Manuali della Primaria e attività di gruppo
Lezione 35: Possiedo dei talenti


Lezione 35

Possiedo dei talenti

Scopo

Aiutare ogni bambino a convincersi che il Padre celeste ha dato a ognuno di noi dei talenti.

  1. Leggi attentamente Matteo 25:14–29. Vedi anche Principi evangelici (31110 160), capitolo 34.

  2. Durante la settimana mettiti in contatto con i genitori di ogni bambino e chiedi loro quali talenti hanno osservato nel loro figlio. Se necessario menziona alcuni talenti meno ovvi, come ad esempio essere gentile, di buon umore, obbediente, servizievole, pronto a perdonare, cordiale o devoto. Prepara un elenco di talenti per ogni bambino. Aggiungi agli elenchi i talenti che hai osservato in ogni bambino.

  3. Usando l’elenco, prepara per ogni bambino un foglio simile a quello sotto proposto. Scrivi su un foglio di carta il nome del bambino. Piega il foglio a metà. Sulla prima metà elenca i talenti del bambino che esaminerai durante la lezione. Lascia in bianco l’altra metà del foglio.

    Immagine
    talents handout

    (Nome del bambino)

    Chiedimi dei miei talenti:

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

    Assicurati che sul foglio di ogni bambino sia elencato lo stesso numero di talenti e che ogni elenco contenga almeno un talento che può essere dimostrato, come cantare, saltare o leggere.

  4. Preparati a dimostrare uno dei tuoi talenti, oppure porta in classe un oggetto che rappresenti uno dei tuoi talenti.

  5. Materiale necessario:

    1. Bibbia

    2. Pastelli o matite

    3. Illustrazione 2-57, Heber J. Grant

  6. Fai i preparativi necessari per tenere le attività supplementari di tua scelta.

Svolgimento della lezione

Invita un bambino a dire la preghiera di apertura.

Verifica se i bambini hanno fatto quello che avevi chiesto loro di fare durante la settimana.

I talenti sono doni del Padre celeste

Attività per richiamare l’attenzione

Dimostra uno dei tuoi talenti, oppure mostra l’oggetto che hai portato e spiega che rappresenta uno dei tuoi talenti.

Attività per richiamare l’attenzione

  • Cos’è un talento?

Se hai portato un oggetto, parlane e spiega perché il talento che esso rappresenta è importante per te. Se dimostri un talento, spiega perché ti fa piacere usarlo.

Spiega che il Padre celeste ha dato dei talenti a ognuno dei Suoi figli. Menziona alcune persone del tuo rione o ramo che possiedono talenti noti ai bambini, come cantare, suonare uno strumento musicale o aiutare gli altri a sentirsi felici.

Ricorda ai bambini che ognuno di loro è un figlio del Padre celeste; pertanto anche ognuno di loro ha dei talenti. Spiega che ognuno di noi possiede talenti diversi.

Ognuno di noi possiede molti talenti diversi

Storia e discussione

Con parole tue narra la seguente storia di una bambina che scoprì di possedere dei talenti:

Wanda osservava sua sorella Sandra mentre faceva un bellissimo dipinto delle montagne che stavano dietro la loro casa. Wanda era scoraggiata perché non sapeva dipingere bene come Sandra. Sandra sapeva suonare anche il piano e otteneva buoni voti a scuola. Wanda pensava a tutte le cose che Sandra sapeva fare bene e si chiedeva perché non era capace di farle anche lei.

Storia e discussione

  • Secondo voi come si sentiva Wanda, quando pensava a tutti i talenti di Sandra?

Un giorno l’insegnante chiese a Wanda di tenere un discorso alla Primaria. Wanda lavorò diligentemente per preparare il discorso, che tenne con molta bravura. Il vescovo ascoltò il discorso di Wanda e le disse quanto le era piaciuto. Aggiunse che Wanda era una bambina piena di talenti.

Wanda si sentì piena di un sentimento di piacere e di soddisfazione. Le parole del vescovo aiutarono Wanda a scoprire che c’era qualcosa di importante in sé.

Storia e discussione

  • Il vescovo aiutò Wanda a scoprire che cosa? (Che ella aveva il talento di tenere dei bei discorsi).

Wanda scoprì molto presto di possedere anche altri talenti. Faceva facilmente amicizia e gli altri bambini volevano sempre stare in sua compagnia. Le piaceva leggere e scrivere. Quando andava in chiesa era riverente e ascoltava l’insegnante. Wanda non aveva mai pensato a questi attributi come talenti perché non erano simili ai talenti di Sandra. Ora Wanda sapeva di possedere dei talenti, anche se i suoi talenti erano diversi da quelli di sua sorella.

Storia e discussione

  • Quali talenti possedeva Wanda?

Spiega ai bambini che ognuno di noi possiede talenti diversi e che tutti i talenti sono importanti.

Attività

Spiega ai bambini che ora impareranno a conoscere i molti diversi talenti dei loro compagni di classe della Primaria. Invita i bambini ad ascoltare attentamente mentre leggi ogni elenco dei talenti. Spiega che quando capiscono di chi stai parlando devono alzare la mano, ma senza dire nulla ad alta voce.

Cominciando con le parole: «Sto pensando a qualcuno che possiede questi talenti», leggi l’elenco dei talenti che hai preparato per ogni bambino.

Quando avrai finito di leggere l’elenco, lascia che i bambini indovinino chi hai appena descritto. Se i bambini non riescono a indovinare correttamente di chi stavi parlando, dai alcune indicazioni evidenti, descrivendo gli indumenti che il bambino indossa quel giorno o dicendo se il bambino è un maschio o una femmina.

Dimostrazione dei talenti

Ricorda ai bambini che il Padre celeste ha dato loro questi talenti. Invita ognuno di loro a dimostrare un talento compreso nel suo elenco (decidi prima della lezione quali talenti compresi nell’elenco di ogni bambino sono facili da dimostrare in classe, come ad esempio cantare l’inno preferito, leggere, saltellare, fare le piroette).

Gesù Cristo ci ha insegnato che dobbiamo usare i nostri talenti

Storia delle Scritture

Narra ai bambini che Gesù Cristo insegnò che dobbiamo usare i nostri talenti. Racconta brevemente la storia che si trova in Matteo 25:14–29. Spiega che Gesù raccontò questa storia ai suoi discepoli per far capire loro cosa dovevano fare per tornare a vivere con il Padre celeste dopo questa vita sulla terra.

Racconta la storia mettendo in risalto i seguenti concetti:

Storia delle Scritture

  1. Ai tempi di Gesù i talenti erano un tipo di monete.

  2. Il servo che ricevette cinque talenti li usò saggiamente e guadagnò altri cinque talenti.

  3. Il servo che ricevette due talenti li usò saggiamente e guadagnò altri due talenti.

  4. Il servo che ricevette un talento lo nascose e non ne fece uso.

  5. Il padrone tornò e chiese ai servi cosa avevano fatto dei loro talenti.

Leggi ad alta voce in Matteo 25:21 quello che il padrone disse al servo al quale erano stati dati cinque talenti e ne aveva guadagnati altri cinque.

Spiega che il padrone disse la stessa cosa al servo al quale erano stati dati due talenti e ne aveva guadagnati altri due. Il padrone si compiacque di questi due servitori perché avevano fatto buon uso dei loro talenti.

Spiega che il padrone disse al terzo servitore che poiché non aveva usato il suo talento, questo gli sarebbe stato tolto e non ne avrebbe ricevuti altri (vedi Matteo 25:26–29).

Esposizione

Aiuta i bambini a capire che dobbiamo vivere come i due primi servitori della parabola. Anche se usiamo la parola talenti per indicare le cose che possiamo fare invece che il denaro, dobbiamo sempre usare saggiamente i nostri talenti.

Spiega che, come figlio di spirito del Padre celeste, ognuno di noi ha ricevuto dei talenti o doni speciali da usare e sviluppare qui sulla terra. Quando usiamo i nostri talenti rendiamo felici noi stessi e gli altri. Come il padrone della storia, il Padre celeste non vuole che nascondiamo i nostri talenti e che forse li perdiamo. Egli vuole che usiamo i nostri talenti in modo che diventino più grandi, così potremo prepararci a vivere di nuovo con il Padre celeste e Gesù Cristo.

Possiamo sviluppare i nostri talenti facendo esercizio

Storia e discussione

Mostra l’illustrazione 2-57, Heber J. Grant. Spiega che racconterai la storia di Heber J. Grant, che diventò profeta e presidente della Chiesa, e di quello che fece per sviluppare i suoi talenti:

Da ragazzo Heber J. Grant voleva giocare a baseball, ma non riusciva a lanciare la palla abbastanza lontano. Così, quando la prendeva in mano, gli altri ragazzi lo deridevano.

Heber decise che avrebbe imparato a giocare a baseball tanto bene da essere scelto per far parte della squadra che avrebbe partecipato al campionato. Giorno dopo giorno si esercitava, lanciando la palla contro il muro di un fienile. Qualche volta il braccio gli faceva così male che la notte quasi non riusciva a dormire, ma Heber continuò ad esercitarsi. Dopo alcuni anni Heber entrò a far parte di una squadra che vinse il campionato generale.

Storia e discussione

  • Quale talento voleva possedere Heber?

  • Cosa fece Heber per sviluppare il suo talento?

  • Cosa accadde perché Heber si era esercitato a lanciare la palla?

Più tardi Heber decise che voleva andare a lavorare in una banca come contabile, ma un contabile a quel tempo doveva saper scrivere molto bene e accuratamente. E Heber, come diceva spesso un suo amico, aveva una scrittura che assomigliava alle tracce lasciate dalle zampe di una gallina. Un altro amico diceva spesso guardando le pagine scritte dal giovane: «Sembra che un fulmine abbia colpito il calamaio spargendo l’inchiostro su tutto il foglio».

Heber passò perciò ore e ore a esercitarsi per migliorare la sua scrittura. Alcuni anni dopo gli fu consegnato un diploma perché aveva la più bella calligrafia di tutto lo Stato dell’Utah. Heber poté così insegnare calligrafia e contabilità presso un’università.

Storia e discussione

  • Quale talento voleva possedere Heber?

  • Cosa fece Heber per sviluppare il suo talento?

  • Cosa accadde perché Heber si era esercitato nella calligrafia?

Quando Heber era bambino sua madre voleva che imparasse a cantare. A dieci anni egli si iscrisse a un corso di canto. L’insegnante si sforzò di inculcare in Heber i principi del canto, ma alla fine dovette rinunciare e disse al ragazzo che non avrebbe mai imparato a cantare bene. Anni dopo Heber parlò con un amico che insegnava canto e fece menzione del fatto che avrebbe voluto imparare a cantare alcuni inni. L’amico gli disse che ciò avrebbe richiesto tempo e lavoro, ma che poteva certamente farlo. Heber era disposto a fare molto esercizio, e il risultato fu che imparò veramente a cantare bene gli inni della Chiesa (vedi Bryant S. Hinckley, Heber J. Grant: Highlights in the Life of a Great Leader [Salt Lake City, Deseret Book Co., 1951] pagg. 37-42, 45-49).

Storia e discussione

  • Quale talento voleva possedere Heber?

  • Cosa fece Heber per imparare a giocare a baseball, a migliorare la sua scrittura e a cantare?

Spiega ai bambini che per sviluppare un talento dobbiamo fare esercizio, come fece Heber. Più a lungo facciamo una cosa, meglio la facciamo. Heber non si stancava mai di esercitarsi a usare i suoi talenti, e grazie all’esercizio crebbe e progredì. Il Padre celeste si compiace quando ci esercitiamo a usare i talenti che Egli ci ha dato.

Riassunto

Attività

Parla dei talenti personali di ogni bambino, come indicato in precedenza nella lezione. Consegna ai bambini i loro elenchi dei talenti, matite o pastelli. Invitali a disegnare sull’altro lato del foglio un talento che possiedono o che vorrebbero possedere.

Lascia che i bambini mostrino ai loro compagni i disegni che hanno fatto e dicano ciò che possono fare per sviluppare il talento illustrato.

Testimonianza

Porta testimonianza che il Padre celeste ha dato a ognuno di noi dei talenti diversi. Ricorda ai bambini che Gesù Cristo e il Padre celeste vogliono che usiamo i nostri talenti. Quando usiamo i nostri talenti, possiamo rendere felici noi stessi e gli altri e migliorare i talenti stessi.

Leggi ad alta voce o chiedi ai bambini di leggere le parole scritte in cima all’elenco di ogni bambino: «Chiedetemi dei miei talenti». Esorta i bambini a mostrare gli elenchi ai loro familiari parlando di quello che hanno imparato riguardo ai talenti.

Invita un bambino a dire la preghiera di chiusura. Suggeriscigli di ringraziare il Padre celeste per i talenti posseduti da ogni bambino della classe e di chiedergli di aiutarli a usare bene questi talenti.

Attività supplementari

Scegli tra le seguenti attività quelle che meglio si adattano ai bambini della tua classe. Puoi usarle nel corso della lezione o come ripasso. Troverai altri suggerimenti in «Sussidi per l’insegnante», alla voce «Lezione».

  1. Invita i bambini a sedere in cerchio. Canta, canticchia o fai ascoltare della musica mentre essi si passano dall’uno all’altro un sacchetto di fagioli o altro oggetto soffice. Quando la musica si interrompe, il bambino che ha in mano il sacchetto si porta al centro del cerchio e esibisce un talento. Questi talenti possono comprendere: recitare una poesia, cantare un inno, leggere un passo delle Scritture, saltellare su un solo piede o fare un semplice disegno alla lavagna. I bambini possono mimare talenti che non è possibile dimostrare in classe, come ad esempio compiere un atto di cortesia o giocare a pallone. Invita la classe ad applaudire, senza fare troppo rumore, la prestazione di ogni bambino.

    Continua sino a quando ogni bambino ha avuto almeno una possibilità di esibirsi.

  2. Da’ a ogni bambino dei pastelli e un foglio di carta sul quale avrai disegnato una stella (il modello della stella si trova alla fine della lezione). Chiedi ai bambini di colorare la stella in maniera insolita. Quando tutti i bambini avranno finito di colorare, invitali a mostrare alla classe le loro stelle e a cantare o recitare le parole della prima strofa di «Ogni stella è diversa» (Children’s Songbook, pag. 142).

    Ogni stella è diversa,

    e così è ogni bambino.

    Alcuni sono allegri e felici,

    altri più quieti e miti.

    Ognuno è necessario

    proprio per quello che sa fare.

    Voi siete l’unica persona

    che potrà mai essere voi.

    (© 1980 By K. Newell Dayley. Riprodotta per gentile concessione).

    Aiuta i bambini a capire che proprio come le loro stelle sono diverse l’una dall’altra, anch’essi sono diversi perché hanno diversi talenti e capacità. Ricorda ai bambini che i talenti sono doni del Padre celeste.

  3. Insegna ai bambini una tecnica che si può trasformare in un talento, come dirigere un inno o creare un oggetto di artigianato.

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