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Capitolo 12: Dottrina e Alleanze 29


Capitolo 12

Dottrina e Alleanze 29

Introduzione e cronologia degli eventi

Nel settembre del 1830, prima che a Fayette si tenesse la seconda conferenza della Chiesa, alcuni dei primi membri si aspettavano che le profezie del Libro di Mormon riguardo a Sion e al raduno degli eletti di Dio si sarebbero presto adempiute. Un gruppo composto da sei anziani e da altri tre membri della Chiesa si riunì e chiese al Signore informazioni su queste profezie. In risposta alla loro richiesta, il profeta Joseph Smith ricevette la rivelazione contenuta in Dottrina e Alleanze 29. In questa rivelazione il Signore li istruì sul raduno degli eletti del Salvatore prima della Sua seconda venuta e sulla nostra redenzione dalla Caduta di Adamo ed Eva, possibile grazie all’Espiazione di Gesù Cristo.

Giugno – ottobre 1830Joseph Smith detta Mosè 1–5 mentre lavora alla traduzione ispirata dei primi capitoli di Genesi.

Agosto – settembre 1830Le presunte rivelazioni di Hiram Page confondono i membri della Chiesa.

Settembre 1830Viene ricevuta Dottrina e Alleanze 29.

Settembre 1830Viene ricevuta Dottrina e Alleanze 28 (probabilmente dopo Dottrina e Alleanze 29).

26–28 settembre 1830A Fayette si tiene la seconda conferenza della Chiesa.

Ottobre 1830Oliver Cowdery e i suoi colleghi missionari partono per svolgere una missione presso i Lamaniti.

Dottrina e Alleanze 29 – Approfondimento del contesto storico

Quando si trasferì a Fayette, nel settembre del 1830, Joseph Smith scoprì che i santi del luogo erano curiosi riguardo all’adempimento delle profezie su Sion contenute nel Libro di Mormon, profezie che parlavano del raduno del casato d’Israele negli ultimi giorni allo scopo di edificare Sion, ovvero “la Nuova Gerusalemme”, e del ritorno promesso di Gesù Cristo (vedere 3 Nefi 21:23–26; vedere anche 3 Nefi 16:18). Un gruppo composto da sei anziani e da altri tre membri della Chiesa cercò ulteriore comprensione riguardo alla venuta alla luce di Sion e alla trasgressione di Adamo ed Eva. In risposta alla loro domanda, il profeta Joseph Smith ricevette la rivelazione contenuta in Dottrina e Alleanze 29 (vedere The Joseph Smith Papers, Documents, Volume 1: July 1828–June 1831, a cura di Michael Hubbard MacKay e altri [2013], 177–178).

Le verità insegnate in Dottrina e Alleanze 29 ampliarono la comprensione dei santi riguardo alla necessità che vi fosse Sion negli ultimi giorni e potrebbero aver corretto parte della confusione dottrinale causata dagli scritti di Hiram Page (vedere il commentario a Dottrina e Alleanze 28 in questo manuale). Il profeta Joseph Smith stava lavorando sin dal giugno del 1830 a una traduzione ispirata dei primi capitoli di Genesi e queste informazioni fornivano dei chiarimenti riguardo alla trasgressione di Adamo ed Eva nel Giardino di Eden. Dottrina e Alleanze 29 fornì inoltre verità importanti riguardo al raduno di Israele e al piano di salvezza prima che Oliver Cowdery e i suoi colleghi partissero in missione per predicare il Vangelo ai Lamaniti.

Cartina 3: Stati Uniti nord-orientali

Dottrina e Alleanze 29:1–21

Gesù Cristo chiama il Suo popolo a radunarsi in preparazione alla Sua seconda venuta

Dottrina e Alleanze 29:1–2. “Ascoltate la voce di Gesù Cristo, il vostro Redentore, il Grande IO SONO”

Durante il Suo ministero preterreno, Geova si presentò a Mosè come “IO SONO” e come il Dio degli antichi patriarchi Abrahamo, Isacco e Giacobbe (vedere Esodo 3:13–15). Il titolo “IO SONO” è una variante di “Geova” e deriva dal verbo ebraico alla prima persona singolare che significa “Io esisto”, rappresentando la natura eterna e onnipotente di Dio (vedere anche DeA 68:6). Durante i mesi estivi precedenti il ricevimento della rivelazione contenuta in Dottrina e Alleanze 29, il profeta Joseph Smith aveva iniziato la sua traduzione ispirata del libro della Genesi nell’Antico Testamento. La presentazione che Gesù Cristo fa di se stesso in Dottrina e Alleanze 29:1–2 confermò la verità secondo cui Egli era davvero il Dio dell’Antico Testamento. Questi versetti confermano inoltre che, proprio come radunò, protesse e liberò l’antica Israele quando era in schiavitù in Egitto, così Gesù Cristo radunerà i Suoi figli degli ultimi giorni sotto la Sua protezione, se daranno ascolto alla Sua voce.

stanza al piano di sopra nella casa ricostruita di Peter Whitmer sr, Fayette, New York

Joseph Smith risiedeva presso la casa di Peter Whitmer sr a Fayette, New York, quando ricevette la rivelazione contenuta in Dottrina e Alleanze 29.

Dottrina e Alleanze 29:4–8. Il raduno degli eletti

Il piccolo gruppo di anziani riuniti con il profeta Joseph Smith quando fu data questa rivelazione imparò che i membri della Chiesa di questa dispensazione sono scelti per proclamare il Vangelo e radunare gli “eletti” del Signore, che Dio definì come coloro i quali “odono la [Sua] voce e non induriscono il loro cuore” (DeA 29:7). Gli eletti sono anche coloro che vengono scelti per aiutare il Signore nell’opera di salvezza (vedere DeA 101:39–40; 115:5; 138:55–56). Il raduno degli eletti avviene quando i singoli individui accettano il vangelo di Gesù Cristo, stringono alleanze con Dio e si radunano con i santi fedeli. Questo raduno del disperso casato d’Israele deve avvenire cosicché il popolo di Dio possa prepararsi per “il giorno in cui la tribolazione e la desolazione saranno mandate sui malvagi” (DeA 29:8).

Nell’ottobre del 1830 Oliver Cowdery fu mandato a svolgere una missione presso i Lamaniti allo scopo di compiere preparativi per il tempo in cui il Signore avrebbe specificato il luogo di raduno dei santi (vedere DeA 29:8–9). In seguito i santi appresero che il Signore voleva che i membri della Chiesa si radunassero in maniera ordinata nella Contea di Jackson, nel Missouri (vedere DeA 57:1–3; 58:56). Tuttavia, coloro che successivamente si radunarono nella Contea di Jackson furono scacciati dalle loro case e alla fine il raduno si spostò a Far West, nel Missouri (vedere DeA 115:7–8), poi a Nauvoo, in Illinois (vedere DeA 124:25–28, 55) e infine “verso l’Ovest” (DeA 136:1). Al giorno d’oggi non è più necessario trasferirsi in una località geografica specifica per potersi radunare con la Chiesa. Piuttosto, i Santi degli Ultimi Giorni devono contribuire a edificare i pali di Sion ovunque vivano (vedere DeA 101:20–22).

Il presidente Spencer W. Kimball (1895–1985) ha spiegato: “Il raduno d’Israele consiste nell’entrare a far parte della vera Chiesa e […] nel venire a conoscenza del vero Dio. […] Quindi, ogni persona che ha accettato il vangelo restaurato e che ora cerca di adorare il Signore nella propria lingua e insieme ai santi della nazione in cui vive si è attenuta alla legge del raduno d’Israele ed erediterà tutte le benedizioni promesse ai santi in questi ultimi giorni” (The Teachings of Spencer W. Kimball, a cura di Edward L. Kimball [1982], 439).

missionari in Corea

Dio ci ha chiamati a “realizzare il raduno dei [Suoi] eletti” (DeA 29:7).

Il presidente Russell M. Nelson del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato come avviene oggi il raduno degli eletti di Dio:

“Qui sulla terra [l’opera missionaria] è indispensabile per il raduno d’Israele. […] I servi del Signore si sono [pertanto] spinti innanzi a proclamare la Restaurazione. In molte nazioni i nostri missionari hanno cercato i dispersi d’Israele […].

La scelta di venire a Cristo non è una questione di ubicazione fisica, bensì d’impegno individuale. Gli uomini possono essere ‘portati alla conoscenza del Signore’ [3 Nefi 20:13] senza che lascino la terra natia. È vero che agli albori della Chiesa la conversione spesso implicava anche la migrazione, ma ora il raduno avviene in ogni nazione. Il Signore ha decretato di rendere stabile Sion [vedere DeA 6:6; 11:6; 12:6; 14:6] in ogni reame in cui Egli ha dato ai Suoi santi nascita e nazionalità. Le Scritture predicono che gli uomini ‘saranno radunati in patria, nelle terre della loro eredità, e saranno stabiliti in tutte le loro terre di promessa’ [2 Nefi 9:2]. ‘Ogni nazione è [il] luogo di raduno per il proprio popolo’ [Bruce R. McConkie, Conference Report, conferenza del 1972 dell’Area di Città del Messico, 45]. Il luogo di raduno per i santi brasiliani è il Brasile; il luogo di raduno per i santi nigeriani è la Nigeria; il luogo di raduno per i santi coreani è la Corea, e così via. Sion è ‘la pura di cuore’ [DeA 97:21]. Sion è ovunque ci sono santi retti. Ora le pubblicazioni, le comunicazioni e le congregazioni sono tali che quasi tutti i fedeli hanno accesso alla dottrina, alle chiavi, alle ordinanze, alle benedizioni evangeliche, a prescindere da dove vivano” (“Il raduno della dispersa Israele”, Liahona, novembre 2006, 81).

Dottrina e Alleanze 29:9. Gli orgogliosi bruceranno come stoppia

Il Signore avvertì che “gli orgogliosi e coloro che agiscono malvagiamente saranno come stoppia” e bruceranno alla Sua venuta (DeA 29:9). Anche se l’orgoglio è un peccato diffuso che in qualche misura riguarda tutti, in questo caso l’espressione “gli orgogliosi” si riferisce a coloro che non possono sopportare la gloria del Signore a causa della malvagità. In una rivelazione successiva, il Signore chiarì che questo gruppo comprende “coloro che sono mentitori, stregoni, adulteri, fornicatori e chiunque ama e pratica la menzogna. Questi sono coloro che subiscono l’ira di Dio sulla terra” (DeA 76:103–104).

Dottrina e Alleanze 29:9–13. “Io mi rivelerò […] con potere e grande gloria”

La Seconda Venuta

The Second Coming [la Seconda Venuta], di Grant Romney Clawson. Gesù Cristo tornerà sulla terra con potere e grande gloria.

Verso la fine della vita terrena del Salvatore, i Suoi discepoli chiesero quando sarebbe avvenuta la fine del mondo e quali segni sarebbero stati dati del fatto che la Sua venuta era prossima (vedere Matteo 24:3; DeA 45:15–16). La dichiarazione del Signore ai Suoi santi negli ultimi giorni è che “l’ora è prossima” (DeA 29:10). Quando Gesù Cristo ritornerà, i Suoi apostoli che “erano con [Lui] nel [Suo] ministero a Gerusalemme” saranno con Lui, indossando “vesti di rettitudine, con una corona sul capo” (DeA 29:12). Questa descrizione denota la loro autorità regale nel regno di Dio.Dottrina e Alleanze 29:12–13 indica che anche tutti coloro che hanno amato il Signore e hanno rispettato i Suoi comandamenti riceveranno una corona e saranno rivestiti come lo sarà il Salvatore in quel giorno, a simboleggiare la loro eredità eterna con Lui nel regno di Dio (vedere anche DeA 88:107; 109:75–76, 80).

Dottrina e Alleanze 29:14–21. Segni della venuta del Figliuol dell’Uomo

Il Signore descrive in vivido dettaglio alcuni dei modi in cui Egli si “[vendicherà] dei malvagi” prima della Sua seconda venuta (DeA 29:17). La conseguenza più rilevante che gli impenitenti subiranno sarà che il “sangue [del Signore] non li purificherà” (DeA 29:17; vedere anche DeA 88:35). Alcuni degli eventi distruttivi degli ultimi giorni saranno simili a quelli verificatisi in altri momenti storici, come ad esempio quando il Signore mandò delle piaghe sugli Egizi per liberare dalla schiavitù i figliuoli d’Israele (vedere Esodo 8:21; 9:23–25; 10:22) oppure quando i malvagi furono distrutti nelle Americhe prima dell’apparizione del Signore risorto tra i Nefiti (vedere 3 Nefi 8:5–7, 14–16, 22). La profezia secondo cui “la grande e abominevole chiesa” sarà distrutta dal fuoco (DeA 29:21) si riferisce alle forze congiunte del male che combattono contro Sion, come predetto in svariati passi delle Scritture (vedere Ezechiele 38:18–22; 39:17–20; 1 Nefi 14:10–17; 22:13–14; 2 Nefi 10:16; DeA 88:94). Il Signore afferma chiaramente che la malvagità deve essere eliminata dalla terra, o tramite il pentimento o tramite la distruzione.Dottrina e Alleanze 29 funge da promemoria misericordioso e da avvertimento rivolti a tutti affinché si pentano e si preparino per quel giorno.

L’anziano Dallin H. Oaks del Quorum dei Dodici Apostoli ha messo in evidenza il motivo per cui è importante prepararsi adesso per la seconda venuta del Signore:

“Fratelli e sorelle, come insegna il Libro di Mormon: ‘Questa vita è per gli uomini il tempo in cui prepararsi ad incontrare Dio; […] il giorno di questa vita è per gli uomini il giorno in cui compiere le loro opere’ (Alma 34:32). Ci stiamo preparando?

Nella Sua prefazione alla nostra compilazione di rivelazioni moderne, il Signore dichiara: ‘Preparatevi, preparatevi per ciò che sta per venire, poiché il Signore è vicino’ (DeA 1:12). […]

Siamo sempre messi in guardia sul fatto che non possiamo conoscere né il giorno né l’ora della Sua venuta. […]

Cosa accadrebbe se il giorno della Sua venuta fosse domani? Se sapessimo che domani incontreremo il Signore — per via della nostra morte prematura o della Sua venuta inaspettata — che cosa faremmo oggi? Che cosa confesseremmo? Che cosa smetteremmo di fare? Che affari sistemeremmo? Chi perdoneremmo? Che testimonianze porteremmo? […]

È necessario prepararci per gli eventi profetizzati alla Seconda Venuta sia da un punto di vista materiale sia spirituale. La preparazione che ha più probabilità di essere trascurata è quella meno visibile e più difficile: quella spirituale” (“La preparazione per la Seconda Venuta”, Liahona, maggio 2004, 8–9).

Dottrina e Alleanze 29:22–29

Il Salvatore rivela alcune verità su ciò che succederà dopo il Millennio, compreso il Giudizio finale

Dottrina e Alleanze 29:22. “Gli uomini cominceranno di nuovo a rinnegare il loro Dio”

La seconda venuta di Gesù Cristo introdurrà il periodo di mille anni chiamato Millennio, in cui il Signore in persona dimorerà sulla terra (vedere DeA 29:11). Ci saranno molti cambiamenti importanti che distingueranno le condizioni presenti durante il Millennio da quelle che sperimentiamo nel mondo di oggi. Ad esempio, durante quel periodo di tempo, “qualunque cosa un uomo chiederà gli sarà data” (DeA 101:27) e il Signore rivelerà ogni cosa (vedere DeA 101:32–34). Il Signore ha anche affermato che durante il Millennio “Satana sarà legato” (DeA 43:31) e “non avrà potere di tentare nessuno” (DeA 101:28). A motivo del potere di Dio e della rettitudine delle persone, Satana “non avrà più posto nel cuore dei figlioli degli uomini” (DeA 45:55). Purtroppo, alla fine dei mille anni le persone “cominceranno di nuovo a rinnegare il loro Dio” (DeA 29:22) e Satana sarà “sciolto di nuovo […] per una breve stagione” (DeA 43:31). Potrebbe essere difficile capire il motivo per cui alcuni di coloro che hanno goduto delle benedizioni del Millennio cominceranno a rinnegare Dio. Cionondimeno vi saranno coloro che, essendo stati partecipi del potere di Dio, rinnegheranno comunque la verità e “si [ribelleranno] contro Dio” deliberatamente e volontariamente (3 Nefi 6:18; vedere anche 4 Nefi 1:38; DeA 29:44–45; 76:31).

Dottrina e Alleanze 29:23–25. “Un nuovo cielo e una nuova terra”

Quando Gesù Cristo ritornerà per regnare (vedere DeA 63:20–21), la terra sarà trasfigurata, ovvero mutata, ritornando alla condizione “paradisiaca”, ovvero terrestre, in cui si trovava prima della Caduta di Adamo ed Eva (Articoli di Fede 1:10). Al termine del Millennio, la terra e i cieli attorno ad essa verranno nuovamente cambiati, questa volta per diventare un regno celeste per quelli che hanno ricevuto anche loro la gloria celeste (vedere DeA 88:19–20).

Dottrina e Alleanze 29:26. Chi è Michele?

Michele è il nobile arcangelo che nel mondo preterreno occupava una posizione di autorità al fianco di Gesù Cristo e che in seguito divenne Adamo, il primo uomo mortale sulla terra (vedere Apocalisse 12:7–9; DeA 27:11; 107:54–55). Il profeta Joseph Smith (1805–1844) ha insegnato che Michele fu “il primo a detenere le benedizioni spirituali, a cui fu rivelato il piano delle ordinanze per la salvezza dei suoi posteri sino alla fine, ed a cui Cristo si rivelò per primo” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph Smith [2007], 110).

Dottrina e Alleanze 29:30–50

Il Signore dichiara di averci redento dalla Caduta e di offrirci la salvezza dai nostri peccati

Dottrina e Alleanze 29:31–35. “Tutte le cose per me sono spirituali”

Dio “[creò] tutte le cose, sia spirituali che temporali” (DeA 29:31). Le cose temporali riguardano la vita terrena e la natura temporanea di questa terra. Anche se facciamo una distinzione tra cose spirituali e cose temporali, Dio ha dichiarato: “Tutte le cose per me sono spirituali” (DeA 29:34). Come riportato in Dottrina e Alleanze 29:34–35, il Signore spiegò di non aver mai dato a Adamo o alla sua posterità dei comandamenti temporali. Tutti i comandamenti sono spirituali, ovvero hanno scopo eterno.

Il presidente Joseph Fielding Smith (1876–1972) ha insegnato: “Nel nostro modo di pensare mortale, o carnale, molti dei comandamenti che il Signore ha richiesto di osservare sembrano essere temporali, ma Egli ha affermato di non avere in nessuna occasione dato una legge temporale (vedere DeA 29:34). Per Lui tutte le cose sono spirituali o, in altre parole, sono intrinsecamente eterne. Il Signore non ragiona in termini temporali; il Suo piano è far avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo. Pertanto, ai Suoi occhi, tutti i comandamenti che riguardano il nostro benessere attuale sono considerati semplicemente dei passi sul cammino verso la Sua salvezza eterna” (Church History and Modern Revelation [1953], 1:307–308).

Il presidente Dieter F. Uchtdorf della Prima Presidenza ha spiegato come dobbiamo considerare gli aspetti sia temporali che spirituali delle nostre azioni:

“Come le due facce di una medaglia, l’aspetto temporale e quello spirituale sono inseparabili. […]

Purtroppo, alcuni non danno la giusta importanza all’aspetto ’temporale’ perché lo considerano meno importante. Danno molta importanza all’aspetto spirituale e minimizzano quello temporale. Benché sia importante avere i pensieri rivolti al cielo, ci perdiamo l’essenza della nostra religione se le nostre mani non sono rivolte anche verso il nostro prossimo. […]

Come sempre, possiamo volgerci al modello fornito dal nostro esempio perfetto, Gesù Cristo. Come insegnò il presidente J. Reuben Clark jr: ‘Quando il Salvatore venne sulla terra aveva due grandi missioni; una era quella di realizzare la sua opera come Messia, espiare per la Caduta e soddisfare la legge; l’altra era l’opera svolta presso i Suoi fratelli e sorelle nella carne alleviando il loro dolore’ [Conference Report, aprile 1937, 22].

In modo simile, il nostro progresso spirituale è inseparabilmente connesso al servizio temporale reso al prossimo.

L’uno completa l’altro. L’uno senza l’altro è una contraffazione del piano di felicità di Dio” (“Provvedere nella maniera del Signore”, Liahona, novembre 2011, 53).

Dottrina e Alleanze 29:35. Che cosa significa avere l’arbitrio?

Quando creò Adamo, Dio gli accordò “di poter scegliere da se stesso” (DeA 29:35). Questa facoltà di scelta, o arbitrio, porta con sé tuttavia la responsabilità di accettare le conseguenze delle nostre scelte: benedizioni per la rettitudine o condanna per il peccato (vedere DeA 93:28, 31–32). I comandamenti di Dio, pertanto, ci offrono la possibilità di osservare le leggi che Egli osserva e di godere delle Sue stesse benedizioni.Il presidente Boyd K. Packer (1924–2015) del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato:

“Queste parole riportate nelle Scritture, ‘puoi scegliere da te stesso, poiché ciò ti è concesso’ (Mosè 3:17), esposero Adamo ed Eva e i loro posteri a tutti i rischi della vita terrena. Sulla terra gli uomini sono liberi di scegliere, e ogni loro scelta produce una conseguenza. La scelta compiuta da Adamo rese operante la legge della giustizia, che richiedeva che il castigo della disobbedienza fosse la morte. […]

Fu mandato un redentore a pagare il debito e a liberare l’uomo. Questo era il piano. […]

Fu compiuta un’espiazione. Sempre e comunque, l’Espiazione offre un’amnistia per la trasgressione e dalla morte a condizione del nostro pentimento. Il pentimento è la clausola di [salvaguardia, in tutto questo]. Il pentimento è la chiave con la quale possiamo aprire la prigione dall’interno. Noi teniamo questa chiave nelle nostre mani e l’arbitrio ci è dato affinché possiamo usarla.

Come è preziosa la libertà! Come è prezioso l’arbitrio dell’uomo!

Lucifero in maniera molto abile confonde le alternative, ingannandoci riguardo al peccato e alle conseguenze. Egli e i suoi angeli con lui ci tentano a essere indegni, anzi malvagi; ma non può farlo. In tutta l’eternità non può farlo: con tutto il suo potere non può distruggerci completamente, non senza il nostro consenso. Se all’uomo fosse stato dato l’arbitrio senza l’Espiazione, sarebbe stato un dono fatale” (“Espiazione, libero arbitrio, responsabilità”, La Stella, luglio 1988, 63).

Dottrina e Alleanze 29:36–43. Una nuova comprensione del piano di Dio

Dopo aver cominciato la sua traduzione ispirata della Bibbia e aver dettato quello che ora è Mosè 1 in Perla di Gran Prezzo, il profeta Joseph Smith continuò l’opera di traduzione durante l’estate del 1830 con Oliver Cowdery come scrivano. La traduzione di Genesi 1–5 fatta dal Profeta si trova ora in Perla di Gran Prezzo in Mosè 2–5. Questi capitoli contengono il resoconto della ribellione di Satana nella vita preterrena, dei suoi sforzi di tentare Adamo ed Eva nel Giardino di Eden e di quando i nostri primi genitori mangiarono il frutto proibito e furono scacciati dal giardino. Senza dubbio, le verità dottrinali ottenute attraverso la traduzione ispirata di Genesi prepararono il Profeta a ricevere verità simili sul piano di Dio, riassunte in Dottrina e Alleanze 29:30–45.

Dottrina e Alleanze 29:36–39. Satana e i suoi angeli cercano di ingannare

Il principio dell’arbitrio era in vigore nella vita preterrena, come dimostrato dalla ribellione di Lucifero e dal fatto che “una terza parte delle schiere del cielo” scelse di seguire Lucifero invece di Dio (DeA 29:36). Qui nella vita terrena, Satana e i suoi seguaci cercano di opporsi al piano di salvezza del Padre tentando e ingannando i Suoi figli. Cionondimeno, il loro potere è limitato quando esercitiamo il nostro arbitrio per obbedire ai comandamenti del Padre Celeste.Il presidente James E. Faust (1920–2007) della Prima Presidenza ha spiegato:

“Non dobbiamo lasciarci paralizzare dal timore del potere di Satana. Egli non ha nessun potere su di noi a meno che non glielo consentiamo. [Egli] in realtà è un codardo e, se noi rimaniamo saldi, si ritirerà. L’apostolo Giacomo ci ha dato questo consiglio: ‘Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi’ [Giacomo 4:7]. E Nefi dichiara che [Satana] ‘non ha nessun potere sui cuori’ delle persone rette [1 Nefi 22:26].

[Abbiamo sentito comici e altre persone giustificare o spiegare] le loro cattive azioni dicendo: ‘È stato il diavolo a farmelo fare’. Non penso che il diavolo possa mai [farci] fare qualcosa; sicuramente egli può tentarci e ingannarci, ma non ha nessuna autorità su di noi se non gliel’abbiamo concessa.

Il potere di resistere a Satana può essere più forte di quanto crediamo. Il profeta Joseph Smith [insegnò]: ‘Tutti gli esseri che hanno un corpo hanno il dominio su quelli che non lo hanno. Il demonio non ha alcun potere su di noi, a meno che noi non gli permettiamo di averlo. Nel momento in cui ci rivoltiamo contro qualcosa che proviene da Dio, il diavolo prende il potere’ [Insegnamenti del profeta Joseph Smith, compilati da Joseph Fielding Smith (1976), 181]. Egli dichiarò anche: ‘Gli spiriti maligni hanno i loro confini, i loro limiti e le loro leggi dai quali sono governati’ [History of the Church, 4:576]. Pertanto, Satana e i suoi angeli non sono onnipotenti. […]

Gli sforzi di Satana possono essere resi vani da tutti coloro che vengono a Cristo mediante l’obbedienza alle alleanze e ordinanze del Vangelo. Non è necessario che gli umili seguaci del divin Maestro siano ingannati dal diavolo. Satana non sostiene, non edifica, non aiuta. Egli lascia coloro che ha preso nei suoi tentacoli nella vergogna e nell’infelicità. Lo Spirito di Dio invece è [un’influenza] che sostiene e edifica” (“Servite il Signore e resistete al diavolo”, La Stella, novembre 1995, 9–10).

Dottrina e Alleanze 29:41–42. Che cosa sono “la prima morte” e “l’ultima morte”?

Quando mangiarono il frutto proibito e furono scacciati dal Giardino di Eden, Adamo ed Eva provarono la morte spirituale, vale a dire che furono separati dall’immediata presenza di Dio. Dottrina e Alleanze 29:41 definisce questa condizione “la prima morte”, che ricade su tutti i figli di Dio nella vita terrena. Anche “l’ultima morte” (DeA 29:41) è una morte spirituale, ma ricade unicamente su coloro che sono noti come figli di perdizione, i quali subiscono la punizione perpetua di essere scacciati dalla presenza di Dio per l’eternità (vedere Helaman 14:15–18; DeA 76:34–37, 44). Poiché scelgono di ribellarsi contro Dio piuttosto che pentirsi, “essi non possono essere redenti dalla loro caduta spirituale” (DeA 29:44).

Il Signore stabilì che Adamo ed Eva non provassero la morte temporale fino a quando non avessero avuto la possibilità di apprendere “il pentimento e la redenzione tramite la fede nel nome del [Figlio Unigenito di Dio]” (DeA 29:42).

Adamo ed Eva

Adam and Eve [Adamo ed Eva], di Douglas M. Fryer. Adamo ed Eva furono scacciati dal Giardino di Eden per aver mangiato il frutto proibito (vedere DeA 29:40–41).

L’anziano Dallin H. Oaks ha offerto ulteriori spiegazioni sulla morte spirituale e su come possiamo vincerla:

“Per aver ceduto alla tentazione, Adamo ed Eva furono recisi dalla presenza del Signore (vedere Helaman 14:16). Nelle Scritture questa separazione è chiamata morte spirituale (vedere Helaman 14:16; DeA 29:41).

L’Espiazione del nostro Salvatore vinse questa morte spirituale. […] Quale conseguenza di questa Espiazione, ‘gli uomini saranno puniti per i loro propri peccati e non per la trasgressione di Adamo’ (Articoli di Fede 1:2).

Il nostro Salvatore ci ha redenti dal peccato di Adamo, ma quali conseguenze hanno i nostri peccati? Poiché ‘tutti hanno peccato’ (Romani 3:23), tutti siamo spiritualmente morti. Di nuovo, la nostra unica speranza di vita è il nostro Salvatore. […]

Per poter beneficiare del trionfo del Salvatore sulla morte spirituale [che subiamo] a causa dei nostri peccati, dobbiamo osservare le condizioni che Egli ha prescritto. […]

Il nostro terzo Articolo di fede descrive così le condizioni poste dal Salvatore: ‘Noi crediamo che tramite l’Espiazione di Cristo tutta l’umanità può essere salvata, mediante l’obbedienza alle leggi e alle ordinanze del Vangelo’” (“La luce e la vita del mondo”, La Stella, gennaio 1988, 60).

DeA 29:46–50. “I bambini sono redenti fin dalla fondazione del mondo”

Dottrina e Alleanze 29:46–50 spiega che c’è chi “[ha] conoscenza” del Vangelo e chi “non ha intelletto” riguardo a esso. A chi possiede la conoscenza viene comandato di pentirsi (vedere DeA 29:49), mentre i bambini piccoli (e chi “non ha intelletto”) non sono responsabili e pertanto non possono peccare. I bambini piccoli non possono essere tentati da Satana “fino a che non comincino ad essere responsabili” (DeA 29:47).

La dichiarazione del Signore in base alla quale “i bambini sono redenti fin dalla fondazione del mondo” (DeA 29:46) fa riferimento al fatto che il piano di salvezza di Dio, compresa l’Espiazione di Gesù Cristo, era noto e compreso sin dai tempi del nostro stato preterreno. Una delle benedizioni incondizionate del sacrificio espiatorio del Signore è che i bambini piccoli sono redenti, vale a dire che le loro mancanze sono coperte dall’Espiazione di Gesù Cristo fino a quando essi diventano responsabili dinanzi a Dio delle loro azioni. Successivamente, il Signore indicò che “otto anni” (DeA 68:27) è l’età della responsabilità.

L’anziano Bruce R. McConkie (1915–1985) del Quorum dei Dodici Apostoli ha spiegato l’importanza del principio secondo cui i bambini cominciano a essere responsabili (vedere DeA 29:47): “La responsabilità non si acquisisce improvvisamente in un momento preciso. I bambini diventano responsabili in modo graduale durante un certo numero di anni. L’acquisizione della responsabilità è un processo, non un obiettivo da raggiungere quando è trascorso uno specificato numero di anni, giorni ed ore. […] Arriva, tuttavia, un momento in cui la responsabilità è reale ed effettiva e il peccato entra nella vita di coloro che si sviluppano normalmente. Si tratta dell’età di otto anni, dell’età del battesimo (DeA 68:27)” (“La salvezza dei bambini”, La Stella, febbraio 1978, 8–9).

Il profeta Mormon insegnò questo principio in un’epistola indirizzata a suo figlio Moroni:

“I bambini sono vivi in Cristo fin dalla fondazione del mondo. […]

E colui che dice che i bambini hanno bisogno del battesimo nega la misericordia di Cristo, e annulla la sua espiazione e il potere della sua redenzione” (Moroni 8:12, 20).

Il profeta Joseph Smith ha insegnato: “La dottrina del battesimo dei bambini, o dell’aspersione altrimenti devono soffrire nell’inferno, non è vera, non è sostenuta dagli scritti sacri e non è in sintonia con il carattere di Dio. Tutti i piccoli sono redenti dal sangue di Gesù Cristo e nel momento in cui lasciano questo mondo sono accolti nel seno di Abrahamo” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa – Joseph Smith, 98).

L’anziano Quentin L. Cook del Quorum dei Dodici Apostoli ha descritto la natura universale del misericordioso piano di salvezza di Dio: “La dottrina meravigliosa rivelata al profeta Joseph ci svelò un piano di salvezza che si applica a tutti gli uomini, compresi coloro che in questa vita non sentono parlare di Cristo, i bambini che muoiono prima dell’età della responsabilità e chi non è in grado di comprendere [vedere DeA 29:46–50; 137:7–10]” (“Il piano di nostro Padre è sufficiente per tutti i Suoi figli”, Liahona, maggio 2009, 36–37).