Scuola Domenicale – Dottrina evangelica
«Il cuore dei figli si volgerà ai loro padri»


Lezione 39

«Il cuore dei figli si volgerà ai loro padri»

Scopo

Aiutare i membri della classe a capire la necessità di identificare i loro antenati e ricevere le ordinanze del sacerdozio per loro.

Preparazione

  1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto, come segue:

    1. Dottrina e Alleanze 2; 110:13–16; 138; Joseph Smith – Storia 37–39.

    2. Il nostro retaggio, pagine 99–100, 101–102, 105–107.

  2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a questo testo durante la lezione.

  3. Per acquisire una maggiore comprensione degli eventi storici relativi alla dottrina studiata in questa lezione, potresti leggere le seguenti risorse:

    1. “Susa Young Gates e la visione della redenzione dei morti.”

    2. “Il ministero di Wilford Woodruff – Il lavoro di tempio.”

    3. “Il ministero di Joseph F. Smith – Una visione della redenzione dei morti.”

    4. Ulteriore materiale storico relativo a questa lezione.

  4. Assegna con sufficiente anticipo i seguenti incarichi:

    1. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere la storia del vescovo Henry Ballard e di sua figlia ne Il nostro retaggio, pagine 99–100.

    2. Chiedi a un altro membro della classe di prepararsi a riferire brevemente sulla rivelazione ricevuta dal presidente Wilford Woodruff relativa a rintracciare i nostri antenati e suggellare i figli ai loro genitori (vedere l’ultimo paragrafo della pagina 111 e l’inizio della pagina 112 de Il nostro retaggio).

    3. Chiedi a uno o due membri della classe di prepararsi a parlare brevemente delle esperienze che hanno fatto nel provvedere le ordinanze del sacerdozio ai defunti. Invitali a parlare dei sentimenti che hanno provato verso le persone alle quali hanno fornito dette ordinanze.

    4. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riferire brevemente sulla profezia fatta dal presidente Joseph F. Smith che sarebbe venuto il giorno in cui il paese sarebbe stato «punteggiato di templi» (vedere l’ultimo paragrafo della pagina 106 de Il nostro retaggio).

  5. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la lezione: Elia restaura il potere di suggellare le famiglie per l’eternità (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 417); Wilford Woodruff (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 509); Joseph F. Smith (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 511); e Gordon B. Hinckley (63001; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 520). Invece di usare i singoli ritratti dei presidenti Woodruff, Smith e Hinckley, puoi mostrare l’illustrazione I profeti degli ultimi giorni (62575; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 506).

Suggerimenti per lo svolgimento della lezion

Attività per richiamare l’attenzione

Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di tua scelta.

Frederick William Hurst lavorava nelle miniere d’oro dell’Australia quando sentì per la prima volta i missionari dei Santi degli Ultimi Giorni predicare il Vangelo restaurato. Venne battezzato nel gennaio 1854 insieme al fratello Charles. Cercò di conver- tire anche gli altri familiari, ma essi respinsero sia lui che i principi che insegnava.

Quattro anni dopo essersi unito alla Chiesa Fred si stabilì a Salt Lake City e servì fedelmente come missionario in numerosi paesi. Lavorò anche come pittore nel Tempio di Salt Lake.

In una delle ultime annotazioni da lui fatte nel suo diario, leggiamo: «Circa l’1 marzo 1893 mi trovavo solo nella sala da pranzo, poiché gli altri erano già andati a letto. Stavo seduto al tavolo quando, con mia grande sorpresa, mio fratello maggiore Alfred entrò nella stanza, venne anche lui a sedersi al tavolo, proprio davanti a me, e mi sorrise. Gli dissi (egli sembrava così reale): ‹Quando sei arrivato nell’Utah?›

Mi rispose: ‹Sono appena venuto dal mondo degli spiriti. Quello che vedi non è il mio corpo che giace nella tomba. Volevo dirti che quando eri in missione mi hai detto tante cose circa il Vangelo e l’aldilà. Mi dicesti che il mondo degli spiriti era tanto reale e tangibile quanto questa terra. Non riuscivo a crederti, ma quando sono morto e sono andato là ho veduto con i miei occhi che quanto mi avevi detto è vero. Là ho partecipato alle riunioni mormoni›. Alzò la mano e disse con tanto calore: ‹Credo nel Signore Gesù Cristo con tutto il cuore. Credo nella fede, nel pentimento e nel battesimo per la remissione dei peccati, ma non posso andare oltre. Ti chiedo di svolgere il lavoro per me nel tempio … Non ti perdiamo di vista … Ti consideriamo il nostro capo in questo grande lavoro. Voglio dirti che là vi sono molti buoni spiriti che piangono e si addolorano perché hanno parenti nella Chiesa qui che trascurano il proprio dovere e non fanno nulla per loro» (Diario di Frederick William Hurst, a cura di Samuel H. e Ida Hurst [1961], 204).

Spiega che in questa lezione parlerete della redenzione del mondo studiando breve- mente l’opera di quattro profeti: Elia, il presidente Wilford Woodruff, il presidente Joseph F. Smith e il presidente Gordon B. Hinckley. Questa lezione ha lo scopo di infondere in voi una più grande consapevolezza della necessità di redimere i morti. La prossima lezione esaminerà alcuni modi in cui possiamo partecipare a svolgere il lavoro di tempio e genealogico.

Discussione e applicazione

Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.

1. Elia: «Le chiavi di questa dispensazione sono consegnate nelle vostre mani».

Esponi e commenta insieme alla classe DeA 2; 110:13–16; 138:47–48; Joseph Smith – Storia 37–39. Mostra l’immagine di Elia che restaura il potere di suggellamento del sacerdozio.

• Quando l’angelo Moroni apparve a Joseph Smith disse che Elia avrebbe «piantato nel cuore dei figli le promesse fatte ai padri» (DeA 2:2; Joseph Smith – Storia 39). In questa profezia la parola padri indica i nostri antenati. Quali promesse furono fatte ai nostri antenati?

Il presidente Joseph Fielding Smith ha scritto: «Quale promessa, fatta ai padri, si sarebbe adempiuta negli ultimi giorni allorché il cuore dei figli si fosse rivolto a quello dei padri? Era la promessa fatta dal Signore, per mezzo di Enoc, Isaia e i profeti, alle nazioni della terra, secondo la quale sarebbe venuto il tempo in cui i morti sarebbero stati redenti» (Dottrine di salvezza, a cura di Bruce R. McConkie, 3 voll., 2:138).

L’anziano Jeffrey R. Holland, membro del Quorum dei Dodici, ha dichiarato: «Dio fece queste promesse agli antichi patriarchi – Adamo, Noè, Abrahamo, Isacco, Giacobbe e altri – e noi indubbiamente le facemmo ai nostri padri e madri di sangue, coloro che vennero sulla terra prima che il Vangelo fosse restaurato ai quali noi promettemmo di provvedere le ordinanze di salvezza» (Christ and the New Covenant [1997], 297).

• Il 3 aprile 1836 nel Tempio di Kirtland il profeta Elia apparve a Joseph Smith e a Oliver Cowdery. Qual era lo scopo per cui Elia apparve a Joseph e Oliver? (Vedere DeA 110:13–16; vedere anche DeA 2; Joseph Smith – Storia 38–39. Egli conferì a Joseph Smith i poteri di suggellamento del sacerdozio. Questo potere rende possi- bile il matrimonio eterno, il suggellamento ai genitori e il lavoro di ordinanza del tempio per i morti).

• Leggi insieme ai membri della classe Joseph Smith – Storia 37–39 e DeA 138:47–48. Perché la terra sarebbe stata «completamente devastata alla …venuta [del Signore]» se non avessimo avuto i poteri di suggellamento? (Uno degli scopi principali della vita sulla terra è quello di creare rapporti familiari eterni. Senza il potere di suggellamento questo sarebbe impossibile).

L’anziano Jeffrey R. Holland ha spiegato che senza il potere di suggellamento, «nessun legame familiare esisterebbe nelle eternità e invero la famiglia umana sarebbe rimasta priva di radici [antenati] e di rami [discendenti]. In quanto una famiglia suggellata, unita, salvata nel regno celeste di Dio è lo scopo supremo della vita sulla terra, qualsiasi fallimento quaggiù sarebbe stato davvero una maledizione e avrebbe vanificato l’intero piano di salvezza che sarebbe stato completamente devastato» (Christ and the New Covenant, 297–298).

2. Presidente Wilford Woodruff: «Qualcuno ha l’obbligo di redimerli».

Mostra il ritratto del presidente Wilford Woodruff. Spiega che il presidente Woodruff sentiva un grande impegno per il lavoro di redenzione dei morti e di suggellamento delle famiglie per l’eternità. Durante il suo ministero molti membri della Chiesa svolsero missioni di genealogia. Nel 1894 la Prima Presidenza dispose l’istituzione di una società genealogica (Il nostro retaggio, pagine 101–102). Secondo l’anziano Russell M. Nelson, membro del Quorum dei Dodici, «gli avvenimenti di quello storico anno [1894] stabilirono che la ricerca genealogica e il servizio del tempio sono un solo lavoro nella Chiesa» (La Stella, gennaio 1995, 97).

Racconta le seguenti storie per spiegare l’urgenza del lavoro missionario per i morti e la necessità di essere suggellati ai nostri genitori e antenati.

L’urgenza del lavoro di tempio per i morti

Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere la storia del vescovo Ballard e di sua figlia ne Il nostro retaggio, pagine 99–100.

Spiega che per qualche tempo il presidente Woodruff servì come presidente del Tempio di San George, nell’Utah. Fu in quel tempio che le investiture per i morti furono celebrate per la prima volta in questa dispensazione (vedere Dottrine di salvezza, 2:139). In quel tempio al presidente Woodruff apparvero gli spiriti di «molti uomini eminenti» del passato. Invita un membro della classe a narrare la seguente storia raccontata dal presidente Woodruff:

«Prima che lasciassi St. George gli spiriti di quei defunti si raccolsero attorno a me chiedendo di conoscere perché non li avevamo redenti. Mi dissero: ‹Da molti anni hai a disposizione la casa delle dotazioni, e tuttavia nulla è mai stato fatto per noi. Abbiamo posto le fondamenta del governo di cui godete ora i benefici e … siamo rimasti fedeli alla Costituzione e fedeli a Dio›. Essi erano i firmatari della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Non mi lasciarono per due giorni e due notti … Andai subito nel fonte battesimale e chiesi a fratello McAllister di battezzarmi per i firmatari della Dichiarazione di Indipendenza e di cinquanta altri uomini portando il totale a cento, compresi John Wesley, Colombo e altri» (The Discourses of Wilford Woodruff, a cura di G. Homer Durham [1946], 160–161).

• Che cosa possiamo imparare da queste due storie? (Le risposte possono comprendere il fatto che i morti sono in ansiosa attesa che noi celebriamo per loro le ordinanze necessarie e che quindi dobbiamo essere diligenti nel nostro lavoro di redenzione dei morti).

Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, l’anziano Wilford Woodruff dichiarò: «Durante gli ultimi milleottocento anni le persone sono vissute e sono morte senza aver mai udito la voce di un uomo ispirato, senza mai aver udito un sermone sul Vangelo sino a quando sono entrati nel mondo degli spiriti. Qualcuno ha l’obbligo di redimerli celebrando per loro nelle carne le ordinanze che essi non possono celebrare nello spirito e affinché si possa compiere questo lavoro dobbiamo avere dei templi in cui farlo» (Journal of Discourses, 19:228–229).

La necessità di essere suggellati ai nostri genitori e antenati

Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riferire sulla rivelazione ricevuta dal presidente Woodruff riguardo al rintracciare i nostri antenati e suggellare i figli ai genitori (Il nostro retaggio, pagine 101–102).

• Che cosa insegna questa rivelazione riguardo alle famiglie? In che modo questa rivelazione adempie la profezia sul volgere il cuore dei figli ai padri?

3. Presidente Joseph F. Smith: «Gli occhi della mia comprensione furono aperti».

Leggi o riferisci con parole tue la seguente dichiarazione del presidente Woodruff:

«Il presidente Brigham Young, che succedette al presidente Joseph Smith, pose le fondamenta del Tempio di Salt Lake oltre a quelle di altri templi tra i monti di Israele. Per che cosa? Affinché potessimo attuare questi principi di redenzione dei morti.

Egli fece tutto quello che Dio gli chiedeva, ma non ricevette tutte le rivelazioni che riguardano questo lavoro né le ha ricevute il presidente John Taylor né le ha ricevute Wilford Woodruff» (The Discourses of Wilford Woodruff, 153–154).

Mostra il ritratto del presidente Joseph F. Smith. Spiega che il presidente Smith, sesto presidente della Chiesa, ricevette una rivelazione che aiutò il lavoro di redenzione dei morti a procedere alacremente. Il 4 ottobre 1918, appena sei settimane prima di morire, egli disse durante la conferenza generale:

«Durante gli ultimi cinque mesi sono stato molto ammalato … Durante questi mesi non sono vissuto da solo. Ho dimorato nello spirito della preghiera, della supplica, della fede e della determinazione e sono rimasto in costante comunicazione con lo Spirito del Signore» (Conference Report, ottobre 1918, 2).

Il giorno prima di fare questa dichiarazione, il presidente Smith aveva ricevuto una rivelazione che avrebbe allargato la conoscenza che i santi avevano della redenzione dei morti. Questa rivelazione è ora la sezione 138 di Dottrina e Alleanze. È il resoconto della visita del Salvatore nel mondo degli spiriti mentre il Suo corpo giaceva nella tomba.

• Che cosa stava facendo il presidente Smith quando ricevette la visione della redenzione dei morti? (Vedere DeA 138:1–11. Egli stava meditando sulle Scritture e sull’espiazione di Gesù Cristo. Mentre meditava fu indotto a leggere 1 Pietro 3 e 4 dove si parla del ministero svolto da Gesù nel mondo degli spiriti post terreno).

• Leggi insieme ai membri della classe DeA 138:12–19. A chi fece visita il Salvatore nel mondo degli spiriti? (Le risposte possono comprendere quelle sotto elencate. Puoi riassumerle alla lavagna).

Il Salvatore si recò presso gli spiriti i quali:

  1. «Erano stati fedeli nella testimonianza di Gesù mentre vivevano nella mortalità» (DeA 138:12).

  2. «Avevano offerto sacrifici a similitudine del grande sacrificio del Figlio di Dio» (DeA 138:13).

  3. «Avevano sofferto tribolazioni nel nome del loro Redentore» (DeA 138:13).

  4. «Avevano lasciato la vita mortale, saldi nella speranza di una gloriosa risurrezione, tramite la grazia di Dio Padre e del Suo Unigenito Figliuolo, Gesù Cristo» (DeA 138:14).

  5. «Erano pieni di gioia e di letizia, e stavano gioendo assieme perché il giorno della loro liberazione era alla porta» (DeA 138:15).

• Presso chi il Salvatore non andò? (Vedere DeA 138:20–21). Che cosa fece il Salvatore in modo che il Vangelo potesse essere predicato a «coloro che erano morti nei loro peccati, senza una conoscenza della verità?» (Vedere DeA 138:27–37. Egli organizzò gli spiriti dei giusti e li incaricò di ammaestrare coloro che non avevano ancora accettato il Vangelo). Chi predica il Vangelo nel mondo degli spiriti, oggi? (Vedere DeA 138:57).

• Leggi insieme ai membri della classe DeA 138:22–24, 57–59. Chiedi loro di notare le differenze tra coloro che si trovano nel mondo degli spiriti, che sono rimasti fedeli nella testimonianza di Gesù, e coloro che non l’hanno fatto. Che cosa insegnano questi versetti riguardo all’importanza di insegnare il Vangelo nel mondo degli spiriti? Quali sentimenti vi ispirano questi versetti nei confronti del vostro dovere di provvedere le ordinanze del sacerdozio per i morti?

Chiedi ai membri della classe incaricati in precedenza di parlare brevemente delle esperienze che hanno fatto e dei sentimenti che hanno provato nel provvedere alle ordinanze per i morti (vedere la voce 3c della sezione «Preparazione»).

4. Presidente Gordon B. Hinckley: «Siamo decisi… a dare i templi ai fedeli»

Invita il membro della classe incaricato in precedenza di riferire sulla profezia fatta dal presidente Joseph F. Smith che sarebbe venuto il tempo in cui il paese sarebbe stato «punteggiato di templi» (Il nostro retaggio, pagina 106).

Mostra il ritratto del presidente Gordon B. Hinckley. Spiega che il presidente Hinckley è un altro profeta che ha approfondito la nostra conoscenza del lavoro di tempio. Quando diventò presidente della Chiesa nel 1995 vi erano quarantasette templi in funzione. Circa due anni e mezzo dopo egli fece il seguente annuncio:

«Vi sono molte zone della chiesa abbastanza remote dove i fedeli sono pochi, senza prospettive di un grande aumento nel prossimo futuro. Dovremmo forse negare per sempre le benedizioni delle ordinanze del tempio a coloro che vivono in questi luoghi? Durante una visita che abbiamo fatto in una di queste zone, alcuni mesi fa, abbiamo meditato a lungo su questo problema. Riteniamo che la risposta sia stata semplice e chiara.

Costruiremo dei piccoli templi in alcune di queste zone, edifici dotati di tutte le strut- ture necessarie per amministrare tutte le ordinanze. Saranno edifici costruiti secondo le norme stabilite per i templi, che sono molto più elevate delle norme per le case di riunione, e in questi templi si potranno celebrare i battesimi per i morti, le cerimonie delle investiture, i suggellamenti e tutte le altre ordinanze che si ricevono nella casa del Signore sia per i vivi che per i morti…

Siamo decisi… a dare i templi ai fedeli e a concedere loro ogni possibilità di ricevere le preziose benedizioni che scaturiscono dal culto reso nel tempio» (La Stella, gennaio 1998, 58– 63).

Nell’aprile 1998 il presidente Hinckley annunciò l’obiettivo di avere cento templi in funzione per la fine del secolo (vedere La Stella, luglio 1998, 92).

• Quale effetto ha avuto su di voi l’aumento della costruzione dei templi? Che effetto ha avuto su altre persone di vostra conoscenza? (Puoi far notare quante persone non godrebbero delle benedizioni del tempio se il presidente Hinckley non avesse ricevuto la rivelazione di accrescere il ritmo di costruzione dei templi). In che modo questa crescita nella costruzione di templi influisce su coloro che sono morti senza aver conosciuto il Vangelo?

Conclusione

Sottolinea che nessun popolo nella storia del mondo ha avuto l’occasione di fare tanto per tante persone quanto noi oggi. Spiega che la prossima lezione comprenderà un esame dei modi specifici di partecipare al lavoro di tempio e genealogico. Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dell’importanza del lavoro di tempio e genealogico.

Idee addizionali da utilizzare nell’esporre la lezione

Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle seguenti idee come parte della lezione.

La partecipazione dei giovani al lavoro di tempio

Se insegni ai giovani, esortali a partecipare al lavoro di tempio facendosi battezzare per i morti. Se insegni agli adulti, suggerisci che i genitori aiutino i loro figli a partecipare al lavoro di tempio. Se lo ritieni utile, narra la seguente storia raccontata dall’anziano J. Ballard Washburn, membro dei Settanta:

«Recentemente a una conferenza di palo ho parlato con una famiglia con figli adolescenti. Ho detto loro: ‹Dovete vivere rettamente, in modo che un giorno potrete andare al tempio con i vostri genitori›. La figlia di sedici anni ha risposto: ‹Oh, andiamo al tempio con i nostri genitori quasi ogni settimana; vi andiamo a fare i battesimi per i nomi del nostro archivio di famiglia›. Ho pensato: quale cosa meravigliosa è per le famiglie andare insieme al tempio» (La Stella, luglio 1995, 13).

• In quali altri modi i giovani possono collaborare a portare innanzi il lavoro svolto nei templi? (Le risposte possono comprendere il fatto che essi possono svolgere il lavoro di ricerca genealogica e appoggiare gli sforzi compiuti dai loro genitori per andare al tempio).