2
I padri come insegnanti
La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici hanno dichiarato: «Per disegno divino i padri devono presiedere alle loro famiglie con amore e rettitudine» («La famiglia: un proclama al mondo», La Stella, gennaio 1996, 116). Quest’obbligo comprende il dovere di insegnare il Vangelo.
Una sorella ricordò con nostalgia le lezioni sul Vangelo che suo padre le aveva impartito. Ella racconta:
«Mio padre istituì la tradizione di famiglia di tenere un colloquio a tu per tu con ogni figlio ogni settimana per circa due mesi prima che compissimo otto anni. Quando venne il mio turno mi fece dono di un bellissimo diario; ci trovammo a tu per tu e parlammo. Mi chiese quali erano imiei sentimenti verso Gesù, poi esaminò con me i principi del Vangelo che aveva preparato.
Per circa due mesi egli m’insegnò in modo semplice e bello i principi del Vangelo. Mentre parlavamo, mi fece fare un disegno del sussidio didattico nel quale era rappresentata l’esistenza preterrena, questa vita terrena e i passi che dovevo compiere per ritornare a vivere con il Padre celeste: fede in Gesù Cristo, pentimento, battesimo, ricevere il dono dello Spirito Santo e perseverare con fede sino alla fine.
Non dimenticherò mai quanto amore sentii da parte di mio padre mentre stavo atu per tu con lui. Egli portava la sua testimonianza di ogni passo del piano di salvezza ed era molto paziente nel rispondere alle mie domande. Penso che quella fu un’esperienza davvero positiva per me, poiché egli parlava in modo adatto al mio livello di comprensione e mi portava la sua testimonianza. Penso che quell’esperienza fu il motivo principale per cui, quando fui battezzata, avevo già una forte testimonianza del Vangelo».
Qualche volta i padri si dedicano troppo al benessere materiale della famiglia e quindi lasciano il compito d’insegnare il Vangelo alle madri. Questo non deve accadere.
Il presidente Hinckley ha detto, rivolgendosi a tutti i padri:
«Vostra è la responsabilità, fondamentale einevitabile, di stare a capo della vostra famiglia. Questa responsabilità non giustifica nessun atteggiamento dittatoriale, né un dominio ingiusto. Comporta invece per i padri il mandato di provvedere alle necessità delle loro famiglie. Queste necessità non si limitano a cibo, indumenti e tetto. C’è bisogno anche di una guida retta e dell’insegnamento, mediante l’esempio oltre che con il precetto, dei principi fondamentali dell’onestà, integrità, servizio, rispetto per i diritti degli altri e consapevolezza che siamo responsabili di ciò che facciamo in questa vita non soltanto verso gli altri, ma anche verso il Dio dei cieli che è il nostro Padre eterno» (La Stella, gennaio 1994, 69).
Il presidente Ezra Taft Benson ha indicato «dieci modi in cui i padri possono fornire una guida spirituale ai propri figli:
-
Impartite delle benedizioni paterne ai vostri figli. Battezzate e confermate i vostri figli. Ordinate i vostri figli al sacerdozio. Queste ordinanze diventeranno pietre miliari nella vita spirituale dei vostri figli.
-
Dirigete personalmente le preghiere della famiglia, la lettura quotidiana delle Scritture e le serate familiari. La vostra partecipazione personale mostrerà ai vostri figli quanto sono realmente importanti queste attività.
-
Ogniqualvolta è possibile, partecipate insieme con tutta la famiglia alle riunioni della Chiesa. Il culto reso dalla famiglia sotto la vostra guida è indispensabile per il benessere spirituale dei vostri figli.
-
Partecipate alle feste padre-figlia e alle gite padre-figlio con i vostri figli. Insieme con tutta la famiglia partecipate a campeggi e picnic, incontri sportivi, concerti, manifestazioni scolastiche, ecc.. La presenza del padre a queste attività è sempre un elemento estremamente positivo.
-
Create una tradizione di vacanze, gite ed escursioni di famiglia; questi ricordi non saranno mai dimenticati dai vostri figli.
-
Incontratevi regolarmente, a tu per tu, con ogni vostro figlio. Lasciate che vi dicano ciò che vorrebbero fare. Insegnate loro i principi del Vangelo. Insegnate loro i veri valori, poi esprimete loro il vostro affetto. Il tempo che trascorrete con i vostri figli dirà loro che cosa è veramente importante per voi.
-
Insegnate ai vostri figli a lavorare e mostrate loro l’importanza di lavorare per realizzare un obiettivo meritevole. L’istituzione di fondi per la missione e di fondi per gli studi in favore dei vostri figli fa capire loro quali sono, secondo il loro padre, le cose più importanti della vita.
-
Incoraggiate nella casa l’amore per la buona musica, l’arte e la letteratura. Le case in cui è presente l’amore per le cose fini e belle lasciano nei figli un’impressione indelebile.
-
Se le distanze lo permettono, andate regolarmente al tempio insieme con vostra moglie. I vostri figli allora comprenderanno meglio l’importanza del matrimonio nel tempio, dei voti fatti nel tempio e dell’unità eterna della famiglia.
-
Fate che i vostri figli vedano la gioia e la soddisfazione che provate nel servizio che prestate alla Chiesa. Questo spirito può diventare contagioso, cosicché anch’essi vorranno servire nella Chiesa e ameranno il Regno».
Il Presidente Benson concluse dicendo: «Ricordate sempre la vostra sacra chiamata di padre in Israele: è la vostra chiamata più importante nel tempo e nell’eternità, una chiamata dalla quale non sarete mai rilasciati» (La Stella, gennaio 1988, 50).
Come padre devi sempre ricordare l’importanza eterna del tuo ruolo. La paternità è una responsabilità divina. L’anziano Boyd K. Packer ha detto: «Deve avere grande significato il fatto che, fra tutti i titoli di rispetto, di onore e di ammirazione che possono esserGli dati, Dio stesso, Colui che è il più grande di tutti, ha scelto di essere chiamato semplicemente ‹Padre›» (La Stella, gennaio 1973, 18).