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Chiamato, messo a parte e onorato
Il presidente Gordon B. Hinckley ha parlato del significato della parola fare onore. Egli ha detto: «A mio avviso significa ingrandire, rendere più chiaro, portare più vicino e rafforzare». Egli ha detto che quando i detentori del sacerdozio fanno onore alle loro chiamate, essi accrescono il potenziale del loro sacerdozio (La Stella, luglio 1989, 40, 42).
Questo si riferisce anche alla tua chiamata a insegnare. Quando fai onore alla tua chiamata «con tutta diligenza … lavorando con forza», accresci il tuo potenziale di influire positivamente sugli altri.
I figli di Lehi, Giacobbe e Giuseppe sono un esempio per coloro che sono stati chiamati a insegnare. Giacobbe diceva di aver ottenuto il suo incarico dal Signore. Egli e Giuseppe erano stati consacrati, ossia messi a parte, come «sacerdoti e insegnanti [del] popolo». Quindi essi «facevano onore al loro ufficio per il Signore» (Giacobbe1:17–19).
Il ricevimento della chiamata ainsegnare
Se hai una chiamata di insegnante o di dirigente nella Chiesa, hai la certezza che tale chiamata proviene dal Signore. Ti è stata rivolta da uno dei Suoi servi, ed Egli ha detto: «Che sia dalla mia propria voce o dalla voce dei miei servitori, è lo stesso» (DeA 1:38).
La chiamata è una sacra occasione di servire. Comporta la necessità di renderne conto al Signore. Deve influire sul modo in cui vivi determinando le tue decisioni e impegnandoti per essere un servitore fedele e saggio.
Quando hai ricevuto questa chiamata a insegnare forse ti sei detto: «Non sono stato addestrato a insegnare. Non ho la capacità di esporre una lezione o di dirigere una discussione in classe. Vi sono molte persone che possono fare questo lavoro meglio di me». Forse altre persone hanno più esperienza nell’insegnare o maggiori talenti naturali di te. Tuttavia tu sei colui che è stato chiamato. Il Signore farà di te uno strumento nelle Sue mani se sarai umile, fedele e diligente. Il presidente Thomas S. Monson disse: «Se qualche fratello a portata della mia voce si sente impreparato e incapace di rispondere a una chiamata a servire, a sacrificarsi, ad aiutare il prossimo, ricordi questa verità: ‹Colui che Dio chiama, Dio prepara›. Dio, che si accorge di un passero caduto, non abbandonerà i Suoi servi nel momento del bisogno» («Lacrime, prove, fiducia, testimonianza», La Stella, luglio 1997, 38).
Sostenuto e messo a parte
Riceverai ulteriore forza quando sarai sostenuto dalla congregazione e messo a parte. Nella messa a parte i dirigenti del sacerdozio pongono le mani sul tuo capo eti danno l’incarico di agire nella tua chiamata. Ti vengono anche impartite delle benedizioni per rafforzarti e guidarti. Il presidente Spencer W. Kimball dichiarò: «La messa a parte può essere presa alla lettera. Èuna messa a parte dal peccato, a parte dalle cose della carne, a parte di tutto ciò che è rozzo, vile, malvagio, triviale o volgare; èuna messa a parte dal mondo e verso un livello superiore di pensiero e di attività» (The Teachings of Spencer W. Kimball, a cura di Edward L. Kimball, [1982], 478).
Nessuna chiamata ufficiale a insegnare è completa senza la messa a parte per mano dell’autorità del sacerdozio a ciò preposta. Se sei stato chiamato e sostenuto come insegnante, ma non sei stato messo a parte, mettiti in contatto con il tuo dirigente di quorum o di organizzazione ausiliaria per prendere gli accordi necessari per essere messo a parte.
Fai onore alla tua chiamata e sarai sostenuto dal Signore
Come abbiamo già detto, Giacobbe eGiuseppe fecero onore alla loro chiamata di insegnare al popolo. Essi insegnavano la parola di Dio «con tutta diligenza … lavorando con forza» (Giacobbe 1:19).
Se fai onore alla tua chiamata a insegnare il Signore ti sosterrà. Il presidente Ezra Taft Benson dichiarò: «Quando facciamo del nostro meglio nel lavoro del Signore, non c’è possibilità di fallire. Siamo soltanto strumenti nelle Sue mani. Questo è il lavoro del Signore. Questa è la Sua chiesa, il Suo piano del Vangelo. Le persone alle quali insegnamo sono Suoi figli. Egli non permetterà che falliamo se facciamo la nostra parte. Quando sarà necessario Egli ci sosterrà, anche al di là di ciò che possono fare i nostri talenti e capacità. Io lo so. Sono sicuro che molti di voi l’hanno imparato per esperienza, come l’ho imparato io.
È una delle esperienze più dolci che un essere umano può fare» (The Teachings of Ezra Taft Benson, [1988], 372).