e i membri del Quorum dei Dodici sono apostoli, veggenti e rivelatori.

So che tutto questo è vero e rendo la mia testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.