Capitolo 48 2:2I talenti Gesù raccontò ai Suoi discepoli la storia di un uomo che diede alcuni talenti (monete) ai suoi servitori. Un talento corrispondeva a una grossa somma di denaro. Matteo 25:14–15 L’uomo diede a un servitore cinque talenti. Diede due talenti a un altro servitore. E diede al terzo servitore un talento. L’uomo andò a fare un viaggio. Matteo 25:15 Il servitore che aveva ricevuto cinque talenti lavorò duramente e guadagnò altri cinque talenti. Ora possedeva dieci talenti. Matteo 25:16 Anche il servitore che aveva ricevuto due talenti lavorò duramente e guadagnò altri due talenti. Ora possedeva quattro talenti. Matteo 25:17 Il servitore che aveva ricevuto un talento lo sotterrò. Aveva paura di perderlo. Non guadagnò nessun talento. Matteo 25:18 Quando l’uomo ritornò, chiese ai servitori cosa avevano fatto con i suoi talenti. Matteo 25:19 Il primo servitore gli portò i dieci talenti. L’uomo era felice. Mise il servitore a capo di molte cose e gli disse di essere gioioso. Matteo 25:20–21 Il secondo servitore portò all’uomo i quattro talenti. L’uomo ne fu felice. Mise il servitore a capo di molte cose e gli disse di essere gioioso. Matteo 25:22–23 Il terzo servitore restituì all’uomo il talento che aveva sotterrato. L’uomo non ne fu felice. Disse al servitore che era pigro e che avrebbe dovuto lavorare sodo per guadagnare altri talenti. Matteo 25:24–27 Poi l’uomo prese il talento del terzo servitore e lo diede al primo servitore. Quindi mandò via il servitore pigro. L’uomo della storia è come Gesù. Noi siamo i suoi servitori. Gesù giudicherà come usiamo i doni che ci sono stati dati. Matteo 25:28–30