Uno tra la folla
Spingiamoci innanzi con tranquillità e fermezza verso il Salvatore, avendo fede che Egli si cura di noi e che ha il potere di guarirci e salvarci.
Nel Libro di Luca leggiamo di una donna che per dodici lunghi anni aveva avuto un flusso di sangue. Aveva speso tutta la sua sostanza alla ricerca di una soluzione medica, ma non ne aveva trovata alcuna. Tra la folla, la donna si avvicinò da dietro al Salvatore e toccò il lembo della Sua veste. Gesù volle sapere chi Lo aveva toccato perché sentì che del potere era uscito da Lui. Gli apostoli non riuscirono a comprendere la questione e dissero: «Maestro, le turbe ti stringono e t’affollano».1 La donna, con gran timore e tremore, confessò di essere stata lei a toccarLo e di essere stata immediatamente guarita. Il Salvatore la mandò via in pace dicendole che la fede l’aveva salvata.
C’è molto da imparare e su cui ponderare in questa interessante e breve storia.
Immagino la folla. Doveva essere piuttosto vasta, dal momento che la gente si stringeva attorno a Gesù. Poteva essere una folla rumorosa, con le persone che spingevano per cercare di vederLo meglio. Immagino perché fossero là. La maggior parte credo fosse mossa dalla curiosità. Ovunque Egli andasse, giungeva notizia del Suo arrivo e le storie dei Suoi miracoli Lo precedevano. Forse si aspettavano di vedere qualcosa fuori dell’ordinario, un evento da non perdere. Per quanto non menzionato, probabilmente c’erano dei Farisei, che sembravano sempre osservare da vicino per trovare modo di prendere in trappola Gesù, metterLo in imbarazzo o trovare qualcosa per condannarLo. È possibile che nella folla ci fosse persino qualcuno venuto a deriderlo.
Tra la gente accalcata c’era una donna. Vedo una donna umile, forse anche timida, che si avvicina silenziosamente da dietro al Salvatore e poi con imbarazzo confessa di avergli toccato il lembo della veste. Era una donna esausta e impoverita dalle sue difficoltà. Cercava disperatamente aiuto. Esteriormente, c’era ben poco che la distingueva da qualsiasi altra persona della folla. Nessuno cercò di trattenerla dall’avvicinare Gesù. Certamente gli apostoli non la notarono o non fecero alcun tentativo per fermarla. Ma c’era qualcosa che la contraddistingueva dal resto della calca. Per quanto schiacciata dalla folla, risolutamente e tranquillamente avanzò con un unico scopo in mente: le interessava arrivare al Salvatore, avendo fede nel Suo potere di guarirla e nel fatto che Egli si curava di lei e che l’avrebbe soccorsa nelle sue necessità. In questo si distingueva dal resto della moltitudine. La folla era andata a vedere, mentre la donna era andata per essere guarita.
Vi sono altri resoconti interessanti nelle Scritture di persone fedeli tra la folla. Alma era tra i sacerdoti malvagi di re Noè. Erano uomini descritti come elevati nell’orgoglio del loro cuore, pigri e idolatri, che dicevano menzogne e parole vane al popolo.2 Avevano pervertito le vie del Signore perché non avevano applicato il cuore alla comprensione.3 Quando Abinadi portò il messaggio di pentimento, essi lo derisero e infine lo misero a morte. Era veramente una «folla» malvagia. Eppure, come sottolineano le Scritture, «ve n’era uno fra essi»4 che credette. Solo Alma rivolse il cuore a ciò che Abinadi aveva insegnato. Con coraggio si allontanò dalla folla e seguì il Signore. L’influenza di quest’unico uomo tra la folla è incommensurabile nel corso della storia nefita.
Una delle folle più conosciute nel Libro di Mormon è quella che occupa l’edificio grande e spazioso nella visione di Lehi dell’albero della vita. L’edificio era pieno di gente, vecchi e giovani, maschi e femmine, nell’atteggiamento di chi beffeggia e puntavano il dito verso coloro che stavano mangiando il frutto dell’albero.5 Purtroppo, alcuni di quelli che avevano assaggiato il frutto prestarono ascolto alla folla e «si sviarono su cammini proibiti e si perdettero».6 Ce n’erano altri, tuttavia, che mangiarono il frutto e non prestarono attenzione alla folla.7 Questi furono coloro che godettero appieno delle benedizioni dell’albero della vita.
In realtà queste storie non parlano di moltitudini, ma di persone tra la folla. Parlano di voi e di me. Tutti noi in questo mondo siamo tra la folla. Quasi tutti noi siamo come la donna che, malgrado la calca, arriva al Salvatore. Tutti abbiamo fede che anche solo un tocco porterà guarigione alle nostre anime dolenti e sollievo nei nostri bisogni più intimi.8 I nuovi membri della Chiesa in molti paesi sono spesso come Alma. Sentono le parole di vita anche se nessun altro membro della famiglia o amico lo fa. Eppure hanno il coraggio di accettare il Vangelo e di farsi strada tra la folla. Credo che ciascuno di noi comprenda che cosa significa prendere il frutto dell’albero della vita sotto gli occhi e tra i suoni di chi beffeggia, e che cosa significa sforzarsi coraggiosamente di non prestarvi attenzione.
Lottare tra la folla del mondo può essere un impegno solitario e difficile. L’influenza e l’effetto che ha sulle persone che cercano di perseguire qualcosa di migliore può essere molto forte e difficile da superare.
Chi, meglio del Salvatore, può raggiungere, sostenere e infine salvare colui che è tra la folla? Egli comprende cosa significa perseverare tra una folla irrispettosa, e rimanere fedele. La folla del mondo non Lo riconosce, dicendo che non ha «forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza, da farcelo desiderare».9 Re Beniamino dice che le persone del mondo «lo considereranno un uomo».10 Isaia inoltre descrive il posto di Cristo tra la folla del mondo con queste parole:
«Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con il patire… era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.
E, nondimeno, eran le nostre malattie ch’egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s’era caricato; e noi lo reputavamo colpito, battuto da Dio, ed umiliato!»11
Nefi scrive che «il mondo, a causa della sua iniquità, lo giudicherà esser cosa da nulla».12
Eppure alla fine, questo Figlio Primogenito di Dio che è spesso mal giudicato e incompreso, emergerà tra la folla come Colui che è Unto, il Salvatore e Redentore del mondo. Quest’emersione è umilmente predetta nella dichiarazione del Salvatore stesso fatta a certi capi sacerdoti e anziani che «la pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch’è divenuta pietra angolare».13
Miei cari fratelli e sorelle, prego che ciascuno di noi possa passare in sicurezza attraverso la folla di questo mondo. In tutte le circostanze della vita spingiamoci innanzi con tranquillità e fermezza verso il Salvatore, avendo fede che Egli si cura di noi e che ha il potere di guarirci e salvarci. Prestiamo ascolto alle Sue parole di vita e mangiamo completamente, continuamente e coraggiosamente, del frutto che ne deriva. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.