Manuali e chiamate
Capire gli adulti per istruirli


6

Capire gli adulti per istruirli

Una consigliera della Società di Soccorso di rione spesso doveva chiedere alle sorelle di sostituire le insegnanti regolari. Rimaneva sempre un po’ sorpresa per l’esitazione dimostrata dalle sorelle davanti a tale invito. Esse dicevano che non si sentivano all’altezza di insegnare a tante donne le quali, ne erano sicure, ne sapevano più di loro ed erano meglio preparate di loro a insegnare.

Anche tu puoi non sentirti all’altezza della chiamata a insegnare agli adulti. Puoi essere preoccupato non soltanto dell’apparente maggiore conoscenza e esperienza di molte persone alle quali insegni, ma anche delle grandi differenze che esistono. Spesso i membri di una classe di adulti variano grandemente per quanto riguarda professione, cultura, esperienza nella Chiesa, situazione familiare, conoscenza delle Scritture, sicurezza e sviluppo spirituale. Questa situazione può metterti in difficoltà quando devi preparare delle lezioni che siano interessanti eutili per tutti loro. Ma puoi basarti proprio su queste caratteristiche e esperienze tanto diverse – proprio sugli attributi che potrebbero non farti sentire all’altezza del compito – per migliorare le lezioni che tieni.

Puoi fare onore alla tua chiamata di insegnante utilizzando i molti attributi positivi dei tuoi allievi. Puoi attingere alla loro perspicacia ed esperienza. Puoi programmare le lezioni in modo che essi possano imparare l’uno dall’altro. Non è necessario che tu conosca tutte le risposte o che affascini gli allievi con la tua esposizione; non sono questi i requisiti di un efficace insegnante del Vangelo. Invece devi essere umile, diligente, devoto, e desideroso di indurre gli allievi a contribuire al successo della lezione. Se procedi con questo atteggiamento, il Signore farà sì che le tue preoccupazioni riguardo alla tua inadeguatezza si trasformino in grande fiducia in Lui. Egli moltiplicherà i tuoi sforzi, ti infonderà tranquillità e spingerà i tuoi allievi ad arricchire le discussioni in classe. Il Signore ci concede l’ispirazione in grande abbondanza quando ci riuniamo per studiare il Vangelo.

Caratteristiche comuni degli allievi adulti

Quando cerchi di utilizzare le qualità e l’esperienza degli adulti ai quali insegni, tieni presenti le caratteristiche che hanno in comune. Per la maggior parte gli allievi adulti hanno in comune le seguenti caratteristiche:

Devono sentire che sono amati e rispettati e che danno un contributo prezioso alla lezione

La necessità di essere amati e rispettati non scompare con l’età, né scompare il desiderio di dare un contributo utile alla lezione. La consapevolezza di queste necessità ti motiverà ad ascoltare e a valutare le idee dei tuoi allievi. Esamina attentamente tutte le idee proposte dagli allievi e ringraziali per il loro sincero contributo. Stai attento a non mettere in imbarazzo nessun allievo. Evita di ricorrere al sarcasmo e di fare dell’umorismo a spese altrui.

Vogliono imparare mediante lo Spirito

Gli adulti portano in classe un ricco bagaglio di esperienza. Possono aver conosciuto il potere dei veri principi e quindi portare testimonianza di come il Vangelo li ha aiutati. Per le prove e le gioie che hanno conosciuto possono sentire una grande necessità di conoscere meglio il Vangelo e ricevere la guida dello Spirito.

Vogliono parlare di come il Vangelo si applica alla loro vita

Gli adulti possono parlare di concetti che hanno appreso mettendo in pratica le loro convinzioni e meditando sulle Scritture. Possono istruirsi e rafforzarsi l’un l’altro parlando di tali esperienze. Invitali a raccontare queste esperienze durante la discussione. Aiutali a capire e spiegare come il principio che è oggetto di studio può cambiare in meglio la loro vita e quella dei loro familiari.

Desiderano essere autonomi

Gli adulti vogliono assumersi la responsabilità di imparare il Vangelo. Devi quindi usare i metodi didattici che li aiuteranno a farlo (vedere «Aiutiamo ogni singolo individuo ad assumersi la responsabilità di imparare il Vangelo», pagine 61–62). Esortali a leggere i brani delle Scritture assegnati per prepararsi alle lezioni. Invitali a venire in classe pronti a fare domande e ad esporre idee e raccontare esperienze.

Un insegnante del corso di Dottrina evangelica invitava spesso gli allievi a impiegare i primi cinque minuti della lezione per parlare dei concetti o dell’ispirazione che avevano acquisito grazie allo studio individuale delle Scritture svolto durante la settimana. Quelle esperienze invitavano lo Spirito e incoraggiavano gli altri allievi a studiare con maggiore diligenza. Le osservazioni fatte spesso fornivano un’efficace introduzione alla lezione.

Sono preoccupati per le loro responsabilità familiari

Gli adulti vogliono trovare delle soluzioni alle difficoltà che incontrano in famiglia. Sono ansiosi di sapere quale aiuto possono dare i principi del Vangelo nell’affrontare queste difficoltà e sono interessati alle idee e esperienze degli altri. Le discussioni su questi argomenti sono un ottimo modo di usare il tempo che hai a disposizione per studiare insieme il Vangelo.

L’insegnante di un quorum di anziani esponeva una lezione basata sul documento: «La famiglia: un proclama al mondo». Un membro del quorum aveva letto parte del proclama e l’insegnante stava per proseguire la lezione.

A questo punto un altro membro del quorum alzò la mano: «Vorrei fare una domanda». Dopo aver letto un passo del proclama chiese: «Come possiamo insegnare ai nostri figli ad ‹amarsi e sostenersi reciprocamente?». Questa domanda favorì una proficua discussione che consentì ai membri del quorum di esporre alcuni modi di mettere in pratica questo principio.

Cominciamo a renderci conto dell’importanza della chiamata a insegnare alle classi di adulti quando vediamo come essi utilizzano quello che imparano, particolarmente quando lo fanno in famiglia.

L’insegnante di un gruppo di sommi sacerdoti espose una lezione sul lavoro missionario. Durante la lezione aprì una discussione sulla necessità di coppie di coniugi missionari. Molti dei fratelli avevano svolto la missione in gioventù e anche in seguito con le loro mogli. Alcuni di essi portarono testimonianza delle responsabilità e dei benefici che accompagnano tale servizio.

Un membro del gruppo dei sommi sacerdoti, tornato a casa, parlò con sua moglie della discussione tenuta in classe. Entrambi erano contenti dell’aiuto che davano ai loro familiari. Ma le parole e lo spirito di quella lezione cominciarono ad agire sul loro cuore. Meno di due mesi dopo essi parlarono in una riunione sacramentale prima di partire per svolgere una missione di diciotto mesi in un altro paese. Con la voce piena di emozione, il marito ringraziò l’insegnante del gruppo dei sommi sacerdoti per l’influenza che quella lezione aveva avuto sulla sua decisione. Disse che era certo che la decisione di andare in missione avrebbe portato molti benefici a lui e ai suoi familiari.

Come tenere conto delle differenze individuali

Gli adulti variano molto per quanto riguarda esperienze e capacità. Alcuni conoscono bene le Scritture; altri sono pronti a rispondere; alcuni hanno bisogno di un po’ più di tempo per riflettere su una domanda; altri esitano ad offrirsi volontari anche se hanno molto da dire; alcuni hanno difficoltà a leggere. Tenendo conto attentamente di queste differenze puoi programmare delle attività didattiche che permettano a tutti gli allievi di partecipare.

Puoi insegnare più efficacemente a un gruppo composto di persone tanto diverse se impari a conoscerle individualmente e adatti il tuo insegnamento alle loro necessità e interessi (vedere «Cerca di conoscere le persone alle quali insegni», pagine 33–34). È particolarmente importante favorire la partecipazione dei nuovi convertiti, membri meno attivi, membri appena arrivati nel rione e giovani adulti che hanno da poco lasciato il loro quorum del Sacerdozio di Aaronne o la classe delle Giovani Donne. Questi membri hanno esperienze da riferire e idee da proporre, ma possono esitare a farlo.