2020
Sentire e seguire lo Spirito – Imparare a comprendere ciò che sentiamo
Agosto 2020


Messaggio dei dirigenti di area

Sentire e seguire lo Spirito – Imparare a comprendere ciò che sentiamo

Quando ero un missionario ho scoperto per la prima volta che cosa significa sentire lo Spirito Santo con sicurezza. Non è che prima non avessi mai sentito lo Spirito, è solo che non ero pienamente consapevole che lo stessi sentendo. Ricordo di aver ricevuto nella mia vita dei sentimenti provenienti dallo Spirito Santo anche prima di unirmi alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Lo Spirito ha provato a influenzarmi attraverso sentimenti che sembravano legati ad altri tipi di guida che già conoscevo, come la mia coscienza. Sebbene sembrassero simili, riuscivo a percepire che i sentimenti dello Spirito non erano la mia coscienza ma, come la mia coscienza, i sentimenti dello Spirito potevano essere molto delicati e facilmente sopraffatti dalla competizione.

Viste tutte le cose che allora non sapevo riguardo ai sentimenti dello Spirito, avevo imparato a fidarmi di quei sentimenti quando giungevano. Ricordo che quei sentimenti mi hanno aiutato a prendere la decisione di unirmi alla Chiesa e sostenuto con l’energia per servire gli altri, con l’incoraggiamento a pentirmi e con l’entusiasmo mentre imparavo la verità e riconoscevo ciò che è buono nella vita. Questi sentimenti mi hanno confermato che il vangelo di Gesù Cristo mi rendeva felice in una maniera molto significativa e che desideravo fosse parte della mia vita e di quella delle persone che amavo.

Poiché onestamente non riuscivo a descrivere i miei sentimenti come “il [mio] petto [che ardeva] dentro di [me]”1, e non mi sembrava che i miti sentimenti del mio cuore combaciassero con le dichiarazioni possenti e autorevoli che sentivo da molti membri della Chiesa durante le riunioni di digiuno e testimonianza, ritenevo di non avere quella sicurezza che, era stato promesso, sarebbe giunta dal cielo. Più mi paragonavo agli altri, più piccola sembrava la mia esperienza. Nonostante fossi grato di avere questi sentimenti fidati a guidarmi, non avevo sviluppato la certezza che quei sentimenti miti fossero i sentimenti dello Spirito Santo che erano stati promessi.

Come missionario, ho imparato quasi ogni giorno da altre persone le cui vite godevano della guida dello Spirito. È stato allora che gli scritti di Paolo mi hanno dato chiarezza. Mi sono reso conto che quando Paolo parlò dei ‘frutti dello Spirito’, stava parlando della parte dello Spirito che sentiamo – del resto, assaggiamo un frutto. Egli stava cercando di descrivere che gusto avevano per lui i sentimenti dello Spirito. Egli insegnò che “il frutto dello Spirito è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza”2. Io non riuscivo a descrivere il sapore del frutto usando una parola o due. È stata la stessa cosa per la descrizione di Paolo del frutto dello Spirito: egli ha descritto la varietà di ‘aromi’ che percepiva quando sentiva lo Spirito del Signore. Erano aromi presenti anche nei miei sentimenti. Questo mi ha portato rassicurazione, comprensione e certezza. Se Paolo aveva ricevuto guida dallo Spirito, l’avevo ricevuta anch’io!

La mia esperienza con il frutto dello Spirito per me poteva avere aromi più o meno intensi rispetto all’esperienza avuta da altri, ma entrambe erano valide. Io non stavo mangiando il frutto affinché fossero altri a gustarlo, così come gli aromi assaporati da loro non erano per me. Ciascuno di noi mangia per il proprio beneficio e per la propria guida.

Da allora, ho provato a invitare e seguire attentamente questi gioiosi sentimenti di guida provenienti dallo Spirito. Mi mantengono sempre sui sentieri più felici della vita.3 La mia esperienza conferma che quando ci sembra che abbiamo sentito il minimo indispensabile a permetterci di seguire, quel minimo è comunque sufficiente e possiamo ancora scegliere di seguire!

Nel cercare di invitare una guida divina nella nostra vita, possiamo seguire il consiglio incoraggiante del presidente Nelson: “Nulla apre i cieli come la combinazione di una maggiore purezza, di un’obbedienza esatta, di una ricerca sincera, del nutrirsi abbondantemente ogni giorno delle parole di Cristo nel Libro di Mormon e del tempo regolarmente dedicato al lavoro di tempio e di storia familiare”4.

Note a piè di pagina:

  1. Vedere Dottrina e Alleanze 9:8.

  2. Galati 5:22–3.

  3. Efesini 5:9 — Quando ha insegnato agli Efesini, Paolo ha anche confermato che “il frutto [dello Spirito] consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità”.

  4. Presidente Russell M. Nelson, ‘Rivelazione per la Chiesa, rivelazione per la nostra vita’, Liahona, maggio 2018.