Capitolo 10
Dottrina e Alleanze 23–25
Introduzione e cronologia degli eventi
Pochi giorni dopo l’organizzazione della Chiesa, avvenuta il 6 aprile 1830, cinque persone si rivolsero al profeta Joseph Smith desiderando conoscere quale fosse il proprio dovere all’interno della Chiesa restaurata. Ad ognuna di loro fu data una risposta individuale in una successione di cinque rivelazioni, che furono in seguito raccolte in Dottrina e Alleanze 23.
Nel giugno e nel luglio del 1830 si scatenarono delle persecuzioni contro Joseph Smith e altri membri della Chiesa nella zona di Colesville, nello Stato di New York. Durante questo periodo difficile, il Signore fortificò il Profeta e Oliver Cowdery tramite la rivelazione riportata in Dottrina e Alleanze 24, nella quale disse loro di essere pazienti nelle afflizioni e di continuare a insegnare e a predicare il Vangelo.
Emma Smith, la moglie del Profeta, fu battezzata il 28 giugno 1830. Le persecuzioni in atto a quel tempo costrinsero a posticipare la sua confermazione ad agosto, quasi due mesi dopo. Nel luglio del 1830 il Signore rivolse a Emma la rivelazione contenuta in Dottrina e Alleanze 25, in cui disse a Emma che era una donna eletta e le diede istruzioni riguardo alla sua famiglia e alle sue responsabilità nella Chiesa.
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6 aprile 1830Viene organizzata la Chiesa di Gesù Cristo restaurata.
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Aprile 1830Viene ricevuta Dottrina e Alleanze 23.
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9 giugno 1830Viene tenuta la prima conferenza della Chiesa presso la casa di Peter Whitmer sr.
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28 giugno 1830Emma Smith viene battezzata.
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28 giugno – 2 luglio 1830Joseph Smith viene arrestato con l’accusa di disturbo della quiete pubblica — e successivamente assolto — nello Stato di New York, prima a South Bainbridge e poi a Colesville.
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Luglio 1830Viene ricevuta Dottrina e Alleanze 24.
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Luglio 1830Viene ricevuta Dottrina e Alleanze 25.
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Agosto 1830Emma Smith viene confermata membro della Chiesa.
Dottrina e Alleanze 23 – Approfondimento del contesto storico
Nell’aprile del 1830, poco dopo l’organizzazione della Chiesa, Oliver Cowdery, Hyrum Smith, Samuel H. Smith, Joseph Smith sr e Joseph Knight sr ricevettero dal Signore delle rivelazioni individuali tramite il profeta Joseph Smith. Quando furono pubblicate per la prima volta nel Libro dei Comandamenti, nel 1833, queste istruzioni divine erano elencate come cinque rivelazioni distinte, ma dalla pubblicazione di Dottrina e Alleanze del 1835 sono state accorpate in un’unica sezione.
Dottrina e Alleanze 23
In risposta ai loro desideri, il Signore rivela la Sua volontà a cinque uomini
Dottrina e Alleanze 23:1–2. “Bada all’orgoglio, per tema di entrare in tentazione”
Oliver Cowdery fu determinante per la traduzione e la pubblicazione del Libro di Mormon. Quando fu ricevuta la rivelazione riportata in Dottrina e Alleanze 23, egli era stato da poco ordinato come secondo anziano della Chiesa (vedere DeA 20:3). Il Signore, tuttavia, conoscendo i punti di forza e le debolezze di Oliver, gli consigliò di stare attento all’orgoglio. Riguardo a questo consiglio, il presidente James E. Faust (1920–2007) della Prima Presidenza ha affermato: “Oliver possedeva un grande intelletto e godeva di grandi [benedizioni] spirituali. Tuttavia, con il passare del tempo dimenticò l’ammonimento del Signore e l’orgoglio si insinuò nel suo cuore. Brigham Young in seguito disse questo riguardo [all’orgoglio di Oliver]: ‘Ho visto uomini che appartenevano al Regno che pensavano veramente che, se non vi avessero dato il loro contributo, esso non avrebbe potuto progredire. Mi viene in special modo da pensare a un uomo, [che] era particolarmente dotato di talento e grandi capacità. In numerose occasioni egli fece intendere chiaramente al profeta Joseph che se avesse lasciato il Regno, [esso] non sarebbe progredito oltre. Parlo di Oliver Cowdery. Egli lasciò il Regno, e tuttavia questo regno ha continuato a progredire e a trionfare su ogni oppositore, come ha continuato a sostenere e a proteggere coloro che si sono tenuti stretti ad esso’ [Journal of Discourses, 11:252]” (“La voce profetica”, La Stella, luglio 1996, 5).
Quando nel 1837 sorsero delle difficoltà tra i santi a Kirtland, nell’Ohio, Oliver Cowdery entrò in disaccordo con il profeta Joseph Smith e con altri dirigenti della Chiesa e si trasferì nel Missouri. Nel 1838, i dirigenti della Chiesa nel Missouri accusarono Oliver Cowdery di “perseguitare i dirigenti della Chiesa con procedimenti legali vessatori, di cercare di infangare il nome di Joseph Smith, di non obbedire all’autorità ecclesiastica nelle questioni materiali, di vendere terre nella Contea di Jackson [contrariamente ai consigli del Signore] e di aver abbandonato la sua chiamata come assistente presidente della Chiesa per dedicarsi alla professione legale. Oliver rifiutò di comparire davanti al consiglio, ma rispose per lettera. Egli negava il diritto della Chiesa di dettare come doveva condurre la sua vita e chiedeva che il suo legame con la Chiesa venisse rescisso” (Storia della Chiesa nella pienezza dei tempi – Manuale dello studente, [manuale del Sistema Educativo della Chiesa, 1997], 192). Oliver fu scomunicato il 12 aprile 1838. Rimase lontano dalla Chiesa per dieci anni, ma fu ribattezzato il 12 novembre 1848 a Kanesville, nell’Iowa. Prima di potersi organizzare per unirsi ai santi nella Valle del Lago Salato, Oliver si ammalò gravemente a Richmond, nel Missouri, dove morì il 3 marzo 1850.
Dottrina e Alleanze 23:3. “Il tuo dovere è verso la chiesa per sempre […] a motivo della tua famiglia”
Quale fratello maggiore del profeta Joseph Smith, Hyrum fu testimone oculare di molti dei primi eventi della Restaurazione. Contribuì alla pubblicazione del Libro di Mormon lavorando direttamente con il tipografo. Servì come presidente del primo ramo della Chiesa a Colesville, nello Stato di New York. Durante tutta la sua vita, fu un leale sostenitore di suo fratello ed ebbe una testimonianza salda del fatto che Joseph era un profeta di Dio.
Nel maggio del 1829 il Signore aveva detto ad Hyrum di studiare la Bibbia e anche il Libro di Mormon, una volta che ne fosse stata completata la traduzione, e di aspettare a proclamare il Vangelo fino a quando la Chiesa non fosse stata organizzata e lui non avesse ottenuto la parola (vedere DeA 11:21–22). Quando fu data la rivelazione contenuta in Dottrina e Alleanze 23 nell’aprile del 1830, dopo che il Libro di Mormon era stato pubblicato e la Chiesa era stata organizzata, ad Hyrum fu detto che la sua chiamata consisteva nell’esortare — ovvero spronare e incoraggiare — e nel “rafforzare continuamente la chiesa” (DeA 23:3). L’anziano M. Russell Ballard del Quorum dei Dodici Apostoli, pronipote di Hyrum Smith, ha spiegato in che modo Hyrum rafforzò la Chiesa e sostenne suo fratello, il Profeta:
“Per tutta la [vita di Hyrum] le forze del male si unirono contro di lui nel tentativo di sconfiggerlo, o almeno di indurlo a deviare dal suo corso.
Dopo la morte del fratello maggiore Alvin, avvenuta nel 1823, Hyrum aveva assunto grandi responsabilità in seno alla famiglia. Nello stesso tempo, aiutava e serviva suo fratello, il profeta Joseph, nel lungo e strenuo processo della Restaurazione. Infine, egli si unì a Joseph e agli altri martiri delle passate dispensazioni del Vangelo. Il suo sangue fu sparso come suprema testimonianza al mondo.
Malgrado [tutto], Hyrum rimase sempre fedele. Era consapevole del corso che avrebbe preso la sua vita, e decise liberamente di seguirlo. Hyrum divenne il compagno, il guardiano, l’aiuto e il confidente di Joseph, e infine lo seguì nel martirio. Ingiuste persecuzioni li oppressero durante tutta la loro vita. Sebbene fosse maggiore di età, Hyrum riconosceva al fratello l’investitura divina. In alcune occasioni dava dei consigli [molto diretti] a Joseph, ma [obbediva sempre al suo] fratello minore.
Joseph una volta gli disse: ‘Hyrum, fratello mio, che cuore pieno di fede hai! Possa l’Eterno Geova coronarti di benedizioni eterne, come premio per esserti preso cura della mia anima! Quanti sono stati i dolori che abbiamo sofferto insieme’ [History of the Church, 5:107–108]. […]
Hyrum [servì la Chiesa in modo instancabile]” (“Hyrum Smith: ‘Saldo come le colonne del cielo’”, La Stella, gennaio 1996, 7).
Dottrina e Alleanze 23:4. “Tu non sei ancora chiamato a predicare dinanzi al mondo”
Samuel Smith, un fratello minore del Profeta, fu la terza persona ad essere battezzata dopo la restaurazione del Sacerdozio di Aaronne avvenuta nel maggio del 1829. Anche se non è altrettanto noto quanto i suoi fratelli Joseph e Hyrum, Samuel fu uno degli Otto Testimoni che videro le tavole d’oro. Al tempo della rivelazione contenuta in Dottrina e Alleanze 23, il Signore non comandò a Samuel di predicare il Vangelo. Dopo essere stato ordinato anziano il 9 giugno 1830, tuttavia, Samuel fu chiamato quale primo missionario della Chiesa e cominciò a recarsi nelle città limitrofe a Palmyra per vendere copie del Libro di Mormon e predicare il Vangelo. In occasione di uno di questi viaggi vendette una copia del Libro di Mormon che alla fine portò alla conversione di Brigham Young, di Heber C. Kimball e di molti dei loro familiari.
Dottrina e Alleanze 23:5. “La tua chiamata è pure di esortare e di rafforzare la chiesa”
Dottrina e Alleanze 23 è la seconda rivelazione scritta rivolta a Joseph Smith sr. Il padre del Profeta offrì un sostegno e un incoraggiamento indispensabili a suo figlio. Diventò membro della Chiesa il giorno in cui fu organizzata. A partire dall’agosto del 1830 svolse con suo figlio Don Carlos una missione nella parte settentrionale dello Stato di New York allo scopo di portare il messaggio evangelico ai loro parenti. Nella sua chiamata successiva quale patriarca della Chiesa, egli ebbe l’opportunità di benedire, esortare e consigliare molti dei primi membri della Chiesa.
Dottrina e Alleanze 23:6–7. “È tuo dovere di unirti alla vera chiesa”
Al tempo in cui fu ricevuta la rivelazione riportata in Dottrina e Alleanze 23, Joseph Knight sr non era ancora stato battezzato come membro della Chiesa. Era un amico stretto del profeta Joseph Smith e gli aveva dimostrato grande benevolenza. Aveva mantenuto il Profeta mentre lavorava alla traduzione del Libro di Mormon. Il giorno in cui fu organizzata la Chiesa aveva sentito il desiderio di essere battezzato, ma non lo fece perché voleva studiare più approfonditamente il Libro di Mormon. Fu l’unico, tra le cinque persone menzionate in questa rivelazione, a cui non fu detto in modo specifico che non era “sotto alcuna condanna” (DeA 23:1, 3, 4, 5). Joseph Knight sr fu battezzato poco dopo che questa rivelazione era stata ricevuta e in seguito Joseph Smith lo descrisse come “fedele e leale, giusto ed esemplare, virtuoso e gentile, senza mai deviare né a destra né a sinistra” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph Smith [2007], 473).
Dottrina e Alleanze 24 – Approfondimento del contesto storico
Alla fine di giugno del 1830 Joseph Smith, Emma Smith, Oliver Cowdery, David Whitmer e John Whitmer partirono da Harmony, in Pennsylvania, per fare visita ai membri della Chiesa e ad altri credenti a Colesville, nello Stato di New York. Sabato 26 giugno fu sbarrato un ruscello in preparazione dei battesimi del giorno seguente (domenica), ma un gruppo di persone ostili distrusse la diga durante la notte. Il lunedì mattina presto la diga fu ricostruita e furono battezzate tredici persone, tra cui Emma Smith. Quando i battesimi furono terminati, tuttavia, si radunarono circa cinquanta uomini che insultarono i santi e minacciarono di far loro del male. Quella sera i santi si incontrarono per la confermazione di coloro che erano stati appena battezzati, ma prima che potessero iniziare Joseph fu arrestato con l’accusa di “aver turbato la quiete pubblica, di portare il paese alla rivolta predicando il Libro di Mormon” (The Joseph Smith Papers, Histories, Volume 1: Joseph Smith Histories, 1832–1844, a cura di Karen Lynn Davidson e altri [2012], 396).
Mentre si dirigeva verso il tribunale, Joseph sfuggì ai facinorosi con l’aiuto di una guardia comprensiva che lo scortava. Dopo aver subito il processo ed essere stato assolto, Joseph fu immediatamente arrestato di nuovo da una guardia di un’altra contea. Quella sera, Joseph fu schernito e maltrattato da “svariati uomini” (The Joseph Smith Papers, Histories, Volume 1: Joseph Smith Histories, 1832–1844, 402) e il mattino seguente fu processato. Joseph fu nuovamente assolto dalle accuse e sfuggì ancora una volta ai facinorosi mentre tornava a casa.
Joseph Smith e Oliver Cowdery fecero un altro tentativo per incontrare i membri battezzati di recente a Colesville, ma una folla di malintenzionati si riunì poco dopo il loro arrivo. Joseph e Oliver furono costretti a fuggire, scampando a mala pena alla folla che li inseguì per tutta la notte (vedere The Joseph Smith Papers, Histories, Volume 1: Joseph Smith Histories, 1832–1844, 414). Un giorno, nel mese di luglio, dopo essere ritornati a Harmony, Joseph e Oliver ricevettero la rivelazione riportata in Dottrina e Alleanze 24.
Dottrina e Alleanze 24
Joseph Smith e Oliver Cowdery ricevono guida per le loro chiamate
Dottrina e Alleanze 24:3. “Magnifica il tuo ufficio”
Nel marzo del 1829 il profeta Joseph Smith apprese che, una volta completata l’opera di traduzione delle tavole del Libro di Mormon, egli sarebbe stato ordinato e sarebbe andato a portare le parole del Signore ai figlioli degli uomini (vedere DeA 5:6). Quando la Chiesa fu organizzata, un anno dopo, Joseph fu ordinato come primo anziano. Le istruzioni divine date in Dottrina e Alleanze 24 servirono a ricordare a Joseph che il suo tempo e la sua attenzione dovevano essere dedicati al suo ufficio di profeta del Signore, piuttosto che a questioni materiali. Il Signore spiegò che i membri della Chiesa avrebbero sostenuto Joseph Smith dal punto di vista materiale, cosa per cui sarebbero stati benedetti (vedere anche DeA 41:7; 43:12–14). Di fronte alle persecuzioni che Joseph e i primi membri della Chiesa stavano subendo, il desiderio spontaneo di molti potrebbe essere stato quello di ridurre al minimo gli sforzi per edificare la Chiesa al fine di evitare ulteriori persecuzioni. Il Signore, tuttavia, consigliò al Profeta di magnificare il suo ufficio, ovvero di dedicare più tempo e più devozione alla sua chiamata. Rivolgendosi ai detentori del sacerdozio, il presidente Gordon B. Hinckley (1910–2008) ha osservato:
“L’espressione [magnificare] è molto interessante. A mio avviso, significa ingrandire, rendere più chiaro, portare più vicino e rafforzare. […]
Tutti voi, naturalmente, conoscete i binocoli. Quando li portate agli occhi e li mettete a fuoco, ingrandite e portate più vicino a voi tutto ciò che si trova entro il vostro campo visivo. Ma se li voltate e guardate attraverso le lenti dall’altra parte, rimpicciolite e allontanate ciò che vedete.
Ciò avviene anche per le azioni che compiamo come detentori del sacerdozio. Quando ci mostriamo all’altezza della nostra alta e santa chiamata, quando mostriamo il nostro amore per Dio mediante il servizio reso al prossimo, quando usiamo la nostra forza e i nostri talenti per edificare la fede e [diffondere] la verità, [magnifichiamo il] nostro sacerdozio. Quando, al contrario, conduciamo una vita improntata all’egoismo, quando indulgiamo nel peccato, quando fissiamo il nostro sguardo soltanto sulle cose del mondo invece che sulle cose di Dio, rimpiccioliamo il nostro sacerdozio” (“Facciamo onore alle nostre chiamate”, La Stella, luglio 1989, 40).
Dottrina e Alleanze 24:4. “Se non ti accoglieranno”
I santi dovevano accogliere, ovvero sostenere, il profeta Joseph Smith e assisterlo dal punto di vista materiale. Coloro che al giorno d’oggi accettano il profeta e agiscono in base alle sue parole riceveranno delle benedizioni, e chi non lo fa ne subirà le conseguenze.La sorella Carol F. McConkie, prima consigliera della presidenza generale delle Giovani Donne, ha affermato:
“Per poter essere in armonia con gli scopi divini del cielo, noi sosteniamo il profeta e scegliamo di vivere secondo le sue parole. […]
In un mondo minacciato da una carestia di rettitudine e dall’inedia spirituale, abbiamo ricevuto il comandamento di sostenere il profeta. Nel prestare ascolto, nel sostenere e nell’affermare la parola profetica, rendiamo testimonianza di avere la fede per sottometterci umilmente alla volontà, alla saggezza e ai tempi del Signore.
Anche quando può sembrare irragionevole, sconveniente e scomoda, prestiamo ascolto alla parola profetica. Secondo gli standard del mondo, seguire il profeta può essere impopolare, politicamente scorretto o socialmente inaccettabile, ma seguire il profeta è sempre giusto. […]
Il Signore onora e favorisce coloro che prestano ascolto alla guida profetica” (“Vivete secondo le parole dei profeti”, Liahona, novembre 2014, 77–78).
Dottrina e Alleanze 24:8. “Io sarò con te”
Quando fu ricevuta la rivelazione riportata in Dottrina e Alleanze 24, il profeta Joseph Smith aveva ventiquattro anni. Fino a quel momento della sua vita, Joseph aveva sopportato svariate prove e difficoltà, come ad esempio una dolorosa operazione a una gamba; la morte di un fratello a lui caro; lo scherno e le persecuzioni da parte della sua comunità a causa della Prima Visione e delle tavole d’oro; la morte del suo primo figlio; la perdita delle 116 pagine del manoscritto del Libro di Mormon e, ultime in ordine cronologico, le persecuzioni per mano di gruppi ostili a Colesville e gli arresti e i processi basati su false accuse. Joseph si sentì sicuramente confortato quando il Signore gli disse: “Io ti ho sollevato dalle tue afflizioni e ti ho consigliato, cosicché sei stato liberato da tutti i tuoi nemici e […] dai poteri di Satana e dalle tenebre” (DeA 24:1). Eppure, il Profeta apprese che avrebbe dovuto essere “paziente nelle afflizioni, poiché ne [avrebbe avute] molte” (DeA 24:8). Ciononostante, il Signore lo rassicurò con la promessa: “Io sarò con te, sì, fino alla fine dei tuoi giorni” (DeA 24:8).
Dottrina e Alleanze 24:9. “Nelle attività materiali non avrai forza”
I membri e i dirigenti della Chiesa non ricevono alcuna maggiore capacità di accumulare ricchezze. Tutti sperimentano le difficoltà e i rischi della vita terrena. Nonostante questo, alcuni possono essere benedetti con dei talenti relativi agli affari, alla finanza e ad altri ambiti. I doni di Joseph Smith non erano questi.L’anziano Dallin H. Oaks del Quorum dei Dodici Apostoli ha spiegato: “[Joseph Smith] era quasi continuamente sull’orlo del disastro economico. Mentre si sforzava di assolvere le immense responsabilità attinenti alla sua sacra chiamata, doveva lavorare come contadino o come commerciante per provvedere al sostentamento della sua famiglia. Egli svolgeva questo compito senza gli straordinari doni spirituali che lo sostenevano nella sua chiamata di profeta. Il Signore gli aveva detto questo: ‘Nelle attività materiali non avrai forza, poiché non è questa la tua chiamata’ (DeA 24:9)” (“Joseph, l’uomo e il profeta”, La Stella, luglio 1996, 76).
Dottrina e Alleanze 24:13–14. “Non chiedere miracoli”
I servitori del Signore possono scacciare demoni e impartire benedizioni agli infermi, ma i miracoli avvengono secondo la volontà del Signore e quando viene esercitata la fede. I miracoli non vengono dati per convertire le persone alla verità, bensì per rafforzare coloro che dimostrano la propria fede nel Signore (vedere anche Marco 16:16–18, 20; Mormon 9:23–25; DeA 84:64–73).
Dottrina e Alleanze 24:15. “Scuotendovi la polvere dai piedi”
Il Signore dette al profeta Joseph Smith e a Oliver Cowdery il permesso di “[scuotersi] la polvere dai [loro] piedi” come testimonianza contro chi non li avrebbe accolti (DeA 24:15). A questo riguardo, l’anziano James E. Talmage (1862–1933) del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato: “L’usanza [cerimoniale] di scuotere la polvere dai propri piedi come una testimonianza contro qualcuno fra i Giudei simboleggiava la cessazione di rapporti e la rinuncia a qualsiasi responsabilità delle conseguenze che potevano derivarne. Questo segno divenne [un’ordinanza] di accusa e di testimonianza [secondo] le istruzioni del Signore ai Suoi apostoli [vedere Matteo 10:12–14; Marco 6:10–11; Luca 9:4–5]. […] Nella dispensazione attuale, il Signore ha ordinato ai Suoi servi autorizzati di fare altrettanto per testimoniare contro coloro che deliberatamente e con cattive intenzioni si oppongono alla verità quand’essa viene autorevolmente presentata (vedere Dottrina e Alleanze 24:15; 60:15; 75:20; 84:92; 99:4). La responsabilità di testimoniare dinanzi al Signore con questo segno di accusa è così grande che ad esso si può ricorrere soltanto in casi estremi e straordinari, secondo quanto suggerisce lo Spirito del Signore” (Gesù il Cristo, 258). Al giorno d’oggi, i missionari a tempo pieno non sono autorizzati a farlo.
Dottrina e Alleanze 24:18. “Non prendere né sacca, né bisaccia”
Al profeta Joseph Smith e a Oliver Cowdery fu anche comandato di “non prendere né sacca, né bisaccia” (DeA 24:18), vale a dire che essi viaggiavano senza denaro e facevano affidamento sull’ospitalità e sulla benevolenza di altri, in modo particolare dei membri della Chiesa (vedere DeA 24:3), affinché offrissero loro vitto e alloggio. Il Signore sapeva che gli impegni associati al dirigere la Chiesa avrebbero richiesto tutto il tempo e tutte le energie del Profeta; pertanto, Egli stabilì che la Chiesa offrisse tutto il sostegno materiale necessario al Profeta e alla sua famiglia in modo che questi potesse dedicare il suo tempo e la sua attenzione all’opera del Signore. In rivelazioni successive, il Signore ribadì il fatto che la Chiesa doveva offrire assistenza materiale al Profeta affinché potesse compiere l’opera che era stato chiamato a svolgere (vedere DeA 41:7; 43:13). Anche se non ha un clero retribuito, al giorno d’oggi la Chiesa segue gli stessi principi fornendo ai dirigenti della Chiesa chiamati al servizio ecclesiastico a tempo pieno una modesta indennità di sostentamento, consentendo loro di dedicare tutte le loro energie, tutto il loro tempo e tutta la loro attenzione all’opera del Signore.
Dottrina e Alleanze 25 – Approfondimento del contesto storico
Emma Smith fu tra i primi tredici santi battezzati a Colesville il 28 giugno 1830. A causa del comportamento dei facinorosi e dell’arresto del profeta Joseph Smith sulla base di false accuse, queste persone appena battezzate non furono confermate membri della Chiesa quella sera. Tra il suo battesimo celebrato a giugno e la sua confermazione avvenuta ad agosto, il Signore dette a Emma — tramite suo marito Joseph — la rivelazione trascritta in Dottrina e Alleanze 25. Tra tutte le rivelazioni che Joseph Smith ricevette per dei singoli individui fino al mese di luglio del 1830, questa fu la prima diretta a una donna. Questa rivelazione indica il ruolo preminente che Emma avrebbe avuto nella Restaurazione. Nel marzo del 1842, a Nauvoo, in Illinois, Emma fu scelta quale prima presidentessa della Società di Soccorso (vedere The Joseph Smith Papers, Documents, Volume 1: July 1828–June 1831, a cura di Michael Hubbard MacKay e altri [2013], 162).
Dottrina e Alleanze 25
Il Signore dà a Emma consigli e istruzioni rivolti a lei personalmente
Dottrina e Alleanze 25:1. “Figli e figlie nel mio regno”
Tutte le persone che vengono sulla terra sono figli di spirito del nostro Padre Celeste. Sia il Libro di Mormon sia Dottrina e Alleanze insegnano che coloro che accettano il Vangelo restaurato con le alleanze e le ordinanze a esso associate e che sono davvero nati di nuovo vengono adottati nella famiglia del Signore Gesù Cristo. Egli diventa il Padre della loro rinascita spirituale e il Padre della loro salvezza. Questo è ciò che intendeva dire re Beniamino quando dichiarò a coloro che avevano sperimentato un possente mutamento di cuore e desideravano entrare in alleanza di osservare i comandamenti di Dio: “Ed ora, a motivo dell’alleanza che avete fatto, sarete chiamati figlioli di Cristo, suoi figli e sue figlie; poiché ecco, in questo giorno egli vi ha spiritualmente generati, poiché dite che il vostro cuore è cambiato, tramite la fede nel suo nome; perciò siete nati da lui e siete diventati suoi figli e sue figlie” (Mosia 5:7; vedere anche Ether 3:14; DeA 35:2; 39:4–6; 45:8). Emma Smith era stata da poco battezzata nella Chiesa e, pertanto, il Salvatore la chiamò “figlia mia” in Dottrina e Alleanze 25.
Dottrina e Alleanze 25:2–3. “[Cammina] nei sentieri della virtù dinanzi a me”
La qualità cristiana della virtù “è un modello di pensiero e comportamento basato su norme morali elevate [ed] è un requisito indispensabile per ricevere la guida dello Spirito” (Predicare il mio Vangelo – Guida al servizio missionario [2004], 125). Commentando la direttiva data dal Signore a Emma Smith di “[camminare] nei sentieri della virtù” (DeA 25:2), il presidente Gordon B. Hinckley ha affermato:
“Sono sicuro che queste parole furono dette a Emma Smith e di conseguenza a ognuno di noi per indicare una condizione da osservare se vogliamo ricevere un’eredità nel regno di Dio. La mancanza di virtù è del tutto incoerente con i comandamenti di Dio. Non c’è nulla di più bello della virtù. Non c’è forza più grande della forza della virtù. […]
È interessante che in questa rivelazione, nell’indicare a Emma [quella] grande promessa condizionata, il Signore continui dicendo: ‘I tuoi peccati ti sono perdonati e tu sei una donna eletta’ [DeA 25:3]. Sono grato del dono del perdono offertoci da un Padre misericordioso. Disse il Signore per mezzo del profeta Isaia di coloro che si pentono e sono perdonati: ‘Quand’anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; quand’anche fossero rossi come la porpora, diventeranno come la lana’ (Isaia 1:18).
A [chiunque ode] la mia voce che possa sentirsi addolorato dai gravi errori commessi nel passato, ricordo l’assicurazione data nell’antichità e nelle rivelazioni moderne che laddove c’è il pentimento può esserci il perdono. Non indugiate sui tragici errori commessi in passato. Piuttosto, guardate a Dio e vivete (vedere Alma 37:47)” (“Se tu sarai fedele”, La Stella, gennaio 1985, 74).
Dottrina e Alleanze 25:3. Sotto quali aspetti Emma era “una donna eletta”?
Il Signore disse che Emma Smith era “una donna eletta” (DeA 25:3), vale a dire che ella era stata scelta a motivo della sua fedeltà nel contribuire all’opera di Dio. In seguito, il profeta Joseph Smith (1805–1844) spiegò il significato di questo titolo quando organizzò la Società di Soccorso il 17 marzo 1842: “Ho collaborato nella Sala della Loggia all’istituzione dell’organizzazione della ‘Società di Soccorso Femminile di Nauvoo’, con la sorella Emma Smith come presidentessa e le sorelle Elizabeth Ann Whitney e Sarah M. Cleveland come consigliere. Ho impartito molte istruzioni, ho letto il Nuovo Testamento e il libro di Dottrina e Alleanze per quanto riguarda la Donna Eletta e ho mostrato che eletta significa chiamata a un determinato compito […], e che la rivelazione era stata adempiuta dall’elezione di sorella Emma alla presidenza della Società, essendo ella stata precedentemente ordinata a esporre le Scritture” (in History of the Church, 4:552–553).
Dottrina e Alleanze 25:4. Che cosa non aveva visto Emma che potrebbe averla spinta a mormorare?
Il Signore conosceva e amava Emma Smith. La direttiva di “non mormorare” (DeA 25:4) rivolta dal Signore a Emma era dovuta al fatto che ella non aveva visto le tavole del Libro di Mormon. Era presente durante parte della traduzione delle tavole d’oro e vi aveva persino partecipato brevemente in qualità di scrivana. Per lei potrebbe essere stato difficile il fatto che ai Tre Testimoni e agli Otto Testimoni era stato dato il permesso di vedere le tavole mentre a lei no. Anche se Emma non ebbe l’opportunità di vedere le tavole, in seguito spiegò che durante il processo di traduzione esse “erano spesso poste sul tavolo senza tentativi di nasconderle, avvolte in una tovaglietta di lino che io [avevo dato a Joseph] per avvolgerle. Una volta ho sentito le tavole, mentre erano posate sul tavolo, percependone la linea e la forma. Sembravano essere flessibili come cartoncino e frusciavano con un suono metallico quando il pollice ne sfogliava il bordo come a volte si sfoglia con il pollice il bordo di un libro. […]
Non cercai di toccare con mano le tavole se non [attraverso il telo di lino] […]; ero certa che si trattasse dell’opera di Dio e quindi non ritenni necessario farlo” (“Last Testimony of Sister Emma”, Saints’ Herald, 1 ottobre 1879, 290).
Dottrina e Alleanze 25:5–9. “Il compito della tua chiamata”
Emma Smith sopportò molte difficoltà e patì molti dolori oltre a sopportare le avversità, i maltrattamenti e le persecuzioni inflitte a suo marito. Il Signore chiamò Emma a confortare e a sostenere suo marito nel suo ruolo unico di Profeta della Restaurazione. Inoltre, Emma ricevette importanti incarichi di dirigenza e di insegnamento nella Chiesa.La sorella Julie B. Beck, in passato presidentessa generale della Società di Soccorso, ha insegnato quanto segue riguardo al ruolo di Emma nella Restaurazione:
“Quando iniziò l’opera di restaurazione della Sua chiesa tramite il profeta Joseph Smith, il Signore incluse di nuovo [come nell’antichità] le donne in un modello di discepolato. Pochi mesi dopo l’organizzazione formale della Chiesa, il Signore rivelò che Emma Smith doveva essere messa a parte come dirigente e insegnante nella Chiesa e come assistente ufficiale di suo marito, il Profeta [vedere DeA 25]. Nel suo incarico di aiutare il Signore a costruire il Suo regno, le furono date istruzioni per accrescere la sua fede e rettitudine personali, per rafforzare la sua famiglia e per servire gli altri.
Spero che le mie nipoti comprendano che dal giorno in cui è iniziata la restaurazione del Vangelo in questa dispensazione, il Signore ha avuto bisogno di donne fedeli che prendessero parte all’opera come Sue discepole” (“Quel che spero che le mie nipoti (e i miei nipoti) comprendano sulla Società di Soccorso”, Liahona, novembre 2011, 110).
Parlando degli importanti contributi apportati alla Chiesa da parte delle donne, il presidente Russell M. Nelson del Quorum dei Dodici Apostoli ha dichiarato:
“Le donne di questa dispensazione sono diverse da quelle di qualsiasi altra, poiché questa dispensazione è diversa da qualsiasi altra. Questo essere diverse porta con sé sia privilegi che responsabilità. […]
Nel 1979, il presidente Spencer W. Kimball fece una profezia dal significato profondo in merito all’impatto che le donne fedeli alle alleanze avrebbero avuto sul futuro della chiesa del Signore. Egli profetizzò: ‘Una gran parte dello sviluppo che la Chiesa conseguirà negli ultimi giorni sarà reso possibile dalle molte donne buone del mondo […] che si sentiranno attratte alla Chiesa in gran numero. Questo accadrà nella misura in cui le donne della Chiesa rispecchieranno rettitudine e capacità nella loro vita, nella misura in cui le donne della Chiesa verranno viste come esseri distinti e diversi — in senso positivo — dalle altre donne del mondo’ [Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Spencer W. Kimball (2006), 242].
Mie care sorelle, voi che siete le nostre indispensabili compagne durante questi ultimi giorni, il giorno previsto dal presidente Kimball è oggi. Siete voi le donne che egli vide! La virtù, la luce, l’amore, la conoscenza, il coraggio, il carattere, la fede e la rettitudine che caratterizzano la vostra vita attireranno alla Chiesa le donne buone del mondo, assieme alle loro famiglie, in numeri senza precedenti!
Noi, vostri fratelli, abbiamo bisogno della vostra forza, della vostra conversione, della vostra convinzione, della vostra capacità di dirigere, della vostra saggezza e delle vostre voci. Il regno di Dio non è e non può essere completo senza donne che stipulano alleanze sacre e poi le osservano, donne in grado di parlare con il potere e l’autorità di Dio!
Il presidente [Boyd K.] Packer dichiarò:
‘Abbiamo bisogno di donne ben organizzate e di donne che sappiano organizzare. Abbiamo bisogno di donne dotate della capacità esecutiva necessaria a programmare, dirigere e amministrare; donne che sappiano insegnare ed esprimere la loro opinione. […]
Abbiamo bisogno di donne dotate di discernimento, donne che sappiano esaminare attentamente le tendenze del mondo per distinguere quelle che, per quanto popolari, sono superficiali o pericolose’ [“La Società di Soccorso”, La Stella, aprile 1979, 13].
Oggi, permettetemi di aggiungere che abbiamo bisogno di donne che sappiano come far avverare cose importanti mediante la loro fede e che siano paladine coraggiose della moralità e delle famiglie in un mondo ammalato dal peccato. Abbiamo bisogno di donne che guidino devotamente i figli di Dio lungo il cammino dell’alleanza, verso l’Esaltazione; donne che sappiano come ricevere la rivelazione personale; donne che comprendano il potere e la pace derivanti dall’investitura del tempio; donne che sappiano come attingere ai poteri del cielo perché proteggano e rafforzino i figli e le famiglie; donne che insegnino con coraggio” (“Un appello alle mie sorelle”, Liahona, novembre 2015, 95–96).
Dottrina e Alleanze 25:7. Il significato della parola ordinata
Il 17 marzo 1842, in occasione della riunione per l’organizzazione della Società di Soccorso Femminile di Nauvoo, Emma Smith fu eletta presidentessa, mentre Sarah M. Cleveland ed Elizabeth Ann Whitney furono scelte come sue consigliere nella presidenza. John Taylor ordinò Sarah e Elizabeth alle loro chiamate. Tuttavia, quando “pose le sue mani sul capo della signora Smith”, egli “la benedisse e confermò su di lei tutte le benedizioni che le [erano] state conferite” (The First Fifty Years of Relief Society: Key Documents in Latter-day Saint Women’s History, a cura di Jill Mulvay Derr, Carol Cornwall Madsen, Kate Holbrook e Matthew J. Grow [2016], 32). Il profeta Joseph Smith chiarì che Emma non fu ordinata in occasione della riunione perché “fu ordinata al tempo in cui era stata data la Rivelazione [DeA 25]” (The First Fifty Years of Relief Society, 32; vedere anche The Joseph Smith Papers, Journals: Volume 2: December 1841–April 1843, a cura di Andrew H. Hedges e altri [2011], 45, nota 163).
Il presidente Joseph Fielding Smith (1876–1972) ha spiegato il significato delle parole del Signore secondo cui Emma Smith sarebbe stata ordinata per mano del profeta Joseph Smith (vedere DeA 25:7): “Agli albori della Chiesa, il termine ‘ordinare’ era usato in senso generico e si riferiva sia all’ordinazione che alla messa a parte […]. Agli uomini che detenevano il sacerdozio veniva detto che erano stati ‘ordinati’ per presiedere ai rami e svolgere compiti speciali. Anche alle sorelle, quando erano chiamate a svolgere compiti o ad assolvere responsabilità speciali, veniva detto che erano state ‘ordinate’. Negli anni successivi abbiamo fatto una distinzione fra ordinare e mettere a parte. Gli uomini vengono ordinati agli uffici nel sacerdozio e messi a parte per presiedere a pali, rioni, rami, missioni e organizzazioni ausiliarie. Le sorelle vengono messe a parte, non ordinate, come presidentesse delle organizzazioni ausiliarie, come missionarie, ecc. Dire che Emma Smith era ‘ordinata’ per esporre le Scritture non significa che le era stato conferito il sacerdozio, ma che ella era stata messa a parte per questa chiamata, che trovò il suo adempimento nella Società di Soccorso della Chiesa” (Church History and Modern Revelation, [1953], 1:126).
Dottrina e Alleanze 25:10. “Lasciare da parte le cose di questo mondo”
Il presidente Gordon B. Hinckley, commentando le istruzioni date dal Signore a Emma Smith in Dottrina e Alleanze 25:10, ha dichiarato: “Sono certo che Egli non dice a Emma di non preoccuparsi del luogo in cui vivere, del cibo da mettere sulla tavola e dei vestiti da indossare. Le dice semplicemente che non deve lasciarsi ossessionare da queste cose come tanti di noi sono soliti fare. Egli le dice di concentrare i suoi pensieri sulle cose più nobili della vita, sulle cose della rettitudine e della bontà, sulle cose della carità e dell’amore del prossimo, sulle cose dell’eternità” (“Se tu sarai fedele”, 75).
Dottrina e Alleanze 25:11–12. “La mia anima si diletta nel canto del cuore”
Le Scritture offrono prova del fatto che, per i figli di Dio, la musica è stata spesso una parte importante dell’adorazione (vedere 1 Cronache 15:27; Matteo 26:30; Colossesi 3:16; Alma 26:8; Mormon 7:7; Moroni 6:9; DeA 136:28). Il Signore ha dichiarato: “Il canto dei giusti è una preghiera per me” (DeA 25:12). Il Signore dette a Emma Smith l’incarico di “fare una scelta di inni sacri” (DeA 25:11). Nel 1835, a Kirtland, nell’Ohio, fu pubblicato il primo innario della Chiesa e il frontespizio identificava Emma Smith come colei che aveva selezionato gli inni. Emma raccolse novanta inni tratti per la maggior parte da fonti Protestanti, oltre a dei nuovi inni composti da membri della Chiesa come W. W. Phelps.
Dottrina e Alleanze 25:16. “Questa è la mia voce a tutti”
Anche se in origine alcune delle rivelazioni contenute in Dottrina e Alleanze furono rivolte a persone specifiche, è appropriato e importante che i lettori considerino le verità e i principi dottrinali all’interno dei passi scritturali come se li avessero ricevuti personalmente dal Signore. Uno studio diligente delle Scritture aiuterà i lettori a individuare queste verità importanti.Il presidente Marion G. Romney (1897–1988) della Prima Presidenza ha spiegato: “Una persona non può onestamente studiare le Scritture senza imparare i principi del Vangelo perché le Scritture sono state scritte per preservare dei principi a nostro beneficio” (“The Message of the Old Testament,” [discorso tenuto agli educatori religiosi del Sistema Educativo della Chiesa, 17 agosto 1979], 3). Quando vengono individuati e valorizzati, i principi e le verità del Vangelo possono essere applicati alla vita quotidiana.
Ulteriori risorse
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“Gli insegnamenti di Joseph Smith sul sacerdozio, sul tempio e sulle donne”, Argomenti evangelici, topics.lds.org.