Storia della Chiesa
Fanatismo religioso tra i primi convertiti in Ohio


“Fanatismo religioso tra i primi convertiti in Ohio”, Rivelazioni nel contesto (2016)

“Fanatismo religioso tra i primi convertiti in Ohio”, Rivelazioni nel contesto

Fanatismo religioso tra i primi convertiti in Ohio

DeA 46, 50

illustrazione raffigurante una riunione di “risveglio” o un raduno all’aperto

Nel 1830 Levi Hancock aveva 27 anni e viveva a New Lyme, in Ohio, a circa cinquanta chilometri a est di Kirtland. Durante la sua infanzia, la madre gli aveva infuso un profondo interesse per gli argomenti spirituali. Hancock credeva che Dio intervenisse spesso nella vita quotidiana degli uomini e delle donne, e che parlasse loro tramite i sogni.1

Arrivo dei primi missionari

All’inizio di novembre del 1830, Alvah, suo fratello, gli parlò del Libro di Mormon “Sono venuti quattro uomini e hanno portato con loro un libro che essi chiamano una storia e un resoconto del popolo che un tempo visse in questa terra”. Ciò destò l’interesse di Hancock, che espresse il desiderio di ascoltare questi predicatori. “Domani si riuniranno a casa del signor Jackson, a Mayfield”, disse suo fratello. E aggiunse: “Pongono le mani su coloro che battezzano e conferiscono loro lo Spirito Santo”.

Hancock descrisse la sua reazione: “A queste ultime parole […] mi sembrò che qualcosa di piacevole e delizioso scendesse su di me[.] Mi sembrò che una pioggia di calore mi colpisse il viso e poi corresse lungo il mio corpo, il che mi procurò quel sentimento che non riesco a descrivere. Le prime parole che dissi furono: ‘È la verità, lo sento. Domani andrò ad ascoltare di persona’.

I quattro uomini che Hancock andò ad ascoltare predicare erano Oliver Cowdery, Peter Whitmer Jr., Parley. P. Pratt e Ziba Peterson. Nell’autunno del 1830 essi attraversarono la zona nord-orientale dell’Ohio in veste di missionari, diretti verso il Missouri. Durante il loro breve soggiorno suscitarono molto clamore. Predicando la restaurazione della chiesa di Cristo in preparazione della seconda venuta di Gesù, essi proclamarono che, tra le altre cose, il Signore aveva restaurato i doni dello Spirito citati nel Nuovo Testamento.

Levi Hancock fu una delle oltre cento persone battezzate a seguito della loro visita. Ma la permanenza dei missionari fu breve ed essi partirono presto per il Missouri, lasciando senza una guida esperta il piccolo gruppo di convertiti vicino Kirtland. Circa nello stesso periodo, si allontanarono anche alcune figure di rilievo tra i neo-convertiti, tra cui Sidney Rigdon ed Edward Partridge, che andarono a New York per incontrare Joseph Smith.

Il secondo grande risveglio

Agli inizi del 1800, lo stato New York e l’Ohio erano inondati di fervore religioso. Ciò ebbe inizio addirittura nel 1790, quando molti cristiani cominciarono a preoccuparsi per il modo in cui il razionalismo e uno scetticismo crescente avevano invaso la loro vita religiosa. Essi erano assetati di una forma di religione che le loro Chiese non potevano offrire e alcuni cercavano un ritorno alla cristianità primitiva, come descritta nel Nuovo Testamento. Questa agitazione popolare di fervore religioso, chiamata successivamente “il secondo grande risveglio”, portò a numerose rinascite spirituali, a un’ondata di conversioni e anche all’organizzazione di nuove sette cristiane.

Una caratteristica di questa cultura revivalista era un interesse maggiore nei doni e nelle manifestazioni spirituali. L’ardente predicazione di Charles Finney, di Lorenzo Dow, di George Lane e di altri produsse in chi li ascoltava delle reazioni intense, tra cui profezie, pianti, grida, balli, tremori e persone che si rotolavano per terra. Alcuni gruppi, come la Società unita dei credenti nella seconda venuta di Gesù Cristo (Shakers), resero addirittura queste pratiche come una parte formale del loro culto.

Tale tipo di adorazione aveva dei detrattori: molti cristiani tradizionali non vedevano di buon occhio questo cosiddetto “entusiasmo”. Nel 1830 l’ondata di frenesia religiosa cominciò a calare, tuttavia, c’erano ancora molti che credevano che queste manifestazioni fossero autentiche espressioni dello spirito. Per questo il messaggio dei missionari mormoni, secondo il quale i doni dello spirito erano tornati nella Chiesa, piacque a molti di quelli a cui insegnavano in Ohio.

Strane manifestazioni spirituali

Dopo la partenza dei missionari, come ausilio per la pratica della loro nuova fede i convertiti non avevano che poca esperienza, qualche copia del Libro di Mormon e nessuna copia delle altre rivelazioni di Joseph Smith. Pieni di fervore, alcuni cominciarono a introdurre nelle loro riunioni degli elementi di fanatismo religioso, che a volte chiamavano “operazioni spirituali”. Tuttavia, non era sempre chiaro quali manifestazioni fossero ispirate e quali fossero false.

All’inizio di gennaio del 1831, Levi Hancock incontrò tre uomini di nome Edson Fuller, Heamon Bassett e Burr Riggs che si presentarono come anziani della chiesa di Cristo. Secondo Hancock, questi giovani anziani partecipavano a “ogni sorta di pratiche” durante le riunioni di devozione. Burr Riggs “saltava dal pavimento, sbatteva la testa contro la trave […], barcollava per qualche minuto per poi cadere come morto”. Poi si alzava e riferiva le visioni avute mentre era privo di sensi. “Edson Fuller cadeva e si facevascuro in volto. He[a]mon Bassett si comportava come un babbuino”.

Questi strani comportamenti confusero Hancock. Dopotutto, anche lui aveva avuto dei sentimenti, delle sensazioni e dei sogni che credeva fossero delle comunicazioni spirituali. Questi giovani uomini sembravano “così onesti e sinceri che fui portato a credere a tutto ciò che dicevano”. Egli arrivò a preoccuparsi: “forse non ero puro quanto quei giovanotti”. Tuttavia, le loro azioni erano molto diverse dai sentimenti spirituali che egli aveva provato.

Questi tre giovani non erano i soli a praticare il fanatismo spirituale. Molti convertiti con diverse formazioni religiose contribuirono all’ondata di fermento che investì la Chiesa nell’Ohio all’inizio del 1831. Un uomo noto come Black Pete, un ex schiavo convertito da poco, portò la sua esperienza con il modo di adorare tramite canti e balli tipico degli schiavi, inclusa forse la pratica di parlare in lingue.2 Altri introdussero nel proprio gruppo delle innovazioni specifiche: “Alcuni si illudevano di avere la spada di Labano e la brandivano con la stessa maestria di un dragone […]. Altri scivolavano o strisciavano sul pavimento con la rapidità di un serpente, movimenti che essi chiamavano: ‘navigare su una barca verso i Lamaniti’”.3

La notizia che le riunioni di culto mormoni fossero spesso caratterizzate da queste curiose manifestazioni attirò la derisione di molti osservatori esterni. Nella vicina Painesville, un giornale riportò in maniera sprezzante che, dopo la partenza dei missionari, “si fece mostra dell’entusiasmo più selvaggio, principalmente tra i giovani”.4 In seguito John Corrill, convertito nel gennaio 1831, scrisse: “era una delle pochissime chiese in cui si adorava in quel modo”, ed erano in molti, aggiunse, a “sospettare che venisse da una fonte malvagia”5

L’arrivo di Joseph Smith

Ancora a New York, Joseph Smith era preoccupato per la mancanza di una guida tra i nuovi convertiti in Ohio e inviò a Kirtland John Whitmer con delle copie delle rivelazioni per “rafforzare i miei fratelli in quella terra”6. Quando Whitmer arrivò a metà gennaio 1831, fu sorpreso dal numero di “operazioni spirituali” a cui assistette.

Poco dopo il suo arrivo a Kirtland nel mese di febbraio, Joseph Smith si mise all’opera per diminuire queste dimostrazioni di fanatismo. Il 3 marzo scrisse a suo fratello Hyrum (allora a Colesville, New York): “Sono stato molto impegnato a regolare la Chiesa in questo luogo, dato che i discepoli sono numerosi e il diavolo ha compiuto numerosi tentativi di abbatterli”.7

Ma c’erano alcune domande importanti che richiedevano risposta. Se il Libro di Mormon prometteva la presenza dei doni spirituali nella Chiesa, che cosa c’era di sbagliato in queste pratiche? Joseph stesso non era stato benedetto con delle miracolose manifestazioni dello spirito? E che cosa dire delle storie del Libro di Mormon, in cui Alma e Lamoni caddero apparentemente privi di senso, mentre lo Spirito parlava loro? In che modo si poteva distinguere tra i doni di Dio e le invenzioni umane oppure l’influenza del diavolo?

Una rivelazione (ora Dottrina e Alleanze 46), ricevuta l’8 marzo in risposta alle domande di Joseph Smith riguardo a come condurre le riunioni sacramentali, fece luce su queste domande. In essa il Signore ricordò agli anziani che, nel dirigere le riunioni, essi avrebbero dovuto essere “guidati dallo Spirito Santo”. La rivelazione confermò la presenza di doni spirituali della Chiesa, incoraggiando perfino i membri a cercare “ardentemente i doni migliori, ricordando sempre perché essi vengono dati”. Tuttavia mise in guardia: “Alcuni sono di uomini e altri di demoni. Pertanto, fate attenzione per timore d’essere ingannati;

La rivelazione elencò una serie di doni che i fedeli potevano aspettarsi di trovare nella Chiesa, inclusi la fede, i miracoli, la conoscenza, la guarigione e il parlare le lingue. Questo elenco è simile a quello che si trova nel Nuovo Testamento e nel Libro di Mormon (1 Corinzi 12:4–11,Moroni 10:8–10). Inoltre il Signore promise che i vescovi, gli anziani e gli altri incaricati a “vegliare sulla chiesa” avrebbero avuto il dono di “discernere tutti questi doni, per timore che vi sia fra voi chi professi di essere di Dio ma non lo sia”8.

Una rivelazione su come discernere gli spiriti

A marzo, quando ritornò dal Missouri, anche Parley P. Pratt notò le continue dimostrazioni di fanatismo quando visitò le congregazioni sparse intorno a Kirtland. In seguito scrisse: “Consapevoli della nostra debolezza e della nostra inesperienza, e per timore di errare nel giudicare questi fenomeni spirituali, John Murdock, diversi altri anziani ed io ci recammo da Joseph Smith, e gli domandammo di chiedere al Signore riguardo a questi spiriti o a queste manifestazioni”9.

Si incontrarono il 9 maggio e, dopo aver pregato insieme, Joseph Smith ricevette la rivelazione che ora si trova in Dottrina e Alleanze 50. Pratt descrisse ciò a cui assistette: “Ogni frase veniva pronunciata lentamente e molto distintamente, e con una pausa tra l’una e l’altra frase abbastanza lunga da consentire che fosse scritta per esteso da un normale scrivano […] Non ci fu mai nessuna esitazione, revisione o rilettura per non interrompere lo scorrere delle parole”.10 In questa rivelazione, il Signore parlò “riguardo alla chiesa e agli spiriti che si aggirano sulla terra”. Egli indicò che molti di essi erano “spiriti falsi” e che “Satana ha cercato di ingannarvi, per potervi abbattere”. Egli mise in guardia che alcune pratiche dimostrate dai fanatici erano “abominazioni” e che “vi sono degli ipocriti fra voi che hanno ingannato qualcuno, il che ha dato potere all’avversario”.11

Con misericordia, il Signore ragionò con questo giovane gruppo di discepoli, coscienzioso ma privo di esperienza, ricordando loro che lo Spirito Santo è “lo spirito della verità” e che “ciò che non edifica non è da Dio, ed è tenebre”. Insegnò anche loro che ciò che possiamo imparare è: “Ciò che è da Dio è luce”. La rivelazione continua istruendo su come scoprire le manifestazioni ispirate da Dio in opposizione a quelle che provengono da altre fonti: “Se vedete uno spirito che si manifesta e che non potete comprendere, e non accettate quello spirito, chiedete al Padre nel nome di Gesù; e se Egli non vi dà quello spirito, allora potrete sapere che non è da Dio”. Gli anziani avrebbero dovuto rimproverare i falsi spiriti a voce alta, e il Signore promise che avrebbero ricevuto il potere di resistere alle influenze malvagie, finché sarebbero rimasti umili.12

Mettere ordine

Con queste rivelazioni, Joseph e gli anziani di Kirtland erano meglio preparati a comprendere e a discernere le molte manifestazioni spirituali a cui assistevano, ma mettere ordine nelle varie congregazioni avrebbe richiesto diverse settimane, tempo durante il quale Joseph Smith e gli altri impararono a mettere in pratica le istruzioni della rivelazione.

Il 4 giugno Joseph Smith si riunì con diversi anziani della Chiesa in una scuola di tronchi di legno nella fattoria di Isaac Morley, vicino Kirtland. Levi Hancock partecipò a questa riunione e assistette al modo in cui Joseph Smith agì grazie alla direttiva del Signore. Quando numerosi anziani cominciarono a mostrare l’influenza di spiriti sconosciuti, Hyrum Smith disse: “Joseph, questo non è da Dio”. Joseph pregò nel modo indicato dalla rivelazione, e un attimo dopo si alzò e rimproverò gli spiriti.

Parley P. Pratt e Joseph Wakefield andarono “tra le chiese” come indicato dalla rivelazione, “rimproverando gli spiriti malvagi che si erano insinuati tra loro e mettendo ordine in ciò che era sbagliato”.13 Anche Jared Carter fece parte del crescente numero di persone che sentirono di aver ricevuto nuovo potere tramite la rivelazione e, durante una riunione a Amherst, in Ohio, egli contestò una falsa manifestazione.

Riflettendo sulla sua esperienza di testimone di questa ondata di fanatismo spirituale, Levi Hancock disse di essersi vergognato per avervi creduto, “come uno folle”. Egli abbracciò con gratitudine la nuova rivelazione e fu un fedele membro della Chiesa per il resto della sua vita.

La storia di Joseph Smith riassume gli eventi di queste settimane tumultuose: “Strane nozioni e falsi spiriti si erano insinuati tra i nuovi convertiti di quest’area. Con un po’ di cautela e alquanta saggezza, molto presto ho assistito i fratelli e le sorelle nello sconfiggerli. [… I] falsi spiriti sono stati facilmente identificati e respinti dalla luce della rivelazione”.14

  1. Se non diversamente indicato, le citazioni in questo articolo sono tratte da Levi Hancock, Autobiography(1803–1836), dattiloscritto inedito, L. Tom Perry Special Collections, Harold. B. Lee Library, Brigham Young University, Provo, Utah.

  2. Vedere Mark Lyman Staker, Hearken, O Ye People: The Historical Setting of Joseph Smith’s Ohio Revelations (Salt Lake City: Greg Kofford Books, 2009), 71-86.

  3. “John Whitmer, History, 1831–ca 1847”, 26, josephsmithpapers.org.

  4. “Mormonism,” Telegraph [Painesville, Ohio], Feb. 15, 1831.

  5. John Corrill, “Brief History,” Manuscript, circa 1838–1839, 23, josephsmithpapers.org.

  6. “John Whitmer, History, 1831–circa 1847,” 10.

  7. Lettera a Hyrum Smith, 3–4 marzo 1831, 1, josephsmithpapers.org. L’autore è in debito con Michael Mackay Hubbard e Gerrit J. Dirkmaat per l’interpretazione di questa lettera di Joseph Smith.

  8. “Revelation, circa 8 March 1831–A [D&C 46],” in Revelation Book 1, 76-78, josephsmithpapers.org; vedere anche Dottrina e Alleanze 46:2, 7–8, 27.

  9. The Autobiography of Parley Parker Pratt, One of the Twelve Apostles of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints, a cura di Parley P. Pratt jr (Chicago: Law, King, and Law, 1888), 65.

  10. The Autobiography of Parley Parker Pratt, 65-66.

  11. “Revelation, 9 May 1831 [D&C 50],” in Revelation Book 1, 82, josephsmithpapers.org.

  12. “Revelation, 9 May 1831 [D&C 50],” in Revelation Book 1, 84.

  13. The Autobiography of Parley Parker Pratt, 70.

  14. Joseph Smith, “History, 1838–1856, volume A-1 [23 December 1805–30 August 1834]”, 93, josephsmithpapers.org.